Si è toccato lo zero termico ai 4mila metri e con l’arrivo anticipato del caldo si teme l'anticipo di una nuova siccità. Preoccupati gli agricoltori e gli allevatori che chiedono subito nuovi invasi. "Senza acqua - dicono - manca il foraggio ai bovini". Anche la frutta è a rischio.
Dopo il gelo dello scorso weekend, la rapida rimonta di un anticiclone nord-africano sta riportando temperature quasi primaverili in pianura e nelle vallate, addirittura quasi estive ad alta quota. Questa mattina, infatti, lo zero termico potrà arrivare a sfiorare i 4.000 metri sul Cuneese, una quota che in un passato neanche troppo lontano era il simbolo delle grandi ondate di calore estive, ma che negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere anche nelle altre stagioni e ora persino in pieno inverno. A questo si aggiunge l'effetto del Foehn, fino a ieri più evidente sulle Alpi e nelle vallate con temperature già oltre i 20-22 gradi sui 500-700 metri, sui 15-16 C a 1500 metri e intorno ai 10 C a quota 2000, mentre sulle pianure orientali e del Basso Piemonte non si andava oltre gli 8-10 C, 12 gradi nel pomeriggio a Torino.
Oggi il caldo anomalo si farà sentire maggiormente anche in pianura con massime diffusamente intorno ai 17-18 gradi e punte sempre superiori ai 20 gradi nei fondovalle e sui settori pedemontani, mentre da venerdì, le temperature caleranno di qualche grado, ma rimarranno sempre anomale per gennaio con massime intorno a 8-10 C a bassa quota, dove tenderanno a formarsi nebbie e foschie nelle ore più fredde.