Sanità

Il nuovo progetto che cura i malati di alzheimer e demenza a domicilio

Per i prossimi tre anni al Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese un programma speciale curerà i pazienti nel confort delle loro case

Il nuovo progetto che cura i malati di alzheimer e demenza a domicilio
Tgr Piemonte
Anziani

Il pronto soccorso e l'ospedale non sono sempre i luoghi più adatti per curare le malattie. Ci sono casi in cui il paziente trarrebbe maggior beneficio nell'essere curato dentro casa, in un ambiente familiare, circondato da persone a lui care e dove ricevere delle cure su misura per la sua condizione. In questa categoria potrebbe rientrare, per esempio, chi soffre di patologie alla sfera cognitiva, come l'alzheimer e la demenza.

Un nuovo progetto

Per queste categorie di pazienti è stato pensato il servizio di assistenza domiciliare offerto dall'ospedale Fatebenefratelli, di San Maurizio Canavese. «Vogliamo assistere innanzi tutto le persone che dimettiamo e che dopo un periodo di ricovero, riabilitativo, che può arrivare a 60 giorni, hanno ancora bisogno di essere seguiti. Perciò portiamo nelle loro case medici, infermieri e oss, e, all'occorrenza, fisioterapisti, logopedisti, psicologi... » ha spiegato in occasione della presentazione del progetto il direttore della stuttura Dante Viotti. Il progetto, che avrà una durata di tre anni, è finanziato dall'Associazione di promozione sociale (Asp) di San Secondo di Torino. Un primo esperimento su questa linea era già stato tentato dal Fatebenefratelli nel 2023.

A chi è rivolto

Potrà usufruire di questo servizio chi si trova in ricovero riabilitativo, ambulatoriale o in day hospital, cioè ricoverato solo per la giornata. Vi sono poi ulteriori criteri di inclusione che circoscrivono l'accesso al servizio come ad esempio la condizione che il paziente risieda in una zona limitrofa all'ospedale.

Un piano di cura su misura

Uno dei punti forti del progetto è la predisposizione di un piano assistenziale individuale. Tenendo in conto le caratteristiche del paziente, sia dal punto di vista clinico che sociale, i medici metteranno a punto il piano, il quale potrebbe prevedere, per esempio, l'intervento di una infermiera, di un geriatra o di uno specialista capace di rispondere alle esigenze specifiche della malattia.

Questo programma preferisce agli strumenti farmacologici quelli psicosociali. Con questi combatte i disturbi del comportamento di cui i malati di patologie della sfera cognitiva possono soffrire.