Record di lupi investiti sulle strade del Trentino, un fenomeno non casuale

Sono 7 le carcasse recuperate nel 2020, si tratta di esemplari in dispersione che cercano nuove aree da colonizzare ma rischiano la vita attraversando i centri urbani. E' il segno dell'aumento dei branchi, dopo il ritorno spontaneo sulla montagna

Il 2020 si è chiuso con 7 lupi investiti in provincia di Trento, uno persino sulla tangenziale a nord del capoluogo. Mai così tanti casi, segno che la popolazione di questi predatori è in costante aumento, come conferma il servizio Foreste e Fauna. "Sappiamo che il lupo è un animale gregario, vive in branchi - spiega il dirigente Giovanni Giovannini - però è normale che alcuni animali si stacchino dal branco e vadano alla ricerca di nuovi territori". 

Li chiamano lupi in dispersione, sono i lupi solitari che cercano spazi non ancora colonizzati e che rischiano la vita quando attraversano aree urbanizzate come la Valle dell'Adige: sulle carcasse recuperate vengono eseguite analisi genetiche. "I dati di questo monitoraggio per il quale ci avvaliamo dei laboratori della Fondazione Mach - racconta Giovannini - ci permettono di alimentare una banca dati che ci dà delle indicazioni importanti per stabilire da dove provengono questi animali. Prima di tutto, però, i Forestali devono stabilire che i lupi siano morti per trauma e non per altre cause".

Giovannini non lo dice, ma è un chiaro riferimento al rischio che questi grandi carnivori vengano abbattuti, una volta incrociati per strada, da cittadini impauriti dalla loro presenza. Ma finora questa eventualità non è stata accertata in Trentino, dove i lupi sono tornati spontaneamente dal 2010 - a partire dalla fascia Orientale, dalla Lessinia alla Val di Fassa, passando per l'altopiano Cimbro - e dove in inverno cacciano soprattutto caprioli e cervi. 

"In questo periodo - spiega ancora il dirigente del servizio Foreste della Provincia di Trento - abbiamo segnalazioni di diverse predazioni da selvatico, una degli ultimi giorni è sopra l'abitato di Regnana, a Bedollo". Uno dei nuovi branchi è stabile proprio sul Lagorai. Ma la presenza dei lupi è ormai familiare anche nel Trentino Occidentale, fra Val di Non e Val di Sole. Le tracce di almeno un esemplare sono state rinvenute anche sul Brenta. Dove passano questi predatori aumenta la curiosità ma anche la preoccupazione degli allevatori. 

Fino al 2019, i branchi censiti dalla Provincia di Trento sono 13 - qui il nostro approfondimento -, un dato considerato però già superato dai tecnici che stanno realizzando il consueto rapporto annuale sui grandi carnivori, che questa volta coinciderà anche con i primi risultati del monitoraggio nazionale del lupo promosso dall'Ispra.