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MONDO

Migranti

Accordo Ue - Turchia in vigore da domani

L'intesa alla prova dei fatti. La guardia costiera turca ha respinto già 1734 profughi verso Lesbo. Critiche dalle ong. Boldrini: dificile l'attuazione. 

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Da domenica entra in vigore l'accordo tra Ue e Turchia per ridurre i flussi di migranti verso la Grecia: "tutti i nuovi migranti irregolari che arrivano dalla Turchia nelle isole greche dal 20 marzo saranno riportati in Turchia", si legge nella dichiarazione finale congiunta tra i 28. "E' esclusa ogni forma di espulsione collettiva" e saranno "rispettati gli standard internazionali" ed "il principio di non respingimento", prosegue il testo. Si tratta di misure "temporanee e straordinarie".  L'accordo ha come fine principale quello di scoraggiare e impedire l'immigrazione illegale e il traffico di esseri umani (con i rischi che comporta) dalla Turchia alla Grecia, e di chiudere la "rotta balcanica" attraverso cui migranti "economici", profughi e sfollati, in fuga soprattutto dalla guerra in Siria, cercano di raggiungere  i paesi del Nordeuropa. Altri 3 miliardi di euro ad Ankara. Già ieri le autorità turche hanno fermato 1.734 irregolari diretti a Lesbo. 

Tutti i migranti che si affidano ai barconi dei trafficanti per passare dalle coste turche alle vicine isole greche nell'Egeo, compresi i siriani, saranno innanzitutto individuati e registrati dalle autorità greche, e poi riportati sistematicamente, anche se non in tutti i casi, nei campi profughi in Turchia. Contemporaneamente, per ogni profugo siriano riportato nei campi turchi, un richiedente asilo siriano sarà prelevato dalla Turchia e portato in un paese dell'Ue. Ma la messa in atto delle misure non sarà semplice. Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker parla di impresa "erculea" soprattutto per Atene, che dovrà gestire la partita, e a cui non dovrà mancare il cruciale "sostegno" di Bruxelles e degli Stati membri.

Critiche dalle organizzazioni umanitarie. Da Amnesty a Medici senza Frontiere, da Oxfam a Cir, insorgono compatte e lo definiscono "l'accordo della vergogna".

Commenta in negativo l'accordo il presidente della Camera Boldrini: "Sono molto, molto pessimista, questo accordo temo non reggerà all'atto pratico: oggi l'Europa è più fragile e meno autorevole, ha aperto un varco, quello della negazione dei valori, cosa che non aveva mai negoziato. Era una bussola morale e oggi questo ruolo è in discussione. Si sta scegliendo la via a ribasso dei diritti e questo non porta bene". Dura presa di posizione dal Vaticano: di fronte al "grave dramma" di tanti immigrati "dovremmo sentire umiliante dover chiudere le porte" d'Europa.