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ITALIA

Non si placano le polemiche

Anm, Sabelli: Giustizia non si cambia con responsabilità civile. Riforma danneggia cittadini

Conferenza stampa del presidente dell'associazione nazionali magistrati che dice: "I giudici non si lasceranno intimidire"

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"Con la riforma della responsabilità civile dei magistrati si compie un progetto non recente, pluridecennale. La riforma è stata presentata come una legge che tutela meglio i cittadini, purtroppo non è così. Il tema è essenzialmente politico". Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, torna a puntare il dito contro la riforma appena varata dal Parlamento: "Si è voluto mandare un messaggio. Il problema è il valore simbolico della riforma, ma ci sono anche degli effetti processuali con il turbamento degli equilibri processuali. Si tentera di intimidire il giudice, anche se i giudici non si lasceranno intimidire".

La riforma della responsabilità civile dei magistrati, approvata due giorni fa e sulla quale il Csm si è candidato a monitorare gli effetti, non piace ai magistrati che porteranno le loro perplessità anche al Colle: "Le novità negative sono molte  - dice Sabelli -. La legge è stata presentata come voluta dall'Europa, ma non è assolutamente così. L'Europa non ha mai parlato di responsabilità civile dei magistrati. Slogan come 'Lo chiede l'Europa' e 'Chi sbaglia paga' sono demagogici. Questa riforma danneggia i cittadini, soprattutto i più deboli".

"I cittadini potranno essere tutelati solo dalla buona giustizia, che si fa con le buone riforme, che il governo non ha ancora fatto - ha detto ancora Sabelli -. Vogliamo sfidare la politica sul campo delle riforme per la buona giustizia, indicando dei punti semplici e chiari, come l'abrogazione della legge ex Cirielli e il blocco dei termini di prescrizione dopo il primo grado, e l'estensione alla corruzione delle norme antimafia".
 
Il presidente dell'Anm ha poi evidenziato le maggiori criticità che la riforma può comportare: "Il rischio di abuso" nel ricorso per la responsabilità civile dei magistrati "è particolarmente elevato. Il rischio è che si arrivi a un quarto, un quinto, un sesto grado di giudizio".