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MONDO

Oggi videoconferenza ministri degli esteri

Borrell: preoccupazione Ue per Navalny, Russia ritiri truppe dal confine ucraino

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Josep Borrell (AP Photo/Francisco Seco, Pool)
"La situazione di Navalny è molto preoccupante. Ho ricevuto una lettera dal suo team, siamo molto preoccupati per le condizioni di salute". Lo ha dichiarato l'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, prima della videoconferenza informale dei ministri degli Esteri, riferendosi al leader dell'opposizione russa Alexei Navalny, detenuto in carcere in Russia. Lo staff di Navalny da settimane denuncia le sue condizioni di salute in peggioramento. Abbiamo "chiesto alle autorità russe di fornirgli le cure di cui necessita", perché loro "sono responsabili della sua sicurezza. Ero andato in Russia per discuterne, non siamo stati ascoltati, ora la situazione è peggiorata. Riteniamo le autorità russe responsabili della salute di Navalny", ha aggiunto.

La situazione al confine ucraino, con il dispiegamento delle truppe russe, "è molto pericolosa e chiediamo alla Russia di ritirare le truppe", ha detto sempre Borrell, prima della videoconferenza. Ha aggiunto che il ministro ucraino degli Esteri, Dmytro Kuleba, è stato invitato a partecipare ai lavori e spiegherà la situazione agli omologhi e ai presenti. "Le relazioni con la Russia non stanno migliorando, al contrario la tensione sta aumentando in vari ambiti", ha detto ancora Borrell 

"La situazione in Etiopia non sta migliorando. Le truppe eritree sono ancora lì nonostante le promesse del governo etiope sul loro ritiro, l'accesso umanitario non è stato consentito, siamo molto preoccupati della situazione in Tigray" e "chiediamo un'indagine indipendente sulle responsabilità. Ma più di tutto, e prima di tutto, chiediamo immediato e pieno accesso umanitario. È stato promesso e non mantenuto". Lo ha dichiarato sempre l'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea. "Spero che gli Stati membri prenderanno", non oggi ma in seguito, "decisioni in caso il governo etiope non mantenga le promesse sulla situazione nel Tigray", ha aggiunto.