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MONDO

Londra

Brexit, appello di May al Parlamento: approvate l'accordo con l'Ue

Voto l'11 dicembre. Premier: alternativa è avere "altre divisioni"

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Il primo ministro britannico Theresa May ha invitato oggi i deputati Gb più scettici a sostenere l'accordo di Brexit raggiunto con l'Unione europea in occasione del voto in Parlamento, il prossimo 11 dicembre. May ha riaffermato la sua "assoluta certezza" che "non esiste un accordo migliore" e ha invitato i parlamentari ad approvarlo nel nome dell'interesse nazionale.

Il giorno del voto, fissato prima dell'interruzione parlamentare di fine anno, la Camera dei Comuni dovrà "decidere se vuole o no rispondere (positivamente) al voto del popolo britannico" che si è espresso in favore della Brexit, ha detto May in Parlamento. Un rifiuto sarebbe "un ritorno al punto di partenza" che "aprirà le porte a più divisioni e incertezze", ha insistito il capo del governo di Londra, il giorno dopo il summit europeo che ha suggellato l'accordo tra il Regno Unito e i 27 paesi membri dell'Ue, dopo 17 mesi di difficili negoziati.

Ma Jeremy Corbyn, il leader del partito laburista, principale gruppo di opposizione del Paese, ha definito l'accordo di uscita dall'Ue un "atto di autolesionismo nazionale": "Questa assemblea non ha altra scelta che rifiutare questo accordo", ha commentato.

Il compito di Theresa May promette di essere complicato, visto che la premier di Londra può contare su una strettissima maggioranza - una dozzina di voti -, grazie al sostegno del suo piccolo alleato nordirlandese, il partito unionista Dup. Ma il Dup ha avvertito che voterà contro l'accordo, furioso per lo status speciale concesso all'Irlanda del Nord nell'accordo allo scopo di evitare il ritorno a una frontiera fisica sull'isola d'Irlanda. Per non parlare dei circa 80 deputati conservatori favorevoli a una Brexit che taglierebbe peasantemente i legami con l'Ue, i deputati scozzesi indipendentisti e i filo-europei del piccolo partito dei liberaldemocratici.

Per quanto riguarda la Brexit, l'ex ministro degli Esteri Boris Johnson ha dichiarato che l'accordo è "un disastro" e "un'umiliazione" per il Regno Unito, che rimane uno "stato satellite" dell'Ue. Vedere l'accordo approvato dal Parlamento sarà una "sfida", ha riconosciuto ieri il ministro degli Esteri Jeremy Hunt, ma "molto può cambiare nelle prossime due settimane", ha aggiunto.

Il numero due del governo, David Lidington, da parte sua ha sostenuto che "se l'accordo fallisce, la reazione delle aziende e dei mercati sarà negativa e non vi è alcuna garanzia su una via d'uscita stabile da questa situazione".

May aveva riunito questa mattina il suo governo per serrare i ranghi, dopo che alcuni ministri insoddisfatti dell'intesa si erano recentemente dimessi. La premier ha ricevuto il sostegno di una parte della stampa britannica, tra cui il Times. Anche la Borsa di Londra ha reagito positivamente, chiudendo con un rialzo dell'1,2%, soddisfatta dell'accordo di divorzio che prevede un periodo di transizione iniziale di 21 mesi dopo la data di uscita ufficiale del 29 marzo, durante il quale praticamente nulla cambierà tra i due partner.