Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Calderoli-via-immunita-a-deputati-e-a-senatori-4714987b-6b78-4e51-b9dc-cc1faedfc4e1.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Riforme, botta e risposta sull'immunità

Calderoli:"Via l'immunità a deputati e a senatori"

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli interviene ancora sulla proposta di riforma di Palazzo Madama e annuncia che è tra le ipotesi in campo quella di togliere l'immunità a tutti i membri del parlamento

Condividi
Dopo l'accordo tra Partito democratico, Fi e Lega sulle riforme raggiunto in commissione, oggi nuovo tema in discussione: l'immunità parlamentare. Infatti, nella discussione per la riforma del Senato dopo la presentazione di emendamenti dei relatori al ddl costituzionale del governo (che prevedeva l'immunità solo per i deputati) è stato soppresso "l'articolo 6" del testo del governo che applicava solo ai deputati l'articolo 68 della Costituzione sulle "Prerogative dei parlamentari". 

A seguito di questa modifica il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, titolare del dossier, ha detto che il mantenimento dell'immunità ai senatori "è una proposta dei relatori, vedremo quello che accadrà poi in seguito". 
Intanto nel Pd, la componente di Civati è contraria alla reintroduzione dell'immunità per i sindaci-senatori. Ciò non aiuterebbe la legalità visti i numerosi casi di corruzione registrati a livello locale.

Calderoli vuole togliere l'immunità a tutti
Il correlatore in commissione affari costituzionali al Senato Roberto Calderoli ha quindi espresso un punto di vista nuovo che ha già avuto diverse reazioni: toglierla a tutti (senatori e deputati). 
"Se suscita perplessità il fatto che deputati e senatori abbiano la medesima forma di immunità - scrive l'esponente leghista - allora come relatore mi sento di fare una proposta e di verificare l'eventuale condivisione: togliamo l'immunità sia a deputati che a senatori. Tutti siano trattati come cittadini comuni".

L'impianto della riforma
Al netto dell'ultima polemica sull'immunità, la riforma costituzionale che emerge dall'accordo tra maggioranza Lega e Fi, ha il suo nucleo nello stop al bicameralismo perfetto, nella ridefinizione della divisione delle competenze tra Regioni e Stato; nell'introduzione di un Senato composto da 100 senatori che non dà la fiducia al governo, la quale invece sarà prerogativa della sola Camera.