Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Caso-Meredith-Sollecito-Contro-di-me-deserto-probatorio-571011d8-999b-4e75-9205-76dcf187e0aa.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Intervistato dal Tg1

Caso Meredith, Sollecito: "Contro di me deserto probatorio"

Il giovane ribadisce la sua innocenza e alla domanda su come vede il suo futuro risponde: "In questo momento preferisco non pensarci"

Condividi
"E' una non vita. E' come essere all'inferno". Così Raffaele Sollecito in un'intervista al Tg1, dopo la sentenza del processo d'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa nel novembre 2007 a Perugia. Sentenza che lo ha visto condannato a 25 anni di reclusione.
Quando gli viene chiesto come vede il suo futuro, il giovane risponde: "In questo momento preferisco non pensarci".

Sollecito ribadisce la sua innocenza. "Non lo so proprio perché non mi credono (i giudici, ndr), nel mio caso non riesco proprio a capirlo" perché "c'è un deserto probatorio". 
Il giovane dice di ritenere "amareggiante e drammatico" il fatto di essere stato condannato per un movente "che è 'noi quella sera non avevamo cosa fare e abbiamo ucciso'".

Nell'intervista replica anche alle parole del giudice Alessandro Nencini, presidente Corte d'assise d'appello di Firenze che aveva detto: "Sollecito ha deciso di non farsi mai interrogare nel processo". "Nessuno mi ha mai chiesto di poter essere interrogato: sono loro che me lo devono chiedere e questa cosa non è mai successa" ha detto il giovane.

Sollecito esclude poi di esser andato in Austria per fuggire. "Sarò un illuso, io mi aspettavo una assoluzione e quando ho sentito la sentenza la prima cosa che ho fatto è
tornare in Italia".