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ECONOMIA

La mossa della Bce

Col Quantitative Easing in Italia in arrivo 125mld. Su credito ed export i maggiori benefici

Mutui e prestiti meno cari e più accessibili per famiglie ed imprese; euro in discesa che darà una nuova spinta all'export. Da Davos Visco (Banca d'Italia) punta il dito su l'inflazione Ue ancora lontana dal target sotto il 2% (LEGGI)

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Più o meno 125 miliardi di euro. A tanto dovrebbe ammontare la “quota” italiana del Quantitative Easing appena varato dalla Bce. In altre parole sarà questa la quantità di titoli di stato del nostro Paese che saranno acquistati in virtù della decisione di Francoforte: 125 miliardi di euro che usciranno dalle casse della Bce e di Bankitalia per finire, si spera, nel motore di quella che viene definita economia reale con ripercussioni su famiglie, imprese e banche.

Miliardi, 125, che sono il risultato di un semplice calcolo: la Bce ha annunciato che acquisterà titoli per 60mld al mese per 19 mesi, per un totale di 1.140mld. L’Italia, tenendo conto solo dei paesi dell’eurozona e non di tutti gli ‘azionisti’ Bce, pesa sulla banca centrale europea per il 17.9% e, di conseguenza, degli oltre mille miliardi che saranno immessi nei mercati dell’eurozona, circa il 18% arriverà in Italia, per l’esattezza 125.3mld. Il grosso di questi, l’80%, sarà acquistato direttamente da Bankitalia mentre, il restante 20%, da Francoforte.

Un mare di denaro immesso nell’economia dell’eurozona che, oltre a contribuire genericamente alla ripresa, ha l’obiettivo di allontanare lo spettro deflazione riportando l’inflazione ad un valore compreso tra l’1 ed il 2%. Ma un fiume di denaro che, oltre a dar stimolo alla macroeconomia riducendo per esempio il peso degli interessi del debito pubblico, finirà con il far sentire i suoi effetti su famiglie e piccole imprese, insomma sulla vita di tutti i giorni degli italiani.

Mutui e prestiti più convenienti per le famiglie
Prima conseguenza per le famiglie italiane del Quantitative Easing e del fiume di denaro fresco da questo generato, sarà la discesa del costo di mutui e prestiti che scenderanno ancora man mano che le misure annunciate faranno sentire i propri effetti.

Imprese: credito più semplice e una spinta per l’export
La mossa di Mario Draghi avrà, e in parte già lo si è visto, come conseguenza la svalutazione dell’euro. Una moneta unica più debole aiuterà ovviamente l’export ma, nel contesto odierno con un petrolio particolarmente economico, non avrà ripercussioni significative sulle importazioni, capitolo in cui l’energia rappresenta di gran lunga la prima voce. Oltre a questo, come per le famiglie, la decisione della Bce dovrebbe contribuire fortemente a semplificare l’accesso al credito per le imprese, anzi è proprio questo l’obiettivo principale del Quantitative Easing.