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Coronavirus

Coronavirus, Di Maio: ore cruciali per Ue, niente accordi al ribasso

Per il ministro degli Esteri necessarie al giorno 3 milioni di mascherine per quando inizieremo ad uscire. Firmato contratto per 180 milioni di mascherine con la Cina

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di Tiziana Di Giovannandrea
Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, intervenendo ad una trasmissione La7 parlando dell'emergenza Coronavirus ha rilevato: "Non esiste l'Unione Europea senza Italia" dichiarandosi nettamente contrario a qualsiasi accordo al ribasso.

"Non stiamo facendo il gioco di chi ci vuole fuori dal tavolo europeo. Non esiste Unione Europea senza Italia. Bisogna capire che se cade uno, cadono tutti". 

"Ci sono state aziende tedesche - ha continuato - che hanno detto al loro governo che hanno difficoltà se aziende italiane non forniscono i pezzi. Noi non vogliamo che gli altri Paesi europei paghino il debito italiano. L'Italia è sempre stato un Paese rispettabile che ha pagato i propri debiti. Stiamo solo chiedendo di condividere i rischi per condividere il futuro, che significa creare le condizioni di mercato affinché spendere i soldi per imprese, lavoratori e cittadini sia conveniente. Stiamo chiedendo di poter spendere e sarà con la produttività del nostro sistema economico che potremo ripagare il debito. Senza aumentare le tasse, ma producendo i soldi che servono". 

Inoltre Di Maio ha evidenziato: "Sono giorni cruciali per l'Ue perché ci aspettiamo il migliore accordo possibile per poter spendere tutti i soldi che servono per aiutare gli italiani. L'Unione Europea è a un momento importantissimo. Noi spenderemo tutti i soldi che servono per aiutare, imprese, lavoratori, disoccupati, giovani e pensionati. Non esiste un limite in un momento di crisi inedito. Non possono esistere accordi al ribasso".

Se devo salvare vite, non mi interessa costo mascherine 
A proposito delle polemiche tra maggioranza ed opposizione sul piano sanitario e le stipule di contratti con la Cina per dotarsi delle mascherine necessarie, Di Maio ha chiarito: "L'Italia oggi ha bisogno di 100 milioni di mascherine ogni mese, più centinaia e centinaia di ventilatori. Quando andremo nella fase 2, avremo ancora più bisogno di mascherine. Le nostre fabbriche in Italia non riescono a soddisfare a questa esigenza. Ad oggi grazie al lavoro di ambasciatori, consoli e dell'Aeronautica sono arrivate 50 milioni di mascherine, il 50% a dono. Di queste, 22 milioni arrivano dalla Cina e abbiamo firmato con un'azienda cinese un contratto per 180 milioni di mascherine. Se devo salvare della vite, non mi interessa se sono gratis o se le debba pagare. D'altronde, anche pagando, non è detto che le ottieni".

Patrimoniale: ai cittadini aiuti, non tasse 
Alla domanda se verrà introdotta una qualche forma di imposta patrimoniale per fronteggiare l'emergenza economica causata dal Covid-19, la risposta è stata negativa: "Se noi vogliamo guadagnarci la fiducia dei cittadini, non dobbiamo far si che sia il cittadino a dare una risposta, ma dare la risposta. Fare una patrimoniale significherebbe dire ai cittadini: 'dammi i soldi che hai in tasca'. Stiamo portando avanti una trattativa durissima con l'Ue non per tassarlo ma per aiutarlo".