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Coronavirus

I punti stampa sull'emergenza coronavirus

Fontana (Lombardia): "Trend piatto". Zaia (Veneto): "In queste settimane ci giochiamo il futuro"

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 "Per quanto riguarda i numeri, siamo nel rispetto della linea di continuità. Non c'è più un incremento e siamo in piano. Proseguiamo quindi nello sviluppo dell'ipotesi avanzata da tanti statistici, secondo i quali si è raggiunto il culmine, si proseguirà  in questa direzione per un periodo e poi si inizierà la discesa. Quindi siamo contenti, ma invitiamo i cittadini a tenere sempre molto alta la guardia, a non abbassarla, altrimenti c'è il rischio che il contagio riprenda", ha detto nel corso della consueta comunicazione alla stampa il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana

"Non cambia niente da prima": il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha così nuovamente commentato la circolare del ministero dell'Interno sulla possibilità per un genitore di portare fuori i bambini. Un messaggio che ha inserito anche nella lettera inviata oggi ai sindaci. "Ho avuto ieri un colloquio con il ministro Lamorgese" ha detto in un punto stampa spiegando che è stato "chiarito che si è trattato forse di un equivoco.

"Non cambia niente da prima" dato che resta "in vigore fino al 4 aprile" l'ordinanza della Regione Lombardia. Quindi i comportamenti attuali "devono essere mantenuti". Da parte del governo "credo che debbano uscire dei chiarimenti - ha risposto a una domanda - ma abbiamo risolto ogni problema".

"Questa settimana e la prossima ci giochiamo il futuro della nostra comunità. Questa ci darà la direzione e la prossima ci dirà se iniziamo la discesa o andiamo a scontrarci contro un muro quindi pancia a terra, concentrati e non abbassiamo la guardia". Così il governatore del Veneto Luca Zaia parlando nel corso del consueto punto stampa quotidiano.

 "Bisogna stabilire delle regole su come riaprire, ma non è un argomento di cui stiamo parlando in questi giorni e sicuramente non prima di Pasqua". Lo dice il governatore veneto Luca Zaia in conferenza stampa.

 In Veneto nei prossimi giorni i dati sui positivi a Coronavirus in Veneto aumenteranno, ma "semplicemente perché abbiamo 10 mila tamponi bloccati nei frigo", ha precisato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. "Sono fermi tamponi di sei-sette giorni fa - ha aggiunto - perché mancano ancora i kit reagenti". 

"Con prudenza, dico che abbiamo qualche segnale. Rispetto all'algoritmo, la situazione reale è in ritardo di cinque giorni. Questo è positivo perché vuol dire che i veneti stanno facendo un buon lavoro. Oggi abbiamo una persona in meno in terapia intensiva. Guardiamo in fondo al tunnel", ha detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ospite di #cartabianca su Rai3. "Focolaio a Verona? Ero più preoccupato qualche giorno fa - ha spiegato - ma al momento sembra si sia arrestata la ripresa di questo focolaio".

Sulla strategia adottata per i tamponi, Zaia ha affermato: "Abbiamo avuto i primi due contagiati a Vo'. In quel momento ho deciso di fare il tampone a tutti i cittadini e abbiamo scoperto di avere altri 66 contagiati asintomatici. Alla fine della quarantena abbiamo rifatto i tamponi a tutti e abbiamo scoperto che erano diventati 6. L'esperienza di Vo' conferma che praticare i tamponi aiuta a isolare il problema e diminuire la possibilità di contagio. La nostra strategia è portare meno persone possibile in ospedale".

"Abbiamo messo in rete - ha continuato - tutte le microbiologie del Veneto. Oggi c'è un problema con i tamponi, iniziano a mancare i kit. Adesso la nostra strategia si divide in tre: tamponi, test anticorpali e la strategia sierologica. Alla fine vogliamo dare la patente di individuo immune a chi ha sviluppato l'immunita'".

"Abbiamo 30 mila ospiti - ha evidenziato il governatore - nelle case di riposo del Veneto. Nelle case di riposo si è pagato il grande sconto della mancanza di mascherine e dispositivi. La diffusione del contagio è dovuta soprattutto a quello".

Per Zaia, da questa emergenza, "abbiamo tutti imparato a non sottovalutare mai gli eventi. Se si chiuderà la partita dell'emergenza sanitaria ne avremo una economica. Non è possibile lasciare le imprese in questa situazione. La Germania ci dominerà. E' scandalosa la posizione dell'Europa in questa vicenda. L'Europa deve farsi sentire", ha concluso.