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Coronavirus

I numeri dell'epidemia

Covid, il monitoraggio della fondazione Gimbe conferma: "Incremento esponenziale dei contagi"

L'incremento del rapporto positivi/casi testati conferma che il virus circola in maniera sempre più sostenuta. "Il valore superiore al 6% in quasi tutte le Regioni - si legge - dimostra un sovraccarico nel tracciamento e isolamento dei focolai e richiede un potenziamento urgente dei servizi territoriali deputati alle attività di testing e tracing"

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Il bollettino quotidiano del ministero della salute da giorni è diventato sempre più allarmante. La conferma della criticità della situazione arriva anche dal monitoraggio periodico della fondazione Gimbe  Nell'ultima settimana i casi di Covid in Italia sono raddoppiati rispetto a quella precedente, con un  forte aumento anche dei ricoveri e dei pazienti in terapia intensiva, a fronte di un incremento lieve dei tamponi.

La fondazione Gimbe dal 7 al 13 ottobre ha rilevato 35.204 infezioni contro 17.252,5076 ricoverati con sintomi rispetto a 3625 e 514 ricoveri interapia intensiva contro 319.

Il boom, sottolinea la Fondazione, si è avuto a fronte di un moderato aumento dei casi testati (505.940 contro 429.984) e di un netto incremento del rapporto positivi/casi testati (7% contro 4%). Dal punto di vista epidemiologico, scrive la fondazione, crescono i casi attualmente positivi (87.193 vs 60.134).

Dal punto di vista della capacità di testing e tracing le performance regionali sono molto variabili: a fronte di una media nazionale di 838 casi testati per 100.000 abitanti, il numero varia dai 523 delle Marche ai 1.276 della Toscana.   

Il virus circola in maniera sostenuta
L'incremento del rapporto positivi/casi testati conferma che il virus circola in maniera sempre più sostenuta. "Il valore superiore al 6% in quasi tutte le Regioni - si legge - dimostra un sovraccarico nel tracciamento e isolamento dei focolai e richiede un potenziamento urgente dei servizi territoriali deputati alle attività di testing e tracing. Rispetto ad una media nazionale del 7% il range varia dal 2% della Calabria al 16,4% della Valle D'Aosta.

"Gli effetti delle misure del nuovo DPCM, commenta il presidente Nino Cartabellotta, oltre a non poter essere valutati prima di 3 settimane, saranno in parte neutralizzati dall'incremento esponenziale dei contagi e dall'ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale.

"Ecco perché la Fondazione GIMBE si appella al senso di responsabilità ed alla massima collaborazione tra Presidenti di Regioni e amministratori locali, sindaci in primis: intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti, persistendo i trend delle ultime settimane - secondo gli scenari previsti dalla nuova circolare del Ministero della Salute - il rischio di restrizioni più ampie (lockdown incluso) è dietro l'angolo".