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POLITICA

"Premier in evidente difficoltà a Bruxelles"

D'Alema: "L'unica vecchia guardia con cui parla Renzi è rappresentata da Berlusconi e Verdini"

L'esponente del Pd critica il presidente del Consiglio: "Al partito vengono imposte scelte maturate in quegli incontri privati". Sull'articolo 18, dice al Corriere della Sera, si può trovare una mediazione

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Massimo D'Alema (Ansa)
“L’unica vecchia guardia con cui Renzi interloquisce è quella rappresentata dal centrodestra di Berlusconi e Verdini. Al Pd vengono poi imposte, con il metodo del centralismo democratico, le scelte maturate in quegli incontri privati”. Massimo D’Alema torna a parlare ed entra a gamba tesa sul presidente del Consiglio. Un premier che descrive come “in evidente difficoltà nei confronti di Bruxelles”. Poi apre sull'articolo 18: “Se vuole, è possibile trovare un accordo ragionevole sugli interventi sul mercato del lavoro”.

"Sul lavoro c'è il sospetto che si cerchi apposta lo scontro"
D’Alema, intervistato dal Corriere della Sera, non nasconde la sua contrarietà al modo di procedere di Renzi. “Sull’articolo 18 – dice – è in atto un’operazione politico-ideologica che non corrisponde a nessuna urgenza. Non esiste un’emergenza legata alla rigidità del mercato del lavoro. C’è persino il sospetto che si cerchi uno scontro con il sindacato e una rottura con una parte del Pd per lanciare un messaggio politico all’Europa e risultare così affidabile a quelle forze conservatrici che restano ampiamente dominanti”.

Articolo 18, mediazione possibile 
L’esponente del Pd avanza una proposta di mediazione. “Si può ancora intervenire con misure limitate per togliere alcuni fattori di rigidità, come del resto ha detto Gianni Cuperlo – propone – Si può pensare ad allungare il periodo di prova e a ridurre l’indennizzo economico oggi troppo pesante per le imprese. Contestualmente però occorre discutere anche degli ammortizzatori sociali”.

"L'Europa non sta andando nel verso auspicato dai progressisti" 
Secondo D’Alema, il presidente del Consiglio sta sottovalutando ciò che accade a Bruxelles. “L’Europa – afferma – doveva cambiare verso ma non sta andando nel verso che i progressisti auspicavano. Anzi. I popolari hanno una decina di eurodeputati in più ma in Commissione hanno fatto l’en plein. Il predominio conservatore è impressionante. Temo che tutto ciò non potrà non avere effetti sulla politica dell’Unione”.