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ITALIA

Il primo cittadino di Napoli dopo la notifica di sospensione

De Magistris si difende: "L'Italia è una democrazia malata, bisogna evitare che diventi regime"

Condannato in primo grado per abuso d'ufficio nell'inchiesta Why not. "Forte la tentazione di abbandonare le istituzioni, ma io non mi dimetto. Farò il sindaco per strada"

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Luigi De Magistris si difende. Parla in una sala della Giunta del Comune di Napoli gremita dopo la notifica della sua sospensione avvenuta questa mattina a seguito della condanna in primo grado per abuso d'ufficio nell'inchiesta Why not.

Il sindaco di Napoli comincia la sua 'arringa' con il pugno duro e una forte stoccata al Paese: "Oggi per me sembrerebbe essere un giorno brutto e invece no, penso sia buono. Perché ci sono, vivo una pagina di libertà, dignità e coraggio. Questa situazione non è un dramma ma un'opportunità per comprendere quanta strada l'Italia debba fare per evitare che una democrazia malata diventi regime".
 
De Magistris confessa che molte volte è stato sul punto di abbandonare le istituzioni: "Per quello che ho passato negli ultimi 15 anni se non avessi avuto granitica fiducia nelle istituzioni avrei mollato. Ma ho sempre sentito il dovere di denunciare la corruzione. Ho avuto la tentazione forte di abbandonarle e di scegliere la disobbedienza civile non firmando la notifica ma non l'ho fatto", ha detto ancora il primo cittadino di Napoli.

Su un punto rimane fermo: "Non mi dimetto. Le dimissioni sono un fatto etico. Mi sento onesto fino al midollo e ho ancora la certezza che altri giudici rimedieranno. Continuerò a fare il sindaco in strada". Luigi De Magistris si dice poi convinto che la sospensione sarà "breve", ipotizzando un periodo di 3-4 mesi fino alla sentenza d'appello di Why Not.