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POLITICA

In carica dal 22 febbraio 2014

Due anni di governo Renzi, le slide sui provvedimenti e il 'sondaggio' su Facebook

Per ogni mese c'è una slide che mostra il lavoro dell'esecutivo guidato dal leader del Pd che chiede su Facebook "Qual è secondo voi la riforma più urgente, adesso?"

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Matteo Renzi (Foto Fabio Cimaglia / LaPresse)
Era il 21 febbraio 2014 quando Matteo Renzi inviò dallo studio del Quirinale un tweet con scritto "Arrivo, arrivo!". Questo messaggio, che annunciava il passaggio dall'esecutivo di Letta a quello del segretario del Pd, era stato preceduto dal 'leggendario hashtag' #Enricostaisereno. E dopo qualche polemica sulla gestione dell'alternanza a Palazzo Chigi, il 22 febbraio di due anni fa è cominciato il lavoro del governo guidato dall'ex sindaco di Firenze.

Questa mattina il presidente del Consiglio ha pubblicato su Facebook 24 slide sui provvedimenti e sui risultati raggiunti dal suo governo e ha scritto: "Siamo a metà del cammino, mancano ancora due anni. Qual è per voi la priorità? Qual è secondo voi la riforma più urgente, adesso?". Le risposte a queste domande, tra i commenti del post, passano dall'esigenza di abbassare il debito pubblico, al "mantenere la decontribuzione piena del jobs act fino a che la disoccupazione non arrivi al 6-7%". In molti poi chiedono di  "eliminare i vitalizi ai troppi e inutili parlamentari" e di "abbassare i costi della politica". Tra i post, inoltre, ci sono anche critiche sul lavoro svolto in questi due anni e alcuni utenti esprimono a Renzi la loro disillusione sula situazione italiana. 

Nelle slide pubblicate da Renzi si leggono invece statistiche ottimiste ricavate sui dati Istat: mentre la disoccupazione scende "dal 13,1% di ieri all'11,4% di oggi", il Pil passa "dal - 1,9% al +0,8%". Un cartello è dedicato alle retribuzioni dei dirigenti pubblici (calati da un massimo di 311mila euro a 240mila euro) e un altro all'aumento dei visitatori nei musei. Due slide ricordano il provvedimento 'degli 80 euro' e quello del 'taglio delle tasse sulla prima casa'. E poi ci sono i dati sulla banda larga, sulle dichiarazioni precompilate e sulle fatture digitali. 

Nel suo discorso alla stampa estera Renzi ha ricordato l'Italicum e la crescita dell'occupazione, ma ha sottolineato che l'Italia "è ancora affamata di cambiamento". Il premier non manca di tornare sul tema dell'Europa, "che oggi è a un bivio e che come è adesso non funziona: o cambia approccio o rischia di vanificare la più grande operazione di unificazione politica mai fatta. L'Europa come è adesso non funziona, e l'Italia lavora per questo non per ottenere qualche briciola di compensazione".

E sul Pil ha invece spiegato:"E' evidente che abbiamo un Pil più basso di altri Paesi perchè stiamo facendo tagli da cura da cavallo e la spesa pubblica fa Pil". "Noi abbiamo fatto una spending review per 25 miliardi, più di quello che voleva Cottarelli che diceva 20 miliardi".Replicando alla domanda del cronista dell'agenzia tedesca Dpa sul calo del debito che potrebbe non arrivare stante la revisione al ribasso della crescita del Pil nel 2016, Renzi ha ribattuto: "Se la crescita è all'1,4 e il deficit al 2,4 noi abbassiamo per la prima volta il debito/Pil. Questo è un dato di fatto". E ha ribadito: "Io dico che il rapporto debito-Pil va giù nel 2016, e anche se un po' più piano di quanto previsto dal fiscal compact l'importante è che vada giù".

Renzi ha poi rivendicato: "Il deficit è il più basso degli ultimi 10 anni. Se avessi fatto il 3%, avrei 10 miliardi di tasse da abbassare. Poi il fiscal compact vorrebbe che la riduzione fosse molto più immediata. Non voglio austerità fine a se stessa, perchè l'operazione ucciderebbe il paziente, ma non ho mai violato le regole europee. Stando dentro le regole ho chiesto un percorso di flessibilità".