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MONDO

La corsa all'Eliseo

Francia, tutti contro Macron nel primo dibattito tra i candidati. E l'"uomo nuovo" vola nei sondaggi

 Dopo lo spazio preponderante alle inchieste giudiziarie e agli attentati, a 34 giorni dal voto i concorrenti sono finalmente stati chiamati ad illustrare i loro programmi, a confrontarli, a combattere per convincere gli elettori

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Il candidato indipendente alle presidenziali francesi, Emmanuel Macron e' stato il piu' convincente nel primo dibattito televisivo di ieri sera tra i cinque principali sfidanti nella corsa all'Eliseo. Lo rileva un sondaggio realizzato dall'istituto Elabe. Secondo il quale Macron ha convinto il 29% dei telespettatori intervistati, seguito, al 20%, dal leader della sinistra alternativa, Jean-Luc Melenchon. Marine Le Pen, candidata del Front National, e quello dei Republicains, Francois Fillon, sono entrambi al terzo posto, al 19%. Mentre il socialista Benoit Hamon chiude la classifica con l'11%. Il sondaggio e' stato realizzato su un campione di 1157 elettori. 


Macron: "Io sono il nuovo"
"Tutti quelli che sono qui sono qui ci sono da anni, sono i rappresentanti della vecchia politica. io ho creato un movimento nuovo, che vuole rinnovare il paese". Emmanuel macron ha giocato la carta dell'homo novus per prendere le distanza dai concorrenti nel dibattito, il primo di questa campagna decisiva per la Francia.

Macron e' stato preso di mira in particolare da Marine Le Pen, presidente del front national, e Benoit Hamon, candidato socialista. La prima lo ha accusato di essere "per il burkini", Macron - fino a quel momento molto pragmatico - ha reagito: "Madame, non ho bisogno di un ventriloquo". Da quel momento in poi, i due candidati dati in testa dai sondaggi hanno cominciato a punzecchiarsi. Ma Macron si e' trovato di fronte anche gli altri candidati, a cominciare dall'ex compagno di maggioranza Benoit Hamon, candidato del partito socialista che molti del suo partito non votano preferendo il "traditore" Macron. 

Quando l'ex ministro dell'economia ha spiegato che il suo movimento "En marche!" si autofinanzia con le donazioni, da Hamon e' arrivato il colpo basso: "Sono defiscalizzati vero? Puo' assicurare che non ci sono dirigenti di case farmaceutiche". Secco Macron: "Lei non puo' pensare che io vada a controllare l'identita' di chi fa le donazioni, ma tutto e' trasparente e pubblico, chiunque puo' controllare".    

Il dibattito, inedito in Francia dove in tv nel passato ci sono stati solo i faccia a faccia fra gli sfidanti al ballottaggio, e' stato molto vivace, a tratti nervoso. Marine Le Pen ha attaccato sull'immigrazione, la sicurezza, la laicita'. "Io sono per fermare quest'immigrazione, i francesi non ne possono piu'", ha detto la presidente del Front national, aggiungendo che "la Francia non puo' offrire a nessuno del lavoro che non c'e' neppure per i francesi".

Duri i toni anche sulla laicita', la sicurezza, la disoccupazione.    Dopo lo spazio preponderante alle inchieste giudiziarie e agli attentati, a 34 giorni dal voto i concorrenti sono finalmente stati chiamati ad illustrare i loro programmi, a confrontarli, a combattere per convincere gli elettori. Negli studi di Tf1 erano solo in 5 e all'inizio Fillon, Macron, Le Pen hanno solidarizzato con i 6 esclusi, anche se si tratta di candidati minori che i sondaggi non prendono in considerazione.   

Il previsto schema "tutti contro macron", candidati dei partiti tradizionali che si vedono scavalcati dal giovane leader del movimento "En marche!", si e' puntualmente verificato. La crescita di Macron nei sondaggi, oltre ogni rosea previsione, ha accentuato questa tendenza. Tutti i sondaggi lo danno pari o addirittura davanti a Le Pen al primo turno, con Fillon staccato di 10 lunghezze e gli altri a seguire.

Il candidato dei Republicains, travolto dalle inchieste, e' apparso  il meno battagliero e meno incisivo dei cinque.

Il dibattito di tre ore e' il primo di una serie di tre che precederanno l'appuntamento del 23 aprile, poi ci saranno i faccia a faccia prima del ballottaggio. Il pubblico era rigorosamente equilibrato, ogni candidato ha potuto invitare 36 sostenitori, gli altri sono selezionati da tf1. Attorno a un tavolo circolare, i candidati hanno dibattuto costretti a guardarsi in faccia, con 2 minuti ciascuno per le risposte ma, grande novita', a partire da 1 minuto e 30 secondi i concorrenti potevano interrompere chi aveva la parola.