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POLITICA

Verso il nuovo governo

Governo, Draghi lavora a squadra e programma. Secondo giro di consultazioni

M5s: 10 e 11 febbraio voto su eventuale appoggio a governo Draghi

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È partito oggi il secondo giro di consultazioni e intorno al premier incaricato Mario Draghi. Si moltiplicano i segnali dei partiti nella ricerca di formula e programma per fare partire il governo. Draghi non si sarebbe limitato all'ascolto, ma ha iniziato a tratteggiare i confini programmatici di un "governo europeista con un forte richiamo all'atlantismo", incardinato su "necessarie riforme della Pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile".

Le consultazioni sono iniziate alle 15 nella Biblioteca del Presidente con il gruppo Misto della Camera con le Minoranze linguistiche: facevano parte della delegazione Manfred Schullian, Renate Gebhard, Albrecht Plangger ed Emanuelarossini. 

"Il presidente Draghi ci ha illustrato brevemente i pilastri di questo nuovo governo e di questo programma che sta costruendo. Il presidente si definisce come futuro rappresentante di un governo europeista, questa è la priorità assoluta, per il presidente Draghi, e che noi condividiamo",  ha detto  il deputato Manfred Schullian del gruppo Misto, Minoranze linguistiche, al termine delle consultazioni . "Il presidente ci ha illustrato le priorità che intende seguire con questo nuovo governo: la sanità, la campagna vaccinale, l'ambiente, lavoro e imprese - ha aggiunto -, con tutti questi ristori, ha detto, bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto ma di finanziare imprese per metterle in grado di riprendere le attività. Ha annunciato tre tematiche dove intende necessarie le riforme: pubblica amministrazione, fisco e giustizia civile. Non abbiamo parlato di nomi e di composizione di governo".

Alle 15,30 si è svolto l'incontro con Maie e Psi della Camera, Azione e +Europa-Radicali italiani.  
La delegazione di Maie (Movimento associativo italiani all'estero)-Psi era composta dai deputati Antonio Tasso, Mario Alejandro Borghese, Andrea Cecconi, dal senatore Riccardo Nencini e dal dott. Vincenzo Maraio.

"Abbiamo una definizione molto più precisa del governo. L'impostazione del programma è divisa in quattro punti. Una forte cornice europeista e un richiamo all'atlantismo. Riforme su pa, giustizia e fisco. attenzione particolarissima al mondo del lavoro orientata sia sul turismo sia sulle creazione di grandi infrastrutture. e infine scuola", afferma Riccardo Nencini del Psi al termine dell'incontro con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi. "Abbiamo proposto di assumere 100mila laureati per la valorizzazione dei beni culturali per l promozione dei cammini storici, per la difesa dell'ambiente, per la conoscenza e valorizzazione del paesaggio per considerare il turismo in maniera diversa rispetto al passato", ha detto Nencini.

"L'appoggio di Azione e Più Europa è pieno, incondizionato e permarrà. Non si limita a questo momento di entusiasmo generalizzato. Gli abbiamo assicurato appoggio anche per i momenti difficili che senza dubbio arriveranno", ha detto Carlo Calenda, leader di Azione, dopo le consultazioni con il premier incaricato. Le priorità sono "le politiche ambientali, la scuola,l'uscita dal blocco dei licenziamenti e una grande attenzione al mondo produttivo", ha aggiunto.

Sulla stessa linea Emma Bonino: "La prima cosa che ci ha detto, senza neanche che ci fosse bisogno di chiedere, è che la sua è una scelta convinta per il processo europeo e di schieramento atlantico. Questo è stato il primo punto del programma di governo che il presidente Draghi ci ha manifestato", ha detto  la senatrice di "Più Europa-Radicali italiani". "Aggiungo che Draghi ha fatto riferimento a tre riforme di fondo: fisco, burocrazia e giustizia e da questo punto di vista abbiamo aggiunto anche quella penale con la situazione drammatica delle carceri italiane", ha detto Bonino.

Dalle 16.30 Draghi ha incontrato le componenti minori del centrodestra: Noi con l'Italia, Usei, Cambiamo!, Alleanza di centro e Idea. Poi i Centro democratico-Italiani in Europa, e, infine, i rappresentanti delle Autonomie (Svp, Patt, Uv) del Senato.

"Abbiamo riconfermato al presidente incaricato la nostra stima, ma dopo aver sentito la sintesi del programma del nuovo governo, abbiamo condivisione in particolare la parte sul governo fortemente europeista e sui punti relativi al piano delle vaccinazioni, lavoro, riaprire i cantieri, la scuola, il sud che può essere la capitale del Mediterraneo", ha detto il deputato e presidente di "Noi con l'Italia", Maurizio Lupi, al termine delle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. "E' evidente che stiamo rispondendo con serietà e responsabilità all'appello rivolto dal presidente Mattarella - ha aggiunto -. Diamo convintamente la risposta al presidente Draghi, e non credo ci debbano essere veti se non la condivisione di un programma per dare un contributo al rilancio del paese".

Ovvio che il programma del governo Draghi è di lungo periodo perché il recovery plan è un argomento di lungo periodo. Poi siamo di fronte a un'emergenza sanitaria immediata e al fatto che il Recovery vada presentato in tempi brevi all'Europa. Quindi è un mix. Dunque un governo di questo tipo non può che avere l'immediatezza delle soluzioni ma anche la continuità nel tempo rispetto ai temi come il Recovery", ha detto Paolo Romani di Cambiamo al termine delle consultazioni.

Tra le forze politiche "ha prevalso un principio di realtà che abbiamo ritrovato nelle linee programmatiche esposte. In questa fase non si deve fare la corsa per mettere la propria bandierina di parte sul programma. Un governo di salvezza nazionale ha un programma essenziale con pochi punti: quando dici un programma antidepressivo per quel che riguarda la gestione socio sanitaria della pandemia collegandosi alla vaccinazione hai detto già tanto. Quando dici poche riforme hai già prospettato un programma di governo generazionale". Queste le parole di Gaetano Quagliariello, senatore di Idea.

 "Non basta un Governo che vada a Bruxelles per difendere gli interessi dell'Italia, a battere i pugni sul tavolo, ma che scommetta su una sovranità condivisa. Per l'Italia l'Europa è l'unico porto sicuro e l'apertura di questi giorni è l'apertura di chi si è dovuto arrendere, capitolando di fronte a Mario Draghi". Così Bruno Tabacci, leader di Centro democratico, al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio incaricato. 

Per il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi serve una "maggiore integrazione dell'Europa. E visto che il nostro obiettivo è quello di una Europa delle regioni, non possiamo non dire si' a questo governo", ha detto Julia Unterberger del Gruppo per le autonomie (SVP - PATT, UV) del Senato, al termine delle consultazioni con Mario Draghi. 

M5s: 10 e 11 febbraio voto su eventuale appoggio a governo Draghi
Dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio 2021 alle ore 13 di giovedì 11 febbraio 2021 gli iscritti M5s saranno chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un governo presieduto da Mario Draghi. Lo annuncia il Blog delle Stelle. "Potranno votare - continua il post - solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato. Ciascun iscritto può verificare il proprio stato di iscrizione facendo login e controllando il bollino colorato accanto al nome (in alto a destra): se il bollino è verde l'utente è certificato e abilitato al voto. Si comunica a tutti gli iscritti che i quesiti specifici da sottoporre in votazione, saranno pubblicati nelle prossime ore". 

Giornate decisive per la formazione del nuovo governo
Un cammino serrato, quello delle consultazioni, e tuttavia non privo di tatticismi che potrebbero avere un impatto inaspettato. Dopo le questioni che nella ex maggioranza innesca la presenza della Lega in quella in costruzione, è della serata di ieri, per esempio, l'invito rivolto da Giuseppe Conte a M5s a distinguere tra alleati "leali" e chi "ha voltato le spalle" e ora "prova a lucrare" sulla situazione per "trarne vantaggio". Collegato in streaming con l'assemblea dei parlamentari 5 stelle il presidente del Consiglio uscente ha tratteggiato "condizioni", dei paletti in sostanza, che potrebbero rendere più difficile il gioco delle alleanze.

Anche se Conte, che ha confermato di non voler entrare nel governo, spinge un M5s tormentato - e in procinto di 'contarsi' su Rousseau - a stare in partita. Da oggi dunque si comincia a entrare nel vivo del programma, mentre resta il rebus sulla squadra. Lo schema è sempre lo stesso: si parte dalle componenti e si chiude, domani pomeriggio, con il gruppo più numeroso. Un quarto d'ora ai primi, mezz'ora ai secondi.

Al termine dei colloqui potrebbe svolgersi un 'round' con le parti sociali poi il presidente incaricato potrebbe salire al Colle per riferire a Sergio Mattarella l'esito dei suoi colloqui: se  fosse confermato un sostegno ampio, Draghi potrebbe sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri poco dopo. Stando a quanto riferito dai partiti al termine del primo giro  di consultazioni, in cima alle preoccupazioni del premier incaricato c'è il tema dell'emergenza sanitaria e della revisione del piano vaccinale, oltre al nodo del blocco dei  licenziamenti.

Sul fronte della squadra, M5s e Lega chiedono una formula politica, pur con differenziazioni di accenti.

Nel totoministri, rito cui neanche questo governo può sottrarsi, restano in  auge la giurista Marta Cartabia, gli economisti Lucrezia Reichlin, Fabio Panetta, Carlo Cottarelli, Dario Scannapieco e Vittorio Colao, mentre sono pochi i nomi di politici che  circolano. Uno di quelli di maggior spicco, per il grado di coinvolgimento della Lega, è quello del vicesegretario Giancarlo Giorgetti, mentre per M5s si parla di Luigi Di Maio  e Stefano Patuanelli, per il Pd di Lorenzo Guerini e Dario Franceschini e per FI di Tajani e Carfagna.

I calendario di domani
Draghi, infatti, rivedrà il neonato gruppo di Palazzo Madama di Europeisti-Maie-Centro democratico, cuore dell'operazione - poi fallita - per salvare il Conte ter. L'appuntamento sarà alle 11.

Successivamente, il presidente incaricato incontrerà LeU e, quindi, i rappresentanti di Italia viva e Partito socialista italiano.

Alle 13.15, sarà il turno di Fratelli d'Italia, unica forza politica al momento che ha deciso di stare all'opposizione.

Dopo una pausa, le consultazioni ripartiranno dal Partito democratico, atteso all'appuntamento con Draghi alle 15, sarà poi la volta di Forza Italia e Udc (ancora non è chiaro se questa volta Silvio Berlusconi parteciperà), mentre subito dopo, dalle 16.30 alle 17, Draghi vedrà nuovamente Matteo Salvini e la Lega.

La chiusura del secondo giro è dalle 17.15 con il Movimento 5 Stelle.

Beppe Grillo non dovrebbe far parte domani della delegazione M5S che tornerà ad incontrare il premier incaricato Mario Draghi per il secondo giro di consultazioni. Ma, a quanto apprende l'Adnkronos, il garante del Movimento dovrebbe far presto ritorno a Roma, non è escluso già in settimana, per tornare a riunire i suoi in un momento di grande difficoltà e divisioni del M5S.