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MONDO

La consultazione sul piano dei creditori è fissata da Atene per il 5 luglio

Grecia, Merkel: "Referendum indetto da Atene legittimo, ma legittime anche le reazioni"

"Se dopo il referendum il governo greco vorrà riprendere i negoziati, saremo pronti" ha aggiunto la cancelliera. Il presidente della Commissione Ue, Juncker: "Chiederò ai greci di votare sì al referendum". Stesso appello dal presidente dell'Europarlamento, Schulz. Intanto la borsa di Atene e le banche greche sono chiuse per almeno una settimana. E domani scade il termine entro cui la Grecia deve rimborsare al Fondo Monetario 1,6 miliardi. Un funzionario del governo greco: "Atene non pagherà" 

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Merkel in conferenza stampa
Quello di tenere un referendum è "un diritto legittimo" della Grecia e il risultato "sarà rispettato". Lo ha detto la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, in una conferenza stampa sulla crisi greca. "Ma è anche legittimo da parte degli altri 18 Paesi dell'Eurozona - ha aggiunto - avere una reazione e questi Paesi hanno deciso di non prorogare il programma, ma di farlo scadere al momento previsto, ovvero alla mezzanotte di domani". Sabato scorso l'Eurogruppo dei ministri delle Finanze ha infatti bocciato la richiesta della Grecia di concedere una proroga del programma di aiuti fino al referendum del 5 luglio indetto da Atene sul piano dei creditori.

 Intanto l'agenzia di rating Standard& Poor's ha tagliato ancora il rating della Grecia da CCC a CCC- outlook resta negativo, dopo averlo già declassato l'undici giugno scorso. Per S&P è al 50% l'ipotesi di un'uscita della Grecia dall'eurozona e l'agenzia considera "inevitabile" un default in assenza di riforme. Mentre il fallimento commerciale del Paese sarebbe da considerarsi probabile nei prossimi sei mesi. 

"Senza compromessi l'Europa fallisce"
L'Europa aveva fatto un'"offerta generosa" che era frutto dello spirito di "compromesso" alla base dell'Ue. Ma da parte greca - ha precisato la Cancelliera - questa volontà di compromesso non c'era. Merkel ha poi sottolineato che senza compromessi l'Europa fallisce "e questo non lo vogliamo". 

"Se il governo greco vorrà riprendere negoziati saremo pronti"
La cancelliera tedesca ha poi ribadito la sua apertura ad Atene: "Se il governo greco vorrà riprendere i negoziati", ad esempio dopo il referendum, "saremo pronti". Merkel ha detto anche di non vedere motivo per un summit europeo speciale e ha sottolineato che nessuno vuole influire sulle decisioni del referendum del popolo greco. 

Juncker: "Chiedo al popolo greco di votare sì al referendum"
Sulla crisi greca è intervenuto oggi anche il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker: "Chiederò al popolo greco di votare sì, perché dal voto del popolo greco emergerà un segnale per la Grecia e per gli altri Paesi membri dell'Eurozona" ha dichiarato in merito al referendum indetto dal governo Tsipras sul piano dei creditori. La trattativa con la Grecia per evitare il default di Atene "non è una partita di poker, o vinciamo tutti o perdiamo tutti" ha aggiunto. "Abbiamo fatto il possibile" per arrivare a un accordo "giusto ed equilibrato", dunque le critiche di Atene sono ingenerose, ha inoltre rimarcato il presidente della Commissione Ue. Juncker ha poi voluto precisare: "Non ho nuove proposte da fare oggi. Ho solo da discutere le proposte equilibrate già fatte". E ha ribadito: "La nostra porta resta aperta e siamo ponti a lottare fino all'ultimo minuto per trovare una intesa". Sulla stessa linea il presidente dell'Eurogruppo, Dijsselbloem: "La nostra porta resta aperta", ha ribadito. "Anche se - ha aggiunto - nel frattempo le possibilità e il tempo sono molto limitati".  

Schulz si unisce all'appello di Juncker
A parlare della Grecia è stato anche il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, che si è unito all'appello di Juncker: "Chiedo al popolo greco di votare sì al referendum: si tratta di un piano che pone basi serie per lo sviluppo". E ha aggiunto: "Sono pronto a spendermi perché la Grecia rimanga nell'Ue. Eravamo molti vicini all'intesa. Ma Tsipras ha deciso di lasciare il tavolo per proporre il referendum. E non è nemmeno chiaro su quale piano si terrà la consultazione". 

Tusk: con campagna per il 'no' lascia meno spazio per negoziato
"Ogni governo ha il diritto di indire un referendum, che noi rispettiamo, e non è mio diritto interferire - ha detto il presidente Ue Donald Tusk - ma se "il governo fa campagna per un forte 'no', il risultato di un tale referendum lascia ancora meno spazio per il negoziato".

Il testo del referendum
Nel frattempo il governo greco ha pubblicato il testo del referendum che sarà presentato ai cittadini il prossimo 5 luglio, sulla proposta dei creditori internazionali per evitare il default e vedere avanzare il programma di aiuti. Il quesito è uno solo: "Deve essere accettata la proposta sottoposta da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale all'Eurogruppo del 25 giugno 2015, composta da due parti che insieme costituiscono la loro proposta complessiva?". Sulla scheda prima compare il 'No', quindi il 'Sì'.

Le altre reazioni all'annuncio del referendum
"Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell'euro contro la dracma. Questa è la scelta". Lo scrive su Twitter in inglese il presidente del Consiglio Matteo Renzi. 

Non si è fatto attendere anche il commento del presidente francese Francois Hollande che ha definto il referendum del 5 luglio indetto dalla Grecia "una scelta sovrana". Il capo dell'Eliseo si è detto inoltre "rammaricato" per la scelta di Atene di interrompere i negoziati, anche perché l'accordo era vicino. 

Obama chiama Hollande
Anche oltreoceano gli occhi sono puntati su Atene. "Riaprire il dialogo con la Grecia". Questo, in sintesi, il contenuto della telefonata tra il presidente Usa, Barack Obama e l'omologo francese Francois Hollande. I due leader "sono concordi sulla necessità di unire gli sforzi per facilitare una ripresa delle trattative e trovare una soluzione alla crisi greca il prima possibile assicurando ad Atene la stabilità finanziaria", riferisce un collaboratore dell'Eliseo. 

Per la Casa Bianca inoltre l'Ue avrebbe una maggiore capacità di gestire la situazione greca. L'economia, per quanto non sia forte come vorremmo, è più forte di quanto non fosse nel 2010, avrebbe detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

Tsipras chiede proroga scadenze
Entro poche ore intanto la Grecia deve rimborsare 1,6 miliardi al Fondo monetario internazionale. In mattinata il premier greco, Alexis Tsipras, aveva chiesto nuovamente ai suoi partner europei una proroga della scadenza, fissata al 30 giugno. 

Un funzionario del governo greco: "Domani Atene non pagherà il Fmi"
Le chance che domani Atene riesca a rimborsare il Fmi dunque sembrano nulle. Lo conferma il Wall Street Journal, che cita un funzionario del governo di Atene, secondo cui la Grecia non pagherà.

Borsa di Atene e banche chiuse 
In attesa dell'evolversi della situazione e dell'esito della consultazione del 5 luglio, la borsa di Atene e le banche greche sono chiuse da oggi per almeno una settimana. Lo ha annunciato ieri il premier Tsipras. Il timore di una Grexit ha influenzato pesantemente i mercati finanziari europei dopo il crollo, in mattinata, di quelli asiatici. 

Bce pronta a rivedere la liquidità di emergenza alle banche greche in qualsiasi momento
Intanto un portavoce della Banca Centrale Europea ha detto che l'istituto è pronto
a rivedere nei prossimi giorni la liquidità di emergenza (Ela) alle banche greche. Mercoledì si terrà a Francoforte la riunione del consiglio direttivo, come da programma, con la Grecia al centro dei colloqui. Ieri la Bce ha deciso di congelare a 89 miliardi circa il tetto sui prestiti di emergenza Ela che la Banca di Grecia può trasferire al sistema bancario nazionale e aveva detto di voler cooperare con la Banca centrale greca per garantire la stabilità finanziaria del Paese.

Lettera Schaeuble: "Effetti limitati su Eurozona" 
E mentre cresce la preoccupazione per gli effetti sull'Eurozona provocati dall'interruzione dei negoziati con la Grecia, il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, in una lettera ai parlamentari tedeschi, scrive che tali effetti "sono limitati". Lo riporta l'Ansa. "I membri dell'Eurozona hanno detto chiaramente che faranno di tutto per assicurare la stabilità dell'Eurozona nella sua interezza".