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ECONOMIA

L'incubo Grexit

Grecia, attesa per un accordo. Nuovo piano di Tsipras: "Soluzione definitiva". Gelo dei creditori

Eurosummit oggi a Bruxelles. Si scommette su un'intesa tra il governo greco e i creditori

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"Domani può succedere di tutto: il miracolo o la catastrofe". E' questa la risposta che ieri la maggioranza dei greci ha fornito a chi chiede loro che cosa si aspettano dall'Eurosummit di lunedì a Bruxelles dove i capi di governo dei 18 affronteranno la questione del debito della Grecia e si deciderà il destino del Paese: dentro o fuori dall'euro.

Forse un terzo memorandum
Intanto, mentre ad Atene è sempre più difficile trovare uno sportello automatico con contante disponibile (sabato le banche non li hanno riforniti e si svuotano ormai al ritmo di 1 miliardo al giorno), il Paese è divenuto una sorta di immenso banco scommesse in cui analisti politici, editorialisti e persone comuni dicono la loro su "Grexit sì, Grexit no". Opinione prevalente, però, è che il governo greco e i creditori raggiungeranno in extremis un compromesso e che la Grecia rimarrà nell'Ue e nell'euro. E' però anche impressione diffusa (ed è quella che spaventa di più) che dagli incontri di oggi scaturirà anche un terzo Memorandum, molto più pesante di quello che era stato concertato con la troika dall'ex premier Antonis Samaras e dal suo ministro delle Finanze Gikas Hardouvelis. Il programma firmato da quest'ultimo, infatti, per il bilancio 2015-2016 prevedeva un deficit tra gli 800 milioni e il miliardo di euro mentre adesso si parla di qualcosa fra i 5,5 e i sei miliardi.

Bancomat vuoti
Tra i greci che forse più di tutti sperano che l'impasse tra governo e creditori si sblocchi al più presto, ci sono senza dubbio quelle decine di migliaia che operano nel settore del turismo il quale da solo genera il 17% del Pil della Grecia. L'anno scorso nel Paese sono arrivati 22 milioni di turisti che vi hanno speso più di 13 miliardi di euro. "Ma quest'anno non andrà così bene", predice Ioanna Steliou, 35 anni, che fa la guida turistica sull'isola di Creta. "Gli stranieri sono spaventati da quello che potrebbe succedere in caso di Grexit. Temono di non poter prendere i soldi dal bancomat o di non poter usare le carte di credito. Da febbraio negli alberghi fioccano le disdette, soprattutto dalla Gran Bretagna e dai Paesi scandinavi. Gli altri anni cominciavo a lavorare ad aprile, quest'anno, in pieno giugno, non ho ancora avuto un gruppo da portare in giro". E conferma che gli hotel dell'isola sono quasi vuoti con i più fortunati che hanno clienti sufficienti a coprire solo un terzo dei posti letto disponibili.

Gli appuntamenti e le proposte di Tsipras
Intanto, proprio in previsione dei cruciali appuntamenti di oggi, stamani ad Atene il premier Alexis Tsipras ha convocato il Consiglio dei ministri per discutere delle contro-proposte finali da sottoporre all'Eurosummit. Proposte dalle quali, come ha riferito l'emittente privata Mega Channel, mancherebbero ancora 900 milioni di euro rispetto alle richieste avanzate dai creditori. Cifra per coprire la quale, secondo fonti vicine al governo, Atene sarebbe pronta ad adottare misure fiscali permanenti pari al 2% del Pil a fronte del 2,5% chiesto dai creditori. Lo 0,5% che manca dovrebbe essere coperto da altri "provvedimenti amministrativi" fra i quali si vocifera anche di una vera e propria "stangata" per gli agricoltori, che sono circa 528mila (ovvero il 12% della forza lavoro totale). Nel dicembre 2012 l'imposta sul reddito degli agricoltori venne aumentata al 13% mentre le tasse sul reddito nel Paese variano da anni fra il 40 e il 46% con una media nazionale attuale del 43,5%. Il governo starebbe ora pensando di innalzare al 33% la tassa sui redditi per il settore agricolo che, fra l'altro, ha sempre goduto di riduzioni fiscali e di sussidi statali vuoi per le troppe piogge vuoi per la siccità.

Manifestazioni ad Atene
Frattanto ad Atene, già dal tardo pomeriggio, migliaia di persone hanno cominciato ad affluire nella centrale piazza Syntagma, davanti al Parlamento, per protestare contro la strategia adottata dal governo nelle trattative con i creditori. Un'analoga dimostrazione, organizzata la sera di giovedì scorso tramite Facebook con lo slogan "Vogliamo restare in Europa", aveva portato in piazza oltre 10mila persone. Per questa sera ne sono attese almeno il doppio.