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MONDO

Verso l'Eurogruppo

Grecia, dibattito in Parlamento per approvare il terzo piano di salvataggio. Merkel frena

Atene deve rimborsare entro il 20 agosto 3,4 miliardi di euro alla Banca centrale europea (Bce) e punta, con il voto sul terzo piano di salvataggio del Paese, a ottenere una prima rata degli aiuti, che oscillano tra gli 80 e gli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Al via la privatizzazione dei porti del Pireo e di Salonicco e della ferrovia di Stato Trainose-Rosco 

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E' iniziato nella notte al Parlamento greco riunito in sessione plenaria il dibattito sul disegno di legge che contiene l'accordo raggiunto martedì tra il governo di Atene e i creditori internazionali per il terzo piano di salvataggio del Paese. In un tweet l'edizione online del quotidiano ateniese Kathimerini prevede che saranno necessarie almeno 10 ore di discussione prima che l'Assemblea dei deputati possa passare alla votazione. La bozza di legge sull'accordo fra la Grecia e i suoi creditori era stata approvata a livello di commissioni parlamentari, adesso la discussione è andata in aula per il voto che potrebbe arrivare nelle prime ore di oggi, poco prima della riunione dell'Eurogruppo.

L'Eurogruppo
Sul tavolo dell'Eurogruppo c'è, per la Grecia, sia la possibilità di dare il via libera al salvataggio Esm e sia l'opzione di un nuovo prestito ponte: lo si apprende da fonti Ue che spiegano come entrambe le procedure siano state già attivate e pronte ad essere applicate. Il Financial Times propone un retroscena su un documento in cui il ministero delle finanze tedesco 'elenca le sue obiezioni all'intesa' e titola 'Berlino getta sabbia negli ingranaggi dell'accordo'. 

Il Pil greco intanto cresce a sorpresa nel secondo trimestre con un +0,8% sui 3 mesi precedenti messo a segno nonostante il durissimo negoziato con i creditori (-0,5% le attese degli economisti). Su base annua l'incremento è del 1,5%. L'istituto statistico ha anche rivisto in meglio le stime per i primi 3 mesi dell'anno, in stagnazione rispetto al -0,2% stimato in precedenza. Portavoce Cdu, accordo desiderabile ma non scontato.

L'accordo con la Grecia "è desiderabile ma non è scontato", ha detto il portavoce per i temi finanziari della Cdu, Ralph Brinkhaus, secondo quanto riferisce Bloomberg, sottolineando che l'Eurogruppo dovrà dare "risposte importanti" a diverse questioni sul terzo piano di aiuti alla Grecia. In particolare, ha spiegato, sul ruolo dell'Fmi, sulla sostenibilità del debito greco e sulle privatizzazioni.

Berlino frena
"Berlino getta sabbia negli ingranaggi dell'accordo sulla Grecia". Così titola il Financial Times un retroscena su un documento in cui il ministero delle finanze tedesco "elenca le sue obiezioni all'intesa" e "circolato fra i partner dell'Eurozona poche ore prima del voto del Parlamento greco". Secondo il Ft, pone le base per un incontro potenzialmente difficile all'Eurogruppo. Il Ministero delle Finanze nega di voler respingere l'accordo, ma spiega di star sollevando solo "alcune questioni che devono essere valutate in sede di Eurogruppo". Fra questi, il ritardo nelle riforme, la sostenibilità del debito e il ruolo del Fondo Monetario Internazionale. Il documento tedesco ammette che "gran parte" del programma di riforme su cui è arrivato l'accordo lo scorso mese è stato incluso nell'intesa, dalla lotta all'evasione alla concorrenza nel mercato degli affitti per i turisti. Ma, sottolinea, alcune misure sono state rinviate fino ad ottobre o novembre ed altre "non sono ancora dettagliate". In particolar modo, preoccupa la proposta di rinvio del fondo da 50 miliardi per le privatizzazioni.

L'Unione Europea nutre "forti preoccupazioni" sulla sostenibilità del debito greco. Emerge da un rapporto, che sta circolando tra i governi dell'Eurozona e citato da Bloomberg, secondo cui il debito di Atene raggiungerà il 201% del Pil l'anno prossimo per poi calare al 160% nel 2022 secondo lo scenario "di base". I timori della Ue sulla sostenibilità del debito ellenico mettono sotto pressione la Germania, principale creditore di Atene, affinché acconsenta ad una ristrutturazione del debito nel terzo piano di aiuti alla Grecia. L'Ue, secondo il rapporto, suggerisce un allungamento delle scadenze ed un periodo di grazia per la Grecia.