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MONDO

Bufera giudiziaria

I pm di Roma: "Per 40 anni lo Ior ha agito in Italia senza autorizzazioni"

Secondo la procura di Roma la banca vaticana ha operato senza l'ok di Bankitalia. In arrivo avvisi di chiusura indagine all'ex direttore generale Paolo Cipriani ed al suo vice Massimo Tulli. Entrambi rischiano ora di finire sotto processo per abusiva attività di raccolta del risparmio, abusiva attività bancaria e abusiva attività finanziaria
 

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Città del Vaticano
Per 40 anni, cioè fino al 2011, lo Ior, la banca vaticana, ha operato in Italia senza essere autorizzata. A sostenerlo è la procura di Roma che si appresta a notificare avvisi di chiusura indagine all'ex direttore generale Paolo Cipriani ed al suo vice Massimo Tulli. Entrambi rischiano ora di finire sotto processo.

Le accuse 
Le violazioni contestate agli indagati sono abusiva attività di raccolta del risparmio, abusiva attività bancaria e abusiva attività finanziaria. Per i predecessori di Cipriani e Tulli i fatti sono prescritti. Dagli accertamenti è emerso che fino al 2011, quando Bankitalia ha imposto agli istituti di credito di considerarlo alla stregua di una banca extracomunitaria, l'Istituto per le opere di religione ha svolto attività di banca senza alcuna autorizzazione da parte di palazzo Koch.
 
Attività finanziarie trasferite poi in Germania
Lo Ior, secondo piazzale Clodio, avrebbe agito attraverso conti aperti in 11 istituti di credito. Dopo il diktat di Bankitalia, trasferì gran parte delle proprie attività finanziarie in Germania. Paolo Cipriani e il suo vice Massimo Tulli sono già sotto processo per violazione della normativa antiriciclaggio a seguito del sequestro, nel 2010, di 23 milioni di euro destinati a essere trasferiti da una filiale del Credito Artigiano alla Banca del Fucino e alla J.P. Morgan Frankfurt.