POLITICA
Bruxelles
Immigrazione, Gentiloni: "E' in gioco la reputazione dell'Europa"
"Ci aspettiamo che la tragedia avvenuta l'altra notte, oltre ad interrogare le nostre coscienze risvegli la capacità di decidere dell'Europa" ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, arrivando nella sede del Consiglio a Lussemburgo dove si riuniscono i ministri degli Esteri. Dalle 15:00 avranno una sessione straordinaria con i ministri degli Interni
"E' in gioco la reputazione dell'Unione europea": è quanto ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al suo arrivo a Bruxelles per il vertice straordinario dei ministri degli Esteri e degli Interni sulla crisi dell'immigrazione nel Mediterraneo, dopo l'ultimo naufragio avvenuto ieri, costato la vita a centinaia di persone.
Il ministro ha chiesto "un impegno politico a sostegno dell'azione di contrasto dell'azione dei trafficanti", ma anche maggiore collaborazione nell'accoglienza dei migranti perchè "è chiaro che se aumentano i migranti che l'Italia deve accogliere, e già adesso ne accoglie i due terzi", non può essere l'Italia sia lasciata sola". "Di fronte a questa grande emergenza, a questa grande sfida, credo che lo spirito europeo debba reagire e spero che lo faccia negli incontri di oggi e dei prossimi giorni", ha auspicato il ministro, ricordando che "sono settimane, se non mesi, che noi diciamo che l'Europa deve fare di più".
"Purtroppo la realtà del mare ci sbatte in faccia una situazione in cui sono convinto che la sensibilità e la consapevolezza di questo problema non può che aumentare", ha rimarcato, ricordando come "negli ultimi giorni anche l'Onu e il Papa hanno richiamato l'Unione europea alle sue responsabilità".
Il ministro ha chiesto "un impegno politico a sostegno dell'azione di contrasto dell'azione dei trafficanti", ma anche maggiore collaborazione nell'accoglienza dei migranti perchè "è chiaro che se aumentano i migranti che l'Italia deve accogliere, e già adesso ne accoglie i due terzi", non può essere l'Italia sia lasciata sola". "Di fronte a questa grande emergenza, a questa grande sfida, credo che lo spirito europeo debba reagire e spero che lo faccia negli incontri di oggi e dei prossimi giorni", ha auspicato il ministro, ricordando che "sono settimane, se non mesi, che noi diciamo che l'Europa deve fare di più".
"Purtroppo la realtà del mare ci sbatte in faccia una situazione in cui sono convinto che la sensibilità e la consapevolezza di questo problema non può che aumentare", ha rimarcato, ricordando come "negli ultimi giorni anche l'Onu e il Papa hanno richiamato l'Unione europea alle sue responsabilità".