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POLITICA

"Escludo un intervento di terra"

Immigrazione, Renzi: "Ue non ha avuto una visione sulla Libia"

Appello del premier: "All'Europa chiediamo di affrontare il tema della Libia in modo più serio rispetto al passato. Bisogna risolvere alla radice il problema"

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Ripartire da un sentimento di solidarietà e umanità. E' questo l'appello del premier Matteo Renzi, ai microfoni di Rtl, dopo la tragedia dei migranti nel Canale di Sicilia. "Tutte le italiane e gli italiani pensano che quando c'è un Paese come la Libia dove rischi che ti taglino la testa e quindi sei costretto a fuggire e muori in mare in quel modo, innanzitutto c'è il cordoglio, il dolore" ha sottolineato il presidente del Consiglio.

Una premessa per ricordare che l'Italia è un paese di civiltà mentre vani sono stati finora gli sforzi della comunità internazionale: "Non ha avuto una visione, una strategia sulla Libia" dopo la caduta di Gheddafi. Quindi l'azione del governo italiano sarà quella di "chiedere al Consiglio europeo e all'Europa di affrontare il tema in modo più serio. Il mare è una brutta bestia non riuscirai mai a militarizzarlo tutto. La gestione non può essere solo nel mare", aggiunge il premier. Per questo motivo Renzi afferma di aver già parlato con Merkel, con Hollande, con Tsipras e con Muscat affinché "l'Europa possa prendere una posizione condivisa, anche contro i trafficanti di uomini".

Contrario al blocco navale perché "significa far fare il taxi agli scafisti" sottolinea Renzi che propone invece un accordo internazionale, e soprattutto un accordo con il governo libico, "per poter effettuare un blocco in acque territoriali libiche". Senza accordo infatti si tratterebbe di una dichiarazione di guerra, un'azione che il presidente del Consiglio vuole evitare: "Un intervento militare in terra ferma è un rischio assolutamente eccessivo. Si parla di peace keeping, ma lì non c'è la pace". Un ragionamento conseguenza dei risultati "non positivi e non definitivi" raggiunti dall'inviato internazionale per la Libia, dove "se riusciamo a far dialogare le tribù si può avere un futuro".

Una conclusione poi è dedicata alle reazioni della politica dopo la tragedia: "E' vero che c'è stato qualcuno che ha fatto lo sciacallo. Ma Berlusconi ha detto cose molto più sagge di Salvini. E' giusto dirlo" ha terminato il premier.