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MONDO

Guerra all'Isis

Iraq, truppe Baghdad prendono l'università di Mosul. Ucciso il comandante dei foreign fighters

L'olandese guidava le forze speciali del Califfato nei quartieri orientali

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A Mosul continuano i combattimenti nell'università tra le forze speciali dell'Iraq e i militanti dello Stato islamico. "Siamo entrati all'università e abbiamo 'ripulito' l'istituto tecnico, e i dipartimenti di odontoiatria e antichità", ha riferito a un giornalista di Reuters nel complesso il tenente generale Abdelwahab al-Saadi del servizio anti-terrorismo (Cts), promettendo che "nelle prossime ore libereremo completamente la struttura".Riprendere il controllo dell'università, secondo quanto spiegano alcuni ufficiali dell'esercito, sarebbe una vittoria cruciale per le forze governative irachene e permetterebbe loro di avanzare più rapidamente verso la riva del Tigri, da dove sarebbero in grado di lanciare attacchi sulla zona ovest della città, che è ancora sotto il controllo dell'Isis.

Le forze speciali irachene, all'interno del campus dell'università di Mosul, hanno trovato delle sostanze chimiche usate dall'Isis per provare a realizzare armi. Lo riferisce il comandante del servizio anti-terrorismo (Cts), Sami al-Aridhi. Le Nazioni unite sostengono che i militanti hanno sequestrato materiale nucleare usato per le ricerche scientifiche dall'università quando hanno preso il controllo di Mosul e di vaste aree del nord dell'Iraq e dell'est della Siria nel 2014.

Un altro duro colpo per l’Isis a Mosul. L’esercito iracheno ha ucciso, in uno scontro a fuoco nel quartiere di Muhamdiseen, il comandante dei foreign fighters, il 41enne olandese Taes Bill Monti, conosciuto con il nome di battaglia di Abu Omer Hollandi. Hollandi guidava le truppe speciali del Califfato che hanno resistito per tre mesi nella parte a Est del fiume Tigri e inflitto durissime perdite alle forze irachene.

L'ateneo di Mosul, fondato negli anni '60 e fino alla caduta del regime di Saddam Hussein nel 2003 uno dei maggiori istituti di ricerca accademica di tutto il Medio Oriente, è oggi in gran parte distrutto. Secondo le fonti filo-governative irachene i locali delle facoltà scientifiche, con i laboratori e macchinari moderni, erano stati trasformati dalla fine del 2014 "in centri per la produzione di armi chimiche". Le altre facoltà - proseguono le fonti vicine al governo iracheno - erano state saccheggiate, prima e dopo di essere state pesantemente danneggiate dalle bombe sganciate dai jet della Coalizione internazionale anti-Isis a guida americana, e dai colpi di artiglieria dell'offensiva governativa irachena in corso dal 17 ottobre.