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MONDO

La crisi nella Striscia

Israele comincia il ritiro 'parziale' delle truppe da Gaza. Oggi già 35 morti nei raid

L'annuncio del portavoce delle forze armate, Peter Lerner, che ha parlato di "ritiro parziale" delle forze di terra che verranno dispiegate altrove all'interno della Striscia. Questa mattina nuovi raid isrealiani hanno provocato almeno 35 vittime palestinesi. Uno è esploso vicino a una scuola dell'Onu. Nella notte l'esercito ha dichiarato morto il soldato israeliano dato per rapito. Spiegel: Kerry spiato dal Mossad

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L'esercito di Israele ha iniziato il ritiro delle forze di terra dalla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il portavoce delle forze armate, Peter Lerner, precisando che si tratta di un ripiegamento parziale delle forze di terra. Un'altra parte, ha aggiunto, sarà ridispiegata altrove all'interno della Striscia. In precedenza, media internazionali avevano segnalato il passaggio di tank e di truppe verso il confine. Intanto, secondo il periodico tedesco Spiegel, sembrerebbe che il segretario di Stato Usa, John Kerry, sarebbe stato spiato dagli agenti del Mossad israeliani durante i negoziati di pace in Medioriente.

Nuovi raid isrealiani: 35 morti
Intanto proseguono i combattimenti. Almeno 35 palestinesi sono rimasti uccisi questa mattina in seguito ai nuovi raid israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo quanto rendono noto fonti di soccorso locali. Media europei avrebbero confermato una trentina di vittime. L'esercito israeliano ha avvisato su "un incidente di sicurezza" nell'area di Zikim, area israeliana vicino al confine nord della Striscia. Lo scrivono i media secondo cui ai residenti è stato ordinato di chiudersi in casa. Stesso ordine è stato dato in passato nell'eventualita' di infiltrazioni da tunnel da Gaza in territorio israeliano

Attacco a scuola Onu, 10 morti
E sempre questa mattina, a Rafah, un'esplosione avvenuta nelle immediate vicinanze di una scuola dell'Unrwa, l'agenzia Onu che opera nei Territori, ha provocato la morte di altri 10 palestinesi. Secondo testimoni un drone israeliano ha attaccato due presunti miliziani in sella a una motocicletta in transito, ma diverse altre persone sono state investite dalla esplosione. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, un missile sparato da un caccia israeliano ha colpito l'ingresso della scuola, dove si trovava un gruppo di bambini e adulti che compravano caramelle e biscotti dagli ambulanti. 

Oggi i funerali del soldato rapito
Nella notte, intanto, fonti della Difesa israeliana hanno riferito che Hadar Goldin, il sottotenente 23enne di cui Hamas aveva rivendicato il rapimento salvo poi smentire, è morto venerdì nella Striscia di Gaza. Le spoglie del militare sarebbero state recuperate in un tunnel di Hamas a Rafah. I funerali si svolgeranno nel pomeriggio a Kfar Saba (Tel Aviv).

Il premier: "Obiettivo neutralizzare i tunnel"
"L'esercito israeliano continuerà ad agire a tutta forza" a Gaza "fino al completamento della sua missione". Così il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aveva esordito ieri sera in conferenza stampa, dopo che erano circolate le prime voci sul ritiro delle truppe. Netanyahu ha assicurato: "l'esercito si dislocherà secondo le esigenze di sicurezza". Nel suo discorso alla nazione il premier ha sottolineato che Israele intende "rischierare" le sue truppe di terra inviate nella Striscia di Gaza non appena completata la distruzione dei tunnel di Hamas. L'operazione "confine protettivo" quindi continua con lo scopo di neutralizzare i tunnel e "riportare la pace a sud per lungo tempo".  

La replica di Hamas
Per Hamas, l'eventuale ritiro delle truppe israeliane non cambia nulla. Non solo non "ci vincola ad alcunchè", avevano fatto sapere in precedenza, ma anzi, "continueremo a combattere Israele". Questa la nuova minaccia del portavoce del movimento di resistenza islamico, Sami Abu Zuhri, dopo l'inizio del ritiro di parte delle truppe e la conferma di Netanyahu che, dopo "la distruzione dei tunnel...le truppe saranno rischierate", oltre confine, ma pronte a ritornare se verrà nuovamente minacciata la sicurezza degli israeliani.

Hamas arrivata al Cairo 
Una delegazione di Hamas e della Jihad islamica è arrivata intanto al Cairo per colloqui sulla tregua, ai quali non partecipa Israele e che saranno condotti attraverso la mediazione dell'Egitto e degli Stati Uniti. Al Cairo si trova già da ieri una rappresentanza dell'Olp del presidente Abu Mazen: Azzam Al-Ahmed, componente del comitato centrale di Fatah e consigliere del presidente dell'autorità palestinese Abu Mazen; Maged Faraj, anch'egli di Fatah (il maggiore partito dell'Olp), un generale a capo dell'intelligence palestinese; Kees Abdel Karem del Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp); e Basem Al-Salhi del Partito popolare palestinese. Indiscrezioni venerdì davano in arrivo anche Maher Taher, del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp), che per ora però non è arrivato. Il numero due di Hamas, Mussa Abu Marzuk, è già in Egitto, a Ismailia, dove risiede. 

1.730 morti nella Striscia
Il numero delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza è salito a 1.730 dall'inizio dell'intervento militare. Per la maggior parte sono civili. Sessantasette le vittime israeliane, tra cui tre civili. Oltre 3.112 i razzi lanciati contro Israele dall'8 luglio scorso, 84 nella giornata di ieri.