Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Italia-Ue-Renzi-Se-ne-facciano-una-ragione-Weber-mette-a-rischio-la-credibilita-Ue-Cresce-lo-scontro-tra-Renzi-e-Ue-atteso-il-faccia-a-faccia-con-la-Merkel-d98103b9-6d77-467d-a208-db5ec2bca3d9.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Cresce lo scontro con Bruxelles

Italia-Ue. Renzi: "Se ne facciano una ragione". Weber: "Mette a rischio la credibilità Ue"

Renzi scrive su Facebook: "Se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa". Immediata la risposta di Manfred Weber: "Renzi sta mettendo a repentaglio la credibilità europea a vantaggio del populismo". In serata il premier italiano invia il viceministro allo Sviluppo Carlo Calenda in Europa come nuovo rappresentante permanente al posto dell'ambasciatore Stefano Sannino

Condividi
Manfred Weber (Ansa)
Strasburgo
Il premier Matteo Renzi, dopo l'incontro avuto a Palazzo Chigi con i vertici di Cisco, scrive su Facebook: "L'Italia è sempre più aperta e attrattiva per gli investimenti internazionali. Con grandi aziende globali che hanno deciso di puntare sul nostro Paese". E' questa, ha osservato il premier, "la risposta migliore a chi, forse impaurito da questo nuovo protagonismo italiano, preferirebbe averci più deboli e marginali, come purtroppo è spesso accaduto in passato. Se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa".

Con queste parole e con l'invio di Carlo Calenda in Europa come nuovo rappresentante permanente al posto dell'ambasciatore Stefano Sannino, da tempo non in linea con Palazzo Chigi, è partita la sfida del premier italiano a Bruxelles. La nomina di Calenda è un inedito per Bruxelles dove, per tradizione, sono sempre stati mandati alla rappresentanza diplomatici con capacità di mediazione.

Non si fa attendere da Strasburgo la risposta di Manfred Weber, il 'falco' capogruppo del Ppe, che accusa Renzi di "mettere a repentaglio la forza e la credibilità internazionale dell'Europa". Parole pronunciate durante la plenaria, che hanno provocato la bagarre in Aula e l'ennesimo scontro frontale tra il politico tedesco e la delegazione del Pd.

Alla plenaria dell'Europarlamento si è discusso di immigrazione e delle conclusioni del Consiglio di dicembre, quello segnato dalle proteste italiane contro un'Europa troppo a trazione tedesca. In apertura del suo intervento, Manfred Weber ha ringraziato Federica Mogherini per il suo impegno sul dossier iraniano e poi ha lanciato l'attacco all'Italia, traendo spunto dalla questione dei fondi Ue per i migranti in Turchia: "Quando vedo che l'Italia non è disposta a fare la sua parte per aiutare la Turchia se non in cambio di una contropartita, tutto ciò va a svantaggio dell'Europa, della sua forza e della sua credibilità al livello internazionale. Renzi - ha attaccato esplicitamente - sta mettendo a repentaglio la credibilità europea a vantaggio del populismo".

Furiosa la replica del collega capogruppo S&D, Gianni Pittella, fuori dall'Aula: "Ridicolo e irresponsabile. Noi lavoriamo per risolvere i problemi, ma non vogliamo che nessuno ci metta l'anello al naso". Durissima anche la capodelegazione Pd, Patrizia Toia: "E' gente come Weber, con la loro austerità ideologica, ad aver messo in difficoltà l'Ue". Sarcastico Nicola Danti (Pd): "Weber si rassegni, l'Italia non è più quella di Berlusconi". Infine, la freddezza di Antonio Tajani (Fi): "Weber mette il dito nella piaga degli errori del governo Renzi".

L'intenzione di Matteo Renzi di non arretrare affatto nell'affondo in Ue e di alzare il tiro per pretendere l'ascolto dell'Italia si concretizza con la sostituzione dell'ambasciatore Stefano Sannino, lodato ancora ieri da fonti vicine alla presidenza della Commissione ma da tempo non in linea con Roma, con il viceministro Carlo Calenda, stimatissimo dal premier e plenipotenziario nelle missioni di sistema per potenziare gli investimenti italiani all'estero.

Renzi ripete di non avere alcun problema personale né con Angela Merkel né con Juncker, considerato espressione delle posizioni tedesche, ma non accetta che la sua linea, mirata a chiedere regole uguali per tutti in Europa e una maggiore flessibilità, venga ridotta ad uno scontro politico tra famiglie europee.

"Non accettiamo lezioni da nessuno", è il mantra del leader dem che per dimostrare come l'Italia finalmente sia diventata credibile sulle riforme, domani sera metterà sul piatto del consiglio dei ministri i primi 10 decreti della riforma della Pubblica Amministrazione con alcune novità già annunciate, come le misure per i "fannulloni", e altre tenute ancora segrete. Cresce, ora, l'attesa del faccia a faccia con la cancelliera tedesca Angela Merkel, previsto per il 29 gennaio.