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POLITICA

Domani il voto finale in Aula

Italicum, Renzi: "Possono mandarci a casa ma non fermarci"

Il Premier difende le riforme e la legge elettorale, "Il futuro può essere meglio del passato. Non è arroganza". Ribadisce che è il momento di passare ai fatti, "Italia più forte di chi dice no"

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(LaPresse)
"Possono mandarci a casa, ma non fermarci". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, torna all'attacco sulle riforme in discussione in Parlamento in particolare quella elettorale che, dopo le tre fiducie, domani sarà discussa per il voto finale. 
"Il futuro può essere meglio del passato. Non è arroganza". Ribadisce che è il momento di passare ai fatti e in questo la legge elettorale diventa un simbolo del governo del fare, "spartiacque tra una classe politica inconcludente - dichiara intervistato dal Tg2 - che prometteva e poi non faceva nulla" e il suo governo, che "ci prova e ce la fa".
Poi su twitter torna a difendere le riforme: "Domenica tra Venezia, Modena, Bologna, Milano. L'Italia è più forte di chi dice solo e sempre no #lavoltabuona".



Dopo le tre fiducie domani è attesa per il voto finale ed il premier è prudente: "Ancora non è finita". Cresce le tensione all'interno del Pd  con l'ex lettiano Guglielmo Vaccaro che lascia il gruppo perché contrario alla candidatura di Vincenzo De Luca alle regionali in Campania. Poi c'è la certezza che i 38 dissidenti non voteranno il testo finale come ribadito da Cuperlo. Dovranno solo scegliere la modalità.