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MONDO

La premier May annuncia un'inchiesta

Londra, 17 i morti accertati. La polizia: speriamo che le vittime siano meno di cento

Due giovani veneti tra i dispersi: una ragazza di Camposampiero, Gloria Trevisan, e il fidanzato, Marco Gottardi, di S.Stino di Livenza. Il padre di Gottardi: "Al telefono con Marco fino all'ultimo istante"

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Una tragedia dai contorni ancora incerti ma sempre più spaventosi. Il rogo della Grenfell Tower di Londra rimarrà a lungo nella memoria dei londinesi, e non solo nella loro, come uno dei peggiori disastri degli ultimi decenni, un disastro che quasi certamente si poteva evitare.

Impossibile trovare persone vive all'interno
Le autorità ormai non si aspettano di trovare altre persone vive all'interno della torre andata a fuoco nella notte tra martedì e mercoledì, come ha spiegato il capo dei vigili del fuoco, che ha aggiunto che i responsabili dei soccorsi ancora "sinceramente non sanno" quante siano i morti e che ci vorranno settimane per bonificare tutto l'edificio.

17 le vittime accertate
Al momento i morti accertati sono 17 e i feriti una settantina ricoverati in 6 ospedali, dice un portavoce di Scotland Yard, ma su Twitter il reporter Adam Boulton scrive: "Mi ha detto una fonte del consiglio comunale di Londra che i servizi di emergenza si aspettano un bilancio di oltre 100 morti".




La polizia: speriamo che le vittime siano meno di cento
La portata del disastro prende forma a fatica. Stuart Candy, capo operazioni di Scotland Yard sul terreno, non ha ancora una stima esatta dei morti. A chi gli chiede un numero, risponde: "Speriamo che non sia a tre cifre". Un auspicio che nasconde il timore che lo sia. Per individuare i resti di
tutti ci vorranno "settimane", precisa. E alcuni corpi potrebbero non essere riconosciuti mai più. 

May sul luogo del disastro: "Apriremo inchiesta" 
Mentre la regina Elisabetta invia un messaggio ai familiari delle vittime, dedicando loro "i miei pensieri e le mie preghiere", e il Parlamento europeo ha osservato un minuto di silenzio, il premier britannico Theresa May si è recata sul luogo del disastro. "Questa terribile tragedia - ha detto - va indagata in modo adeguato", riferendosi alle polemiche e ali interrogativi che montano sulla sicurezza della torre e di altri edifici simili, nonchè sulla mancata prevenzione. La premier conservatrice ha anche garantito che decine di famiglie rimaste senza un tetto a causa della sciagura saranno "rialloggiate a Londra" con l'aiuto delle autorità. Ma soprattutto ha cercato di rassicurare sulla volontà di affrontare le molte questioni irrisolte che l'episodio ripropone e le denunce che restano inevase da anni. "La gente adesso vuole risposte - ha ammesso - e ha assolutamente ragione di volerle". "E' per questo che oggi ho ordinato un'inchiesta pubblica, a tutto campo, su questo disastro", ha insistito. "Dobbiamo capire - ha concluso Theresa May - cosa sia accaduto, dobbiamo avere una spiegazione su questo. Lo dobbiamo alle famiglie, alle persone che hanno perso i loro cari, a chi ha perduto degli amici o la casa in cui viveva".

Due italiani fra i dispersi
Due italiani tra i dispersi, si tratta di due giovani veneti: una ragazza di Camposampiero, Gloria Trevisan, e il fidanzato, Marco Gottardi, di S.Stino di Livenza. La notizia arriva da Pamela Pizziolo, cugina di Gottardi che su Facebook posta una foto sorridente dei due e chiede notizie. "Ci sono ancora molte persone che mancano all'appello", ha ribadito il sindaco Khan. I vigili del fuoco ritengono vi siano ancora persone all'interno della Grenfell Tower. 



La drammatica testimonianza del padre di Gottardi
"Stamattina io e mia moglie dovevamo partire per una breve vacanza. Alle 3.45 mi ha chiamato la madre di Gloria per dirmi che la figlia l'aveva contattata spiegandole che c'era questo incendio nel grattacielo dove i ragazzi vivevano", dice Giannino Gottardi, padre di Marco. "Ci siamo subito messi in contatto con Marco, che minimizzava l'accaduto. Penso facesse così per tranquillizzare Gloria e anche mia moglie". "Ci sono state una serie di telefonate convulse, nelle quali - sottolinea - continuava a garantirci che i soccorsi stavano arrivando e che la situazione si poteva
risolvere".  "Alle 4.07 - conclude - c'è stato l'ultimo drammatico contatto nel quale ci ha informati che il loro appartamento era invaso dal fumo e che la situazione diventava di emergenza. Da quell'istante non abbiamo avuto più alcun contatto e il telefono non era più raggiungibile". L'uomo racconta poi che il figlio e la ragazza "erano a Londra dai primi di marzo. Si erano conosciuti alla facoltà di Architettura, poi avevano deciso di trasferirsi per perfezionare la lingua. Lavoravano in due studi di architetti diversi. Era tutto bello, vivevano in un bell'appartamento dove siamo anche andati a trovarli. Si volevano bene...", spiega.

Grattacielo costruito negli anni '70. In corso ristrutturazione
Il grattacielo Grenfell Tower è stato costruito nel 1974. Si trova nel quartiere di North Kensigton, nell'ovest della capitale. Ospita 120 alloggi ripartiti su 24 piani. La torre, da cui si alza ancora una colonna di fumo nel pomeriggio, è completamente calcinata. L'immobile è di proprietà del municipio di Kensington e Chelsea ed è gestito dalla Kensington and Chelsea Tenant Management Organisation, la struttura che amministra tutti gli alloggi popolari del quartiere londinese. A maggio 2016 si era conclusa un'opera di ristrutturazione da 8,6 milioni di sterline (9,8 milioni di euro). L'impresa Rydon, incaricata dei lavori, ha garantito che la ristrutturazione "risponde a tutte le esigenze in termini di normativa antincendio, sicurezza e costruzione". Ma il comitato di quatiere aveva da tempo denunciato la mancanza di sicurezza "che solo una catastrofe potrà dimostrare".  L'inchiesta servirà per capire se e quale impatto abbiano avuto sulla sicurezza i lavori di risistemazione condotti sull'edificio, in particolare la pericolosità dei rivestimenti di materiale plastico.