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POLITICA

Resa dei conti tra i pentastellati in vista degli Stati Generali

M5S, Di Maio: "Su mia leadership decidono iscritti, non qualche firma su documento"

Cresce l'insofferenza tra le fila dei pentastellati sul capo politico. "O si cambia impostazione oppure  lascerò M5s perché serve una svolta", dice l'ex ministro della Salute Giulia Grillo. Spadafora, Bonafede e Buffagni difendono il leader: "Attaccato da una minoranza, vedremo chi è pronto a sfidarlo"

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Lascia o non lascia la leadership del M5S? "Penso a definire i prossimi passi per gli Stati Generali di marzo". Lo dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un'intervista a 'La Stampa'. "Non posso rispondere su una notizia falsa letta su un giornale. Diciamo più che altro che in questi giorni di tensioni internazionali, il M5S dovrebbe essere molto focalizzato". Sulla possibilità di lasciare la guida del Movimento aggiunge: "Fare il capo politico non è una cosa semplice, sembra che mi diverta a lavorare senza sosta. Voglio bene al M5S. E comunque io sono stato candidato solo in elezioni nazionali. Detto questo, gli Stati Generali si fanno per capire proprio cosa non funziona a livello regionale. Se tre persone firmano un documento ok, le rispetto, ma non mi si venga a dire che è quello che chiede la base. Nel M5S decidono gli iscritti, da sempre. Molte persone che contestano questo metodo dimenticano di essere in Parlamento proprio grazie ad esso. Prima andava bene e ora no?", aggiunge il capo politico M5S.

Ma l'insofferenza tra le fila dei pentastellati continua a crescere, e altri esponenti si dicono pronti a lasciare il Movimento se Di Maio non fa un passo indietro. 

Giulia Grillo: basta con Di Maio o si cambia o me ne vado
"O si cambia impostazione oppure  lascerò M5s perché serve una svolta", dice l'ex ministro della Salute Giulia Grillo, che in un'intervista al 'Mattino' contesta il capo politico Luigi Di Maio, pur assicurando di nutrire nei suoi riguardi "affetto e amicizia". "Bisogna - afferma Grillo - partire dal significato della figura del capo politico, quando decidemmo di darci questa struttura non l'avevamo intesa cosi'. Ormai siamo una struttura verticistica senza pesi e contrappesi. All'inizio il capo politico doveva essere una figura marginale e invece si e' data un'interpretazione del ruolo come se dovesse essere l'uomo solo al comando".

A difendere invece la leadership di Di Maio sono i ministri Spadafora e Bonafede, e il viceministro dello Sviluppo Economico Bugffagni, che parlano di "attacchi da parte di una minoranza" e in vista degli Stati Generali dicono: "vediamo chi è pronto a sfidarlo".

Spadafora: Di Maio scelto e votato, vedremo chi lo sfida
"Il Movimento è in una fase di evoluzione. Ha rivoluzionato con il suo arrivo il panorama politico che si basava su un finto bipolarismo che serviva solo a spartirsi il potere. Ha varato leggi che hanno cambiato questo panorama. Ora non c'è dubbio che ci siano fibrillazioni, ma è solo perché il M5s segue la sua natura di continuo cambiamento", dice il ministro della Politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, in un'intervista al 'Corriere della sera'. "Chi immagina gli Stati generali come uno scenario di guerra è un folle. Piuttosto vediamo quali proposte e soprattutto quali persone si candideranno ad assumere delle responsabilità che finora sono ricadute tutte sulle spalle di Di Maio", afferma Spadafora, che sottolinea: "Luigi è stato protagonista dello straordinario percorso che ha portato il M5s dove è e che ha rotto il sistema del finto bipolarismo. Questo giustifica gli attacchi dall'esterno, ma sono gravi quelli interni".

Bonafede: contro Di Maio una minoranza, capo resta lui
"Non vedo una guerra contro Luigi Di Maio perché per definirla tale servirebbe la partecipazione di molte persone. Invece è una minoranza che sta provando ad attaccare Luigi. Ma il capo politico è lui e deve restare lui", afferma il ministro della Giustizia M5s, Alfonso Bonafede, che in un'intervista al 'Fatto quotidiano', respinge le polemiche sul doppio incarico di Di Maio. Come si può essere capo politico M5s e ministro degli Esteri? "Semplice - risponde Bonafede - lavorando 24 ore al giorno come fa Di Maio, che si dedica senza sosta a entrambi i ruoli".

Buffagni: avvoltoi su Di Maio, non c'è leader alternativo
"Ci sono tanti avvoltoi in giro e non vedo leadership alternative all'orizzonte". Cosi' il viceministro M5s dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni, difende il capo politico Luigi Di Maio in un'intervista a 'Repubblica'. "Con la sua guida - ricorda - abbiamo stravinto le elezioni del 2018, e parliamo di una persona di 34 anni. Forse ha peccato di inesperienza, come tutto il M5s, ma altri avrebbero fatto meglio?", si chiede Buffagni.