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MONDO

La vicenda

Maratona Boston, seconda fase del processo Tsarnaev: si decide sulla pena di morte

Secondo la procuratrice federale, il giovane "non ha mostrato e non mostra alcun rimorso per il caos e la sofferenza che ha creato, non se ne preoccupa e non se ne sente toccato"

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E' iniziata la seconda fase del processo sull'attentato alla maratona di Boston del 2013, in cui la giuria deciderà se infliggere la pena di morte o l'ergastolo senza possibilità di uscire in libertà condizionata al 21enne Dhzokhar Tsarnaev, unico autore dell'attacco rimasto in vita. Poco meno di due settimane fa la stessa giuria aveva giudicato Tsarnaev colpevole di tutti e 30 i capi d'accusa nei suoi confronti.

Secondo la procuratrice federale Nadine Pellegrini, il giovane "non ha mostrato e non mostra alcun rimorso per il caos e la sofferenza che ha creato, non se ne preoccupa e non se ne sente toccato". A sostegno delle sue affermazioni, Pellegrini ha mostrato in aula una foto in cui si vede Tsarnaev che mostra il dito medio a una telecamera di sicurezza posizionata nella sua cella, tre mesi dopo l'attentato. Tale elemento, ha detto Pellegrini, dimostra che tipo di uomo sia Tsarnaev e perché dovrebbe essergli inflitta la pena capitale. 

"Era disposto a oltrepassare ogni limite per ottenere gloria e riconoscimento", ha detto la procuratrice. Dopo avere mostrato la foto, la Pellegrini ha chiamato a testimoniare una delle 264 persone rimaste ferite nell'attacco, Celeste Corcoran, che perse le gambe nell'attentato. La donna ha raccontato che stava aspettando che sua sorella arrivasse al traguardo quando le due bombe usate nell'attacco esplosero, a 12 secondi di distanza l'una dall'altra. "Ricordo di avere sentito grida da far gelare il sangue, di essermi guardata intorno e avere visto sangue ovunque", ha detto Corcoran. 

La difesa
La difesa potrà chiamare i suoi testimoni una volta che l'accusa avrà terminato di ascoltare i propri. Durante la precedente fase del processo, la procura ha convocato 92 testimoni, mentre la difesa solo quattro. Gli avvocati di Tsarnaev, che cercheranno di risparmiare la pena di morte al loro assistito, adotteranno secondo le attese una linea difensiva che dipingerà il fratello maggiore Tamerlan come la mente dell'attentato. Già nella precedente fase del processo gli avvocati dell'imputato hanno sostenuto che l'allora 19enne Dhzokhar subiva la cattiva influenza del fratello, morto durante la caccia all'uomo seguita all'attacco.