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MONDO

Oggi il vertice tra primi ministri e capi di governo

Migranti, l'accordo Turchia-Ue: dalla bozza sparisce ogni riferimento alla stampa turca

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E' sparito ogni riferimento alla stampa turca nella bozza di accordo alla quale stanno lavorando i negoziatori dell'Ue in vista del vertice con la Turchia di oggi e domani. Nel testo, un paio di pagine, non si fa cenno alla questione. Nelle conclusioni del 7 marzo era finita una frase piuttosto generica, che non faceva neanche cenno alla libertà di stampa, limitandosi a segnalare che "i capi di Stato e di governo europei hanno anche discusso con il primo ministro turco della situazione dei media in Turchia". Nel testo dell'intesa elaborato per oggi non c'è neanche quella. Neanche le immagini dei militari della guardia costiera turca che colpiscono con i bastoni i migranti a bordo di una imbarcazione in viaggio verso la Grecia - diffuse negli ultimi giorni dalla Bbc - sembrano aver sortito effetti nel documento. "L'Ue e la Turchia oggi - si limita a riferire il testo - hanno deciso di mettere fine alla migrazione irregolare dalla Turchia all'Ue".

Cosa prevede l'accordo
Per prima cosa stabilisce il rimpatrio tutti i "migranti irregolari" dalla Grecia verso la Turchia. Rispetto alla prima ipotesi elaborata il 7 marzo, la novità è che le domande di asilo per quelli che arrivano sulle isole greche saranno valutate dalle autorità europee e a essere rimpatriati saranno solo quelli che non faranno domanda o che avranno una risposta negativa. Resta invece il meccanismo 'uno contro uno': cioè per ogni siriano rimandato in Turchia, un rifugiato sarà inviato dalla Turchia in Europa. Questo è il punto più controverso per le organizzazioni umanitarie. Le nuove procedure, accusa John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International, sono "messe lì come una foglia di fico" e "non nasconderanno la coscienza sporca dell'Europa se inizierà il rimpatrio di massa dall'Unione europea verso la Turchia". Oggi Amnesty ha organizzato una manifestazione nei pressi della sede del Consiglio Ue: esporrà 28 giubbotti di salvataggio e da un megaschermo inviterà i leader a "non mercanteggiare" sulla pelle dei migranti. Gli Stati Ue si impegnano a ricollocare fino a 72mila profughi arrivati attraverso il meccanismo 'uno contro uno': 18mila fanno riferimento ancora al primo accordo sui ricollocamenti, quello del luglio 2015, che ne prevedeva in tutto 32mila, a cui se ne aggiungono altri 54mila. "Se il numero di rimpatri in Turchia dovesse superare il numero previsto da questi accordi, il meccanismo sarà soggetto a revisione", si legge nel documento. In cambio di tutto questo, l'Ue si impegna ad accelerare la liberalizzazione dei visti dei cittadini turchi in tutti gli Stati membri "per ottenere la cancellazione della necessità di visto al più tardi per la fine di giugno 2016". Su questo punto la Turchia insiste molto. Il testo prevede poi i tre miliardi aggiuntivi concordati il 7 marzo, che saranno messi in campo solo dopo quando termineranno i primi tre. "Una volta che queste risorse - si legge nel documento - saranno quasi del tutto impiegate, e nel caso in cui gli impegni abbiano prodotto i risultati desiderati, l'Ue è pronta a decidere un finanziamento di ulteriori tre miliardi fino alla fine del 2018". Per questo riguarda l'allargamento, invece, la formula rappresenta di fatto un rinvio dell'apertura di nuovi capitoli negoziali: "L'Ue - recita il testo - insieme alla Turchia, si preparerà per la decisione sull'apertura di nuovi capitoli dei negoziati di accesso il prima possibile". Questo sarà il punto sul quale più acceso sarà il confronto col premier turco Ahmet Davutoglu.