Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Mosca-non-si-ferma-Ucraina-30mila-soldati-russi-in-Crimea-2b27cdf0-68fa-4456-be5c-bcd29967e23a.html | rainews/live/ | true
MONDO

​L'ambasciatore russo a Bruxelles: dal vertice Ue nulla di nuovo

Mosca non si ferma. L'Ucraina: "30mila soldati russi in Crimea"

Nessun passo indietro da parte del Cremlino: la Russia apre all'annessione della penisola, se questo sarà l'esito del referendum del 16 marzo. I media russi: Yanukovich in ospedale in gravi condizioni dopo un infarto. Alcuni Stati boicottano la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi

Condividi
Uomini in uniforme militare nei pressi di Sinferopoli (Ansa)
Sinferopoli (Crimea)
I soldati russi in Crimea sarebbero ormai 30mila: queste le ultime stime delle autorità ucraine. Mosca nega, ribattendo di avere truppe solo a Sebastopoli, ma intanto apre la porta alla secessione della penisola sul Mar Nero. Se questa sarà la volontà espressa nel referendum del 16 marzo, dice il presidente della camera alta del parlamento russo Valentina Matvienko, la Russia accoglierà la regione. Un voto definito però "illegale" dall'Unione Europea e "incostituzionale" dagli Usa. Kiev, per ostacolare la consultazione, ha deciso di bloccare per un certo periodo l'accesso al database con le liste elettorali della Crimea e di Sebastopoli. Intanto secondo i media moscoviti l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich sarebbe ricoverato in gravi condizioni dopo un infarto. 
 
Kiev: sempre più soldati russi in Crimea
In pochi giorni il numero di militari russi in Crimea è sostanzialmente raddoppiato. Questa la stima di Serhiy Stakhov, del servizio frontaliero ucraino, secondo il quale ormai nella penisola ci sarebbero circa 30mila soldati, quasi il doppio dei 16mila stimati in precedenza. Cifre contestate da Mosca, che afferma di avere truppe solo a Sebastopoli.

Mosca: “Disponibili ad accogliere la Crimea”
Le autorità della Crimea e quelle russe non fanno alcun passo indietro. Il referendum del 16 marzo sulla secessione resta confermato e Mosca, che tramite il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, si dice estranea a processi che hanno una “genesi interna” all’Ucraina, è pronta ad accogliere la penisola. Ribadendo che il voto è in linea con la prassi internazionale e paragonandolo al referendum per l'indipendenza scozzese, il presidente della camera alta del parlamento russo, Valentina Matvienko, ha ribadito che "avranno gli stessi diritti di tutte le altre regioni russe".
 
Media russi: Yanukovich ricoverato per infarto
Intanto, mentre in Ucraina le autorità chiedono all'Interpol un mandato di arresto internazionale per Viktor Yanukovich, dalle pagine della stampa russa rimbalza la notizia che il presidente deposto sarebbe ricoverato in ospedale in gravi condizioni. I medici, secondo quanto riporta l'edizione online di Moskovski Komsomolets, sospettano che Yanukovich, 63 anni, abbia avuto un infarto. 

Obama, un'ora al telefono con Putin: sanzioni e no al referendum
A livello internazionale le pressioni su Mosca continuano. Vladimir Putin e Barack Obama hanno avuto un lungo colloquio telefonico durante il quale il primo ministro russo avrebbe detto al collega di "non voler sacrificare le relazioni russo-americane" tra i due Paesi per "problemi isolati, seppur molto importanti". Il leader della Casa Bianca ha sollecitato un'urgente soluzione diplomatica, ribadendo che "le azioni della Russia violano sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina", cosa che ha indotto gli Usa "ad intraprendere diversi passi in risposta, in coordinamento coi nostri partner europei". 

Gli Usa annunciano sanzioni. In Europa: linea graduale
Dura la reazione degli Stati Uniti che hanno annunciato restrizioni sui visti e possibili sanzioni finanziarie su cittadini russi e ucraini. A Bruxelles, dove si è svolto il vertice straordinario dei 28 capi di Stato, prevale la linea gradualista, sponsorizzata dalla Germania, che punta a costituire un gruppo di contatto multinazionale con Ucraina, Stati Uniti e Russia per trovare una soluzione diplomatica. Il consiglio straordinario definisce "illegale" il referendum sulla secessione. Intanto 41 osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione europea inviati in Crimea sono stati fermati per la seconda volta a un posto di blocco e costretti a tornare indietro da uomini armati non identificati.

Mosca: nulla di nuovo dal vertice Ue 
Mosca fa spallucce alla minaccia di sanzioni progressive decise giovedì dall'Ue. Per Vladimir Cizhov, ambasciatore russo all'Ue, il documento non aggiunge nulla di nuovo alle relazioni tra Mosca e Bruxelles e comunque a suo avviso "l'Ucraina e la soluzione della crisi politica in quel Paese sono un obiettivo molto più importanti per noi".

Riflessi anche sulle Paralimpiadi
Le tensioni in Crimea hanno riflessi anche sulle Paralimpiadi invernali, che si aprono oggi a Sochi. Alla cerimonia di apertura non parteciperanno le delegazioni governative di Usa, Gran Bretagna, Norvegia e Finlandia. Anche Parigi ha annunciato che per la Francia ci saranno solo gli atleti. Ci saranno invece gli atleti dell’Ucraina, la cui presenza è stata a lungo in dubbio. "Se ci fosse una escalation nel conflitto, un intervento militare sul territorio del nostro Paese, non potremmo rimanere qui e andremmo via", ha però detto il presidente del Comitato paralimpico ucraino, Valeriy Sushkevich.