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ECONOMIA

Roma

Pensioni, ipotesi part-time per gli over 63. Camusso: "Inserire la flessibilità nella manovra"

Una soluzione possibile per inserire nella legge di stabilità una sorta di flessibilità in uscita che attenui la legge Fornero. La Cgil insiste perché il tema venga affrontato subito

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Arriva la 'flessibilità part-time' per i lavoratori che dal 2016 a fine 2018 maturano i requisiti per la pensione sulla base della Legge Fornero. E' questa una delle misure contenute nella Legge di Stabilità che il governo approverà domani. L'intervento permette al lavoratore, sulla base di accordi individuali, di optare per il lavoro part-time al 60%-40%, con il datore di lavoro che versa in busta paga i contributi netti che avrebbe versato all'Inps. Il lavoratore avrà i contributi figurativi e quando uscirà del tutto dal mondo del lavoro non vedrà intaccata la sua pensione.

Una misura messa punto dagli sherpa del ministro del Lavoro Giuliano Poletti che non è condizionata a nuove assunzioni ma che permette alle imprese di svecchiare gradualmente gli occupati. In pratica, potrebbero avvalersi di questa forma parziale di flessibilità i lavoratori a partire dai 63 anni e 7 mesi nel 2016. Potendo usufruire, di fatto, di una finestra di tre anni. L'intervento ha ovviamente un costo per lo Stato che dovrà versare i contributi figurativi, andando a impattare sul deficit, ma non sul debito.

Prevista anche una misura di solidarietà espansiva, tramite accordi collettivi. Uno 'scivolo' per i lavoratori a due anni dalla pensione che possono optare per il part-time condizionato a nuove assunzioni. Nel dettaglio, la misura proposta in manovra dai tecnici del ministero del Lavoro prevede un part-time almeno al 50%. Per la quota non lavorata, tali occupati cumulano la pensione. Le aziende che opteranno per questo regime avranno degli sgravi sulle assunzioni di giovani lavoratori.

Per sperimentare il nuovo part-time per gli over 63 e per prolungare 'opzione donna' servirebbero 2,5 miliardi in tre anni. Con la manovra arriverà anche la settima salvaguardia per gli esodati, anche se potrebbe non 'coprire' tutta la platea stimata.  Nella legge di stabilità inoltre sarà previsto l'innalzamento della no tax area per i pensionati. 

Il tema della previdenza resta quindi al centro del dibattito sulla manovra. Tanto che il segretario della Cgil Susanna Camusso ha già anticipato che "se non sarà nella legge di Stabilità non ci fermeremo, continueremo a parlare e manifestare. Non ci rassegniamo perché non abbiamo avuto la risposta giusta la prima volta". Una risposta a quanto detto ieri dal premier Matteo Renzi che, intervistato da Rtl, aveva ipotizzato di intervenire "nel giro di pochi mesi ma non in modo raffazzonato".