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ITALIA

I fatti sarebbero avvenuti tra il 2007 e il 2010

Presunta tangente Saipem in Algeria: la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per Scaroni

L'ex ad di Eni e altri 7 dirigenti del gruppo petrolifero coinvolti in una vicenda che riguarda una presunta maxi tangente algerina di circa 198 milioni di dollari che sarebbe stata versato dalla controllata di Eni all'allora ministro dell'energia dell'Algeria e al suo entourage per ottenere 7 appalti petroliferi del valore di "oltre 8 miliardi di euro". La richiesta di processo riguarda anche Eni e la controllata Saipem, imputate in base alla legge 231 del 2001

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Paolo Scaroni, ex ad di Eni (Ansa)
Milano
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Paolo Scaroni, ex numero uno di Eni e per altri 7 dirigenti del gruppo petrolifero. La vicenda riguarda una presunta maxi tangente algerina di circa 198 milioni di dollari che sarebbe stata versato dalla controllata di Eni (Saipem, ndr), all'allora ministro dell'energia dell'Algeria, Chekib Khelil, e al suo entourage per ottenere 7 appalti petroliferi del valore di "oltre 8 miliardi di euro". I fatti, su cui la Procura ha raccolto tra l'altro le carte di rogatorie in Libano, Algeria, Svizzera, Lussemburgo e Hong-Kong, sarebbero avvenuti tra il 2007 fino almeno al 2010.

L'inchiesta, coordinata dai pm di Milano Fabio De Pasquale, Isidoro Palma e Giordano Baggio, riguarda in particolare l'ex direttore operativo di Saipem, Pietro Varone, l'ex presidente di Saipem Algeria Tullio Orsi, l'ex direttore finanziario prima di Saipem e poi di Eni, Alessandro Bernini, l'ex presidente ed ex ad di Saipem, Pietro Tali, l'ex responsabile Eni per il Nord-Africa Antonio Vella, e poi Farid Noureddine Bedjaoui, il fiduciario di Khelil ritenuto l'intermediario tra i pubblici ufficiali in Algeria e i manager della controllata di Eni. E, infine, Samyr Ouraied, uomo di fiducia dello stesso Bedjaoui. Indagate, in qualità di persone giuridiche, Eni e Saipem. Il reato ipotizzato è concorso in corruzione internazionale al quale si è aggiunto, a quanto si è appreso di recente per Scaroni, Varone, Bernini, Tali, Bedjaoui e Ouraied, la dichiarazione fraudolenta dei redditi mediante altri artifizi (articolo 5 del decreto legislativo 74/2000), e cioè per mezzo di false fatturazioni e falso impianto contabile.