POLITICA
Montecitorio
Riforme, fallisce la trattativa tra Pd e M5s. Approvato federalismo fiscale
È ripresa alle 16 la seduta fiume sulle riforme costituzionali. M5s annuncia ostruzionismo: "Speravamo in una riflessione da parte del Pd ma c'è stato un nulla di fatto". Polemiche in mattinata per la mancanza del numero legale nella prima votazione
Roma
È ripresa la seduta fiume sulle riforme costituzionali a Montecitorio. Seduta che questa mattina si è aperta nel segno delle polemiche per la mancanza del numero legale nella prima votazione, poi continuata con l'approvazione del federalismo fiscale. Una giornata segnata però soprattutto dalle tensioni Pd- M5s. I grillini continueranno a fare ostruzionismo, nonostante nella pausa ci sia stato un tentativo di trattativa con i dem. "Speravamo in una riflessione da parte del Pd ma c'è stato un nulla di fatto" annuncia Fabiana Dadone, dei pentastellati. Fiano del Pd: "Avanti con la seduta fiume".
I pentastellati, infatti vorrebbero che la maggioranza aprisse a tre proposte per emendare la riforma costituzionale: l'esame obbligatorio delle leggi di iniziativa popolare, referendum propositivo e abrogativo senza quorum, la possibilità per le minoranze parlamentari di adire alla Corte Costituzionale. Condizioni imprescindibili per continuare a trattare, spiegano i grillini.
Blog Grillo: "Hanno paura della democrazia diretta"
"Più la democrazia viene calpestata nei Palazzi, più noi chiediamo democrazia, diretta e partecipata dai cittadini. Hanno paura di questo. Noi non abbiamo paura né di loro né della democrazia. Perché, un giorno, anche loro saranno opposizione e chissà, magari ci ringrazieranno". Così il gruppo parlamentare del M5S che su blog di Grillo spiega le tre proposte emendative alla riforma costituzionale.
Boschi, "Quorum referendum non è su tavolo con M5S"
Il referendum senza quorum "è una delle richieste avanzate dal M5s, ma non è al momento sul tavolo della trattativa. Abbiamo alcuni punti aperti, stiamo ragionando su altro" ha detto il ministro della Riforme Maria Elena Boschi, in merito alla trattativa tentata con i 5 stelle nel pomeriggio.
Approvato federalismo fiscale
La Camera, in mattinata, ha approvato l'articolo 33 del ddl Riforme - con 295 sì, 88 no e 15 astenuti - che modifica l'articolo 119 della Costituzione relativo all'autonomia finanziaria degli enti territoriali. In base al testo approvato, Comuni, Città metropolitane e Regioni avranno autonomia di entrata e di spesa, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorreranno ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Ue.
I pentastellati, infatti vorrebbero che la maggioranza aprisse a tre proposte per emendare la riforma costituzionale: l'esame obbligatorio delle leggi di iniziativa popolare, referendum propositivo e abrogativo senza quorum, la possibilità per le minoranze parlamentari di adire alla Corte Costituzionale. Condizioni imprescindibili per continuare a trattare, spiegano i grillini.
Blog Grillo: "Hanno paura della democrazia diretta"
"Più la democrazia viene calpestata nei Palazzi, più noi chiediamo democrazia, diretta e partecipata dai cittadini. Hanno paura di questo. Noi non abbiamo paura né di loro né della democrazia. Perché, un giorno, anche loro saranno opposizione e chissà, magari ci ringrazieranno". Così il gruppo parlamentare del M5S che su blog di Grillo spiega le tre proposte emendative alla riforma costituzionale.
Niente accordo con i 5 stelle, riprende la seduta fiume alla Camera fino alla fine delle votazioni sugli emendamenti #Hicmanebimusoptime.
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) 12 Febbraio 2015Boschi, "Quorum referendum non è su tavolo con M5S"
Il referendum senza quorum "è una delle richieste avanzate dal M5s, ma non è al momento sul tavolo della trattativa. Abbiamo alcuni punti aperti, stiamo ragionando su altro" ha detto il ministro della Riforme Maria Elena Boschi, in merito alla trattativa tentata con i 5 stelle nel pomeriggio.
Approvato federalismo fiscale
La Camera, in mattinata, ha approvato l'articolo 33 del ddl Riforme - con 295 sì, 88 no e 15 astenuti - che modifica l'articolo 119 della Costituzione relativo all'autonomia finanziaria degli enti territoriali. In base al testo approvato, Comuni, Città metropolitane e Regioni avranno autonomia di entrata e di spesa, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorreranno ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Ue.