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ITALIA

La polemica

Roma, in piazza le famiglie contro la teoria gender nelle scuole

​Sul palco si parlerà di 'ideologia sessuata versus identità di genere'; del disegno di legge Fedeli; di come la politica sta affrontando queste tematiche, di adozioni e utero in affitto

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Roma
"Difendiamo i nostri figli. Stop gender nelle scuole". È questo lo slogan della manifestazione che si tiene oggi pomeriggio a Roma, in piazza San Giovanni. Gli organizzatori hanno l'obiettivo di fermare "la colonizzazione ideologica" di questa teoria, come l'ha definita il portavoce del comitato 'Difendiamo i nostri figli', Massimo Gandolfini. 

Tutto nasce dall'idea di alcune personalità che si battono contro la diffusione della teoria del gender nelle scuole e contro il disegno di legge Cirinnà che equipara il matrimonio costituzionale, così come lo conosciamo oggi, ad altre forme di unioni, comprese quelle tra persone dello stesso sesso. La manifestazione si schiera in particolare contro il dettame della “cultura del genere” che rifiuta il concetto di fondo di uomo e donna tout court attribuendo all’individuo la sessualità che ritiene sentire.

Gli organizzatori sostengono di aver ricevuto adesioni per qualche centinaio di migliaia di persone. Il programma prevede la partecipazione di famiglie "che hanno vissuto sulla loro pelle i tentativi di indottrinamento gender nelle loro scuole" e di varie rappresentanze religiose della Capitale fra cui "rappresentanti delle varie etnie africane della città, un Imam e il Rabbino capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni", ha detto Gandolfini.

La manifestazione nasce all'interno del mondo cattolico a difesa della famiglia tradizionale. Ma l'organizzazione è stata, almeno all'inizio, più un passaparola sui social che una vera e propria mobilitazione istituzionale. Non dunque proprio il Family Day che aveva visto nel passato la Chiesa schierarsi compatta. La Cei, infatti, sceglie la cautela con il segretario generale, monsignor Nunzio Galantino, che più volte ha fatto sapere di condividerne i contenuti ma non le modalità.
 
La 'benedizione' arriva invece dal Vaticano con un messaggio del presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia. E anche il Vicariato, che poi è la diocesi del Papa, nei giorni scorsi ha fatto circolare una lettera in cui invitava a sostenere la manifestazione, lettera che è stata veicolata in molte parrocchie di Roma. Se a piazza San Giovanni in Laterano ci saranno le famiglie numerose dei Neocatecumenali, non ci sarà invece Comunione e Liberazione. Non aderisce il Forum delle Famiglie che però garantisce la presenza in piazza dei propri dirigenti, se pur a titolo personale.

Partecipazione  trasversale anche da parte del mondo politico. Proprio qualche
giorno fa è nato, con un centinaio di iscritti tra deputati e senatori, il 'Comitato parlamentare per la famiglia', con adesioni da Area popolare, Forza Italia, Lega, gruppo misto e Per l'Italia. Tra i promotori Alessandro Pagano (Ap), Maurizio Gasparri, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Roberto Formigoni, Paola Binetti, Eugenia Roccella. A sostenere la manifestazione c'è anche il leader di Ncd e ministro dell'interno Alfano che dichiara: "Noi siamo per un 'sì' forte e chiaro alla lotta contro ogni forma di discriminazione e, allo stesso tempo, siamo per un 'no' determinato alla teoria Gender che non si fonda sul giusto rispetto delle diversità, ma mira a togliere ai genitori il ruolo naturale di educatori dei propri figli. In questo quadro la scuola ha il compito di supportare l'educazione genitoriale, ma non di sostituirla".

Durante la manifestazione interverranno i giornalisti Costanza Miriano e Mario Adinolfi e gli avvocati Gianfranco Amato e Simone Pillon oltre al portavoce del comitato Massimo Gandolfini che chiuderà l'incontro.

Sul palco si parlerà di 'ideologia sessuata versus identità di genere'; del disegno di legge Fedeli per l'insegnamento dell'identità di genere; di come la politica sta affrontando queste tematiche, di adozioni e utero in affitto."C'è chi vuole far credere che l'ideologia di gender non esiste - ha detto ancora Gandolfini - nonostante ci siano centinaia di libri che parlano di come imporre al bambino questa visione che è contraria alla sua naturale crescita. Noi rivendichiamo quanto dice l'art. 30 della Costituzione: l'educazione dei figli è diritto e dovere dei genitori e non di terzi".