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ITALIA

Servizi scarsi e scuole inagibili, specialmente al Sud

Save the Children: oltre il 40% degli studenti ha carenze di base

Secondo il rapporto di Save the Children sulla povertà educativa, nelle famiglie meno abbienti un ragazzo su 3 è sotto i livelli minimi di istruzione. Picchi di carenza di servizi al Sud

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Secondo il rapporto “Illuminiamo il futuro 2030 - obiettivi per liberare i bambini dalla povertà educativa”, presentato da Save the Children proprio nel giorno in cui 9 milioni di adolescenti tornano sui banchi di scuola, circa il 25% dei 15enni è sotto la soglia minima di competenze in matematica, mentre un ragazzo su 5 è carente in lettura.

In particolare, più del 48% dei minori tra i 6 e i 17 anni non ha letto neanche un libro nell'anno precedente, circa il 69% non ha visitato siti archeologici e il 45,5% non ha svolto alcuna attività sportiva.

Il ruolo delle famiglie
La percentuale aumenta quando lo studio prende in considerazione gli adolescenti che vivono in famiglie con un livello socio-economico e culturale più basso. “La povertà educativa risulta più intensa nelle fasce disagiate e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e impoverimento già presenti nel nucleo familiare”, ha sottolineato il direttore generale di Save the Children, Valerio Neri.

Un altro fattore della povertà educativa sembra essere l'origine dei genitori: tra i giovani migranti di prima generazione il 41% non raggiunge i livelli minimi di competenze, incidenza che cala per quelli di seconda generazione.

La responsabilità delle scuole
La responsabilità delle carenze spesso è da attribuire alle scuole, che non offrono servizi e opportunità formative, sia di base sia extracurriculari. Il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno, e il 64% dei minori non ha la possibilità di usufruire di attività ricreative, sportive e, in generale, formative, che spesso sono a pagamento. Il dato negativo raggiunge punte estreme in Campania (84%), Sicilia (79%) e Calabria (78%).

Anche le caratteristiche della scuola frequentata, come la qualità delle infrastrutture e la connessione Internet, incidono sulla povertà educativa: tra i ragazzi in condizioni svantaggiate, chi frequenta scuole con connessioni Internet carenti non raggiunge le competenze minime in matematica (45%) e in lettura (41%). La percentuale scende al 43% e al 28% se le scuole sono ben connesse.

In Italia il 45% delle strutture scuolastiche è persino priva di un certificato di agibilità, il 54% degli edifici non è in regola con la normativa anti-incendio e il 32% non rispetta le norme anti-sismiche. Le differenze regionali sono marcate: se in Toscana, Campania, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Veneto più del 70% dei ragazzi frequenta scuole inadeguate, la percentuale cala a quasi un terzo nella Provincia Autonoma di Trento e Bolzano e in Valle d'Aosta. “La qualità degli spazi fisici della scuola influenza notevolmente le capacità di apprendimento da parte degli alunni – si legge nel rapporto - ma la situazione italiana appare critica”.

Un ruolo chiave è svolto poi dalle attività extrascolastiche: c'è, infatti, una correlazione positiva tra la partecipazione ad attività sportive, musicali, di volontariato e l'incidenza della povertà educativa dei minori in condizioni di maggior disagio. Eppure in Italia il 70% dei 15enni frequenta scuole che non prevedono attività oltre l’orario delle lezioni.

Gli obiettivi di Save the Children per il 2030 
Save the Children ha lanciato 3 obiettivi per eliminare la povertà educativa in Italia entro il 2030:
- tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni
- tutti i minori devono poter avere accesso a un’offerta educativa di qualità
- eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa

“La povertà educativa non può essere un destino ineluttabile e non è accettabile che il futuro dei ragazzi sia determinato dalla loro provenienza sociale, geografica o di genere" - ha sottolineato Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children - "La misura più urgente resta l'adozione di un piano di contrasto alla povertà assoluta dei minori con misure di sostegno al reddito delle famiglie, accesso gratuito alle mense scolastiche e ad altre opportunità di tipo educativo".