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ITALIA

Contro la riforma

Scuola, primo sciopero di prof e tecnici: "La scuola la cambiamo noi"

A Roma corteo per protestare contro il Ddl “La Buona scuola” del governo Renzi. Secondo gli organizzatori - Usb, Unicobas e Anief - i partecipanti erano diecimila. Il sottosegretario Faraone: sciopero legittimo ma incomprensibile

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Manifestanti a Roma contro il governo (Ansa/Massimo Percossi)
Roma
Hanno sfilato per le strade di Roma, al grido “La scuola la cambiamo noi”. Docenti e personale Ata provenienti da tutta Italia – 10mila secondo gli organizzatori – hanno attraversato la capitale per manifestare la propria contrarietà al Ddl “La Buona scuola”, nel giorno dello sciopero generale contro il provvedimento indetto dai sindacati Usb, Unicobas e Anief. È stata la prima astensione dal lavoro, in attesa di quella del 5 maggio proclamata dai sindacati confederali.

"La vera scuola siamo noi"
Il corteo è partito da piazza della Repubblica e ha attraversato le strade del centro storico della città fino a piazza SS. Apostoli, di fronte alla Prefettura. Con bandiere, cartelli, striscioni i partecipanti hanno sfilato su via Cavour, via dei Fori Imperiali e piazza Venezia intonando cori come: "La vera scuola siamo noi" e "La nostra scuola non è un'azienda, via Renzi e i compagni di merenda". Molti gli striscioni e gli slogan contro il governo e il ministro dell’Istruzione Giannini, ma non sono mancate anche le critiche ai sindacati confederali. È stato anche organizzato un sit-in in piazza del Parlamento.

Gli organizzatori: "Ddl irricevibile"
"Siamo in 10mila", hanno detto gli organizzatori poco prima dell'arrivo sottolineando che andranno avanti "con la lotta fino al ritiro del Ddl sulla buona scuola". "Bisogna stracciarlo e buttarlo nel cestino: è irricevibile - ha sottolineato il segretario nazionale di Unicobas, Stefano D'Errico - perché la scuola di Renzi è medievale, incentrata sulla figura autoritaria e padronale del dirigente scolastico". D'accordo Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, che ha detto: "Con il modello di Renzi la scuola rischia di diventare un diplomificio dove il dirigente scolastico farà le sue scelte senza dover rispondere del suo lavoro e non si tutelerà il diritto di tutti a una degna istruzione".

Il sottosegretario Faraone: sciopero incomprensibile
Il progetto di riforma del governo è stato ampiamente criticato da tutti i sindacati della scuola. Secondo il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, è “incredibile che si possa scioperare in questo Paese per un governo propone un provvedimento, con cui si assumono centomila precari, si investono sulla scuola 3 miliardi di euro e 4 sull'edilizia scolastica, quindi 7 miliardi di euro". Il Ddl scuola, ha aggiunto Faraone, costituisce "un'inversione di tendenza straordinaria, una vera rivoluzione un cambiamento. tra l'altro stiamo recependo le indicazioni migliori che ci stanno venendo dalle scuole. Per cui è legittimo lo sciopero, lo rispettiamo, ma è veramente incomprensibile".