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ITALIA

Lo slogan: "Sì fa così la buona scuola"

Scuola, sindacati in piazza contro la riforma del governo

​In piazza SS. Apostoli, a Roma, i rappresentanti sindacali del mondo scolastico vogliono dire no al progetto di scuola delineato nel disegno di legge e chiedono un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro e il rinnovo del contratto scaduto da sette anni. E dal palco della manifestazione viene proclamato lo sciopero per il 5 maggio

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immagine d'archivio
I sindacati oggi scendono in piazza per  protestare contro il ddl di riforma della scuola. La manifestazione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda arriva dopo che i parlamentari di Sel, del M5S e della Lega hanno espresso al presidente della Camera, Laura Boldrini, la loro preoccupazione per l'iter del provvedimento: "un percorso a tappe forzate" che "umilia il Parlamento" denunciano i primi mentre i pentastellati e il Carroccio criticano l'idea di collegare il disegno di legge alla manovra di Bilancio, attraverso il Def.

I sindacati del settore, dal palco della manifestazione, hanno annunciato lo sciopero per il prossimo 5 maggio - indetto da Flc-Cgil, Uil scuola, Cisl scuola,
Gilda-Unams, Snals-Confsal - contro il ddl "buona scuola". Un' altra astensione dal  lavoro del personale scolastico era già stata proclamata da altre sigle del settore - Anief, Unicobas e Usb - per il 24 aprile.

In piazza SS. Apostoli, a Roma, i rappresentanti sindacali del mondo scolastico vogliono dire no al progetto di scuola delineato nel disegno di legge e chiederne profonde modifiche. In strada, assicurano gli organizzatori, c'è "la vera scuola, quella di chi ogni giorno ne vive in diretta le difficoltà, i disagi e i problemi, mettendo in campo per risolverli le risorse della sua competenza e della sua passione".

Sono i rappresentanti delle Rsu i protagonisti della giornata che si alternano sul palco con i segretari generali dei sindacati di categoria (partecipano all'evento anche i leader confederali) "per ribadire con forza le richieste su cui da settimane il mondo della scuola è mobilitato: no a modelli di gestione autoritaria che stravolgono i principi di un'autonomia fondata sulla collegialità; subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e Ata impiegato da anni precariamente; organici adeguati al fabbisogno; rinnovo del contratto scaduto da sette anni; no a incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale; avvio di una strategia di forte investimento su istruzione e formazione".

Le contestazioni vengono tuttavia considerate quasi fisiologiche dal Governo. "Stiamo facendo una riforma della scuola straordinaria e rivoluzionaria. È normale - ha commentato il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone - che ci siano delle diffidenze e dei conservatorismi. Noi ascoltiamo e ascolteremo tutti fino all'ultimo giorno utile per l'approvazione in Parlamento. È chiaro però che stiamo cambiando la scuola in meglio rendendola più produttiva e più legata al mondo del lavoro e al territorio. Siamo fiduciosi che questa riforma avrà ricadute molto positive sulla nostra società"    

Intanto il ddl contestato attraversa la prossima settimana un passaggio cruciale: lunedì, alle 12, scade il termine per la presentazione degli emendamenti la cui ammissibilità verrà valutata martedì per poi passare il giorno successivo all'esame delle proposte di modifica ritenute idonee. In mano ai parlamentari della commissione sono arrivati anche, ieri sera, i tabulati con i dati dei precari richiesti dal M5S. Le tabelle oltre a fornire un censimento di tutti gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento suddivisi per classi di concorso e province di appartenenza, mostrano pure che i soggetti vincitori del concorso a cattedre del 2012 già presenti nelle Gae sono 1.339 mentre le supplenze del 2014-2015 sono state 15.735 mila per l'intero anno (fino al 31 agosto) e 85.544 fino al 30 giugno.