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MONDO

Oggi l'incontro Erdogan-Pence-Pompeo ad Ankara

Siria, Trump a Erdogan: "Non fare il duro, lavoriamo a un buon accordo"

Il presidente turco incontrerà il vicepresidente Usa Pence. La Casa Bianca chiede una tregua: "Se non cesserà il fuoco ulteriori sanzioni ad Ankara". Il 22 ottobre incontro Erdogan-Putin in Russia

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La lettera del 9 ottobre scorso con cui Donald Trump chiese a Recep Tayyip Erdogan di evitare un attacco ai curdi in Siria poco prima che venisse lanciata l'offensiva sarebbe stata "gettata nella spazzatura" dal presidente turco. Lo riferiscono fonti governative di Ankara, citate da media locali.

Trump a Erdogan: "Non fare il duro"
Non fare il duro" o "non fare lo scemo", "lavoriamo a un buon accordo. Tu non vuoi essere responsabile del massacro di migliaia di persone, e io non voglio essere il responsabile della distruzione dell'economia turca". Lo ha scritto Donald Trump al presidente Recep TayyipErdogan in una lettera datata 9 ottobre, appena prima dell'offensiva militare turca in Siria. Intanto il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, avverte la Turchia: se non cesserà il fuoco in Siria, arriveranno ulteriori sanzioni americane.

Oggi l'incontro Erdogan-Pence-Pompeo ad Ankara
Alle 14:30 di oggi (le13:30 in Italia) l'atteso incontro ad Ankara tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la delegazione Usa di alto livello,guidata dal vicepresidente Mike Pence e dal segretario di Stato Mike Pompeo, inviata d'urgenza da Donald Trump per chiedere un cessate il fuoco nel nord della Siria.   I colloqui sono stati preceduti ieri da una polemica quando Erdogan aveva dichiarato che avrebbe discusso solo con Trump, salvo poi fare marcia indietro. La delegazione americana, di cui fanno parte anche il consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O'Brien e l'inviato speciale di Trump per la Siria e la Coalizione anti-Isis James Jeffrey, ha già avuto i primi colloqui preparatori con alti funzionari di Ankara, tra cui il portavoce e consigliere di Erdogan, Ibrahim Kalin, e il ministro della Difesa Hulusi Akar.

Il 22 ottobre incontro Erdogan-Putin in Russia
Dopo l'incontro con la delegazione Usa sarà la volta della Russia. Erdogan, e Vladimir Putin, si incontreranno a Sochi il prossimo 22 ottobre. Era stato il capo del Cremlino a invitare il presidente turco in Russia per discutere dell'offensiva militare di Ankara in Siria.

Erdogan: "Fine delle operazioni se i terroristi se ne vanno"
Per Erdogan però l'unica opzione per i militanti curdi in Siria è di deporre le armi e ritirarsi.  "La nostra posizione è la seguente: subito, stasera, che tutti i terroristi depongano le armi e gli equipaggiamenti, distruggano tutte le loro fortificazioni e si ritirino dalla zona di sicurezza che abbiamo fissato", ha dichiarato Erdogan in un discorso davanti ai deputati del suo partito Akp, aggiungendo che questo sarebbe "il modo più veloce di risolvere il problema in Siria. Nella sua storia - ha proseguito - la Turchia non ha mai compiuto massacri di civili e non lo fa neppure ora" nella sua offensiva militare contro le milizie curde nel nord della Siria, ha detto il presidente turco in un discorso al gruppo parlamentare del suo Akp ad Ankara.

Difesa turca: "neutralizzati" 653 miliziani Ypg
Alla fine dell'ottavo giorno dell'intervento militare dell'esercito turco, il ministero della Difesa turco ha diramato un comunicato con cui rende noto  che 653 miliziani curdi Ypg sono stati "neutralizzati", dalle forze turche.

Leader curdo: accordo con Damasco solo "militare"
L'accordo con il governo di Damasco è stato "necessario" ed è solo "militare". Lo ha sottolineato il comandante Mazloum Kobani delle Forze democratiche siriane (Sdf), l'alleanza dominata dalle milizie curde di Ypg (Unita di Difesa del Popolo) considerate delle forze terroristiche dalla Turchia. L'accordo raggiunto domenica scorsa dalle forze curde con Damasco, a seguito dell'offensiva militare lanciata da Ankara dopo il ritiro dei militari Usa, prevede il dispiegamento delle forze armate siriane in città importanti come Manbij, e lungo la zona di confine con la Turchia.Parlando all'emittente tv Ronahi, affiliata all'Sdf, Kobani ha fatto sapere che ci saranno altri negoziati con Damasco una volta respinte le forze turche.

Curdi, armi non convenzionali nei raid turchi
"Sospettiamo che armi non convenzionali vengano usate contro i combattenti" curdi dalla Turchia "nella città assediata di Serekaniye" (Ras al Ayn inarabo), nel nord-est della Siria. Lo denuncia via Twitter Mustafa Bali, capo della comunicazione delle Forze democratiche siriane (Fds) a guida curda.

Le truppe siriane entrate a Kobane 
Le truppe del regime siriano di Bashar al-Assad sono entrate nella città di Kobane, bastione-chiave del Nord della Siria sotto il controllo curdo. Lo riferiscono l'Osservatorio siriano per i
diritti umani e altri media siriani che pubblicano le immagini di blindati che entrano in città.

Le forze governative siriane hanno occupato le basi militari abbandonate degli Stati Uniti nel nord-est. Lo riporta il canale televisivo Rossiya 24, trasmettendo immagini dalla Siria. "Questo video parla da solo: pickup militari sotto la bandiera siriana e convogli corazzati statunitensi che si muovono uno di fronte all'altro in direzioni opposte".

Osservatorio: 71 civili uccisi e oltre 300.000 sfollati
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che 71 civili, tra cui 21 bambini, sono stati uccisi finora nell'offensiva lanciata mercoledì 9 ottobre. Secondo l'ong con sede a Londra, più di 300.000 persone sono state costrette a lasciare la propria abitazione dall'inizio del conflitto. Mercoledì scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l'inizio dell'offensiva contro le forze curde che controllano le regioni nordorientali della Siria per creare una "zona sicura" in cui ospitare almeno un milione di rifugiati siriani, pochi giorni dopo che gli Stati Uniti avevano annunciato il parziale ritiro delle forze presenti nell'area. La Turchia accusa le Unita' di protezione del Popolo (Ypg) e l'alleanza curdo-araba delle Forze Democratiche Siriane (Sdf) di cui fanno parte di essere legate al Partito dei lavoratori curdi (Pkk), considerato un'organizzazione terroristica anche da Stati Uniti e Unione europea.Negli scorsi giorni le Sdf hanno raggiunto un accordo con il governo centrale di Damasco e, che ha portato all'ingresso dell'esercito siriano nei territori curdi per difenderli dalle forze turche.

Consiglio Ue: sul tavolo possibili sanzioni alla Turchia
E della offensiva turca in Siria si parlerà anche al Consiglio Europeo al via oggi e domani, 17 e 18 ottobre, a Bruxelles: l'ultimo del Presidente Donald Tusk e il primo al quale Conte partecipa in qualità di Premier del nuovo Governo giallorosso. Dopo l'unanime condanna formale dell’azione militare turca, si valuterà un intervento più corale, con possibile imposizione di sanzioni.

Cei, Bassetti: "Non abbiamo più occhi per piangere"
"Non abbiamo più  occhi per piangere per quanto sta avvenendo". Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente  della Conferenza episcopale italiana, a margine di un convegno in corso a Napoli,  su quanto sta avvenendo in Siria.  "In questo momento invece di raggiungere scopi di pace - ha proseguito Bassetti - finiscono per concentrarsi armi, guerre e lotte" "Non abbiamo più occhi per piangere - ha concluso - nel vedere genitori con bambini in braccio che scappano.  Perché deve succedere?".

Annullato il forum economico Italia-Turchia previsto il 23 a Istanbul
È stato annullato il forum economico Italia-Turchia che era previsto il 23 ottobre a Istanbul. È quanto si apprende da fonti a conoscenza del dossier, secondo cui l'Eastwest forum al quale avrebbero dovuto partecipare i vertici delle Confindustrie dei due Paesi è stato annullato proprio in relazione all'offensiva turca nel nord della Siria.