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MONDO

Al Arabiya: "In Iraq 85 civili assassinati dai jihadisti"

Siria, qaedisti conquistano roccaforte a Idlib. "A Kobani uccisi 100 jihadisti in tre giorni"

Il Fronte al-Nusra si impadronisce di una regione strategica che era nelle mani dei ribelli dell'opposizione siriana. Continua intanto il braccio di ferro per la conquista della città frontaliera, dove ieri sono arrivati dalla Turchia 150 peshmerga curdi a supporto dei combattenti assediati dalle forze dell'Isis. Secondo una Ong pesanti perdite per gli uomini dello "Stato Islamico". Proseguono i raid aerei 

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La zona di Kobane (fonte Bbc)
I ribelli dell’opposizione siriana sostenuti dall’Occidente hanno perso la regione di Jabal al-Zawiya, l’ultima roccaforte che controllavano nella provincia di Idlib, nel nord-ovest del Paese. I qaedisti del Fronte al-Nusra hanno conquistato l’area dopo cinque giorni di combattimenti. Nel frattempo continua il braccio di ferro tra i peshmerga curdi e gli uomini dell’Isis a Kobani, dove ieri gli assediati hanno ricevuto rinforzi.
 
Qaedisti in avanzata a nord-ovest
Dopo averli combattuti, a fine settembre i ribelli del Fronte al-Nusra si sono alleati con gli jihadisti dello Stato Islamico che controllano ampi settori del nord e nell'est della Siria e intere regioni dell'Iraq. Negli ultimi giorni il Fronte al-Nusra ha catturato una serie di villaggi nella regione di Jabal al-Zawiya e nella provincia di Idlib e ieri è entrato nel villaggio di Deir Sonbol costringendo alla fuga gli uomini del Fronte dei Rivoluzionari Siriano di Jamaal Marouf che lì avevano il loro quartier generale. "Decine dei suoi uomini hanno disertato e si sono uniti ad al-Nusra, ed è questo il motivo per cui i qaedisti hanno vinto", ha spiegato Rami Abdulrahman, capo dell'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. La diserzione è stata confermata anche da uno dei ribelli.
 
Kobani resta sotto assedio
A Kobani, sotto assedio da oltre 40 giorni, i miliziani dello “Stato Islamico” e i peshmerga curdi continuano intanto a combattere. Nella notte gli uomini dell’Isis hanno lanciato un’altra offensiva, ma senza riuscire ad avanzare. I rinforzi appena arrivati dal territorio turco si stanno invece preparando a entrare in azione al fianco dei guerriglieri curdi che cercano di difendere la città siriana al confine con la Turchia.

"Uccisi cento jihadisti in tre giorni" 
I combattimenti restano particolarmente violenti. Secondo l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo, negli ultimi tre giorni a Kobani e dintorni sono stati uccisi circa cento jihadisti dell’Isis provenienti da Aleppo e al-Raqqa. Complessivamente, le vittime nella zona nell’ultimo mese e mezzo sarebbero circa 800, mentre oltre 200mila sono le persone che sono fuggite oltre il confine con la Turchia per sfuggire alle violenze.

Arrivati uomini e armi pesanti 
Le truppe curde siriane assediate delle Unità di Difesa del Popolo ieri hanno ricevuto una boccata d’ossigeno grazie all’arrivo di 150 peshmerga inviati in aiuto dalle autorità del Kurdistan iracheno. I combattenti sono entrati in città arrivando dal territorio turco a bordo di una ventina di veicoli. Hanno portato con sé armi pesanti, tra le quali artiglieria e missili anticarro, materiali che potrebbero far spostare l’ago della bilancia.

"Priorità riconquistare le vicinanze di Kobani" 
I rinforzi non sono ancora entrati in contatto con le truppe jihadiste. Secondo il portavoce delle Unità di Difesa del Popolo Shorsh Hassan, “la priorità sarà riconquistare le aree nei pressi di Kobani conquistate degli assedianti e poi liberare tutti i villaggi della zona”.
 
Proseguono i raid aerei
La coalizione guidata dagli Stati Uniti continua intanto ad attaccare gli uomini dell’Isis con raid aerei. Nelle ultime ore sono stati almeno quattro, con obiettivo delle postazioni dei jihadisti e un edificio da loro occupato. Nelle ultime settimane gli attacchi aerei sono stati oltre 150. Altri attacchi hanno preso di mira altre aree in Siria e Iraq.
 
Iraq: offensiva curda per liberare Sinjar 
Sul fronte iracheno invece i guerriglieri peshmerga hanno lanciato un'offensiva per liberare Sinjar, nell'Iraq nordoccidentale, non lontano dal confine con la Siria. Lo ha riferito una fonte governativa curda all'agenzia Dpa. I combattenti curdi avrebbero utilizzato armi pesanti causando un numero imprecisato di vittime tra le fila dei jihadisti. Sinjar è stata conquistata dall’Isis ad agosto. Migliaia di yazidi furono attaccati dai miliziani islamici e costretti a fuggire sulle montagne intorno alla città. Centinaia degli appartenenti a questa minoranza furono massacrati, mentre a migliaia furono costretti a scappare dalle violenze dei miliziani ritrovandosi bloccati senza cibo e acqua.

Al Arabiya denuncia massacro di civili
I miliziani dell'Isis avrebbero compiuto un massacro di civili nella regione occidentale irachena di al Anbar. Secondo al Arabiya, che cita fonti locali, avrebbero ucciso circa 85 persone, tra le quali anche delle donne. Si tratterebbe di membri di una stessa tribù di Ras al Maa, nella provincia di Ramadi.