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MONDO

Siria, attesa per la tregua: 100 gruppi accettano. Gentiloni alla Turchia: inclusi anche i curdi

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Circa cento milizie di insorti siriani hanno comunicato di voler rispettare il cessate il fuoco la cui entrata in vigore è prevista a partire dalla mezzanotte ora locale in Siria. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya. 
"Le fazioni dell'Esercito libero siriano e dell'opposizione armata sono d'accordo per il rispetto di una tregua temporanea" che inizierà dalla mezzanotte e che "durerà un periodo di due settimane". E' quanto si legge nel comunicato dell'Alto comitato per i negoziati dell'opposizione siriana e dei ribelli che ha annunciato che "97 fazioni" si sono impegnate per il rispetto dell'accordo tra Usa e Russia per la cessazione delle ostilità. 

L'Alto comitato, scaturito dalla conferenza di Riad, annuncia inoltre che è stata creata una commissione militare presieduta dal coordinatore generale Riad Hijab per seguire l'attuazione della cessazione delle ostilità. Nel comunicato si ribadisce quindi il "diritto dell'opposizione all'autodifesa contro qualsiasi eventuale attacco".

L'accordo Russia-Usa sulla Siria verrà approvato oggi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu e dal gruppo di supporto internazionale alla Siria a Ginevra, ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. "Nessuno - ha proseguito - può dare garanzie certe che la tregua venga rispettata ma siamo davanti a un'opportunità". I curdi siriani e diversi gruppi sunniti contrari al regime siriano di Bashar Assad si sono uniti al cessate il fuoco che dovrebbe entrare in vigore in Siria a mezzanotte, ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, spiegando che i gruppi si sono messi in contatto con i militari russi.

Gentiloni alla Turchia: la tregua include i curdi
In Siria "le ostilità devono cessare da parte di tutti e nei confronti di tutti" con solo "due eccezioni: le attività militari contro Daesh e contro al-Nusra. Punto. Bisogna che chi aderisce a questa impostazione proposta da Usa e Russia non metta a sua volta precondizioni perchè" altrimenti "non si arriva a nessun risultato". Così il ministro Paolo Gentiloni risponde a una domanda sul presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha dichiarato di non voler includere nel cessate il fuoco i curdi dell'Ypg.

Turchia scettica sul cessate il fuoco
La Turchia è "seriamente preoccupata" dalla tenuta del cessate-il-fuoco, che dovrebbe entrare in vigore allo scadere della prossima mezzanotte, nella vicina Siria, considerato che alla vigilia ancor proseguono i bombardamenti russi. lo ha detto il portavoce della presidenza, Ibrahim Kalin. La Turchia ha anche fatto sapere che non ha intenzione di compiere operazioni di terra in Siria. Lo riferisce un portavoce e aiutante del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin. "Agiremo in linea con la coalizione internazionale", ha detto.

La riunione a Cipro
Nel comunicato congiunto diffuso al termine della riunione a Cipro, i ministri di Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta e Cipro hanno ribadito che la soluzione alla crisi siriana non può essere militare, e hanno chiesto di fermare immediatamente gli attacchi contro i civili e di concedere l'accesso agli aiuti umanitari. I sette Paesi hanno ribadito inoltre il sostegno al processo di Vienna e Ginevra, mediato dall'Onu. Rispetto per la sovranità della Siria e per l'integrità territoriale del Paese e transizione politica per arrivare ad un governo inclusivo e non settario. 

Osservatorio siriano: raid russi e del regime
La Russia e il regime di Damasco hanno intensificato i raid aerei in Siria a poche ore dall'entrata in vigore dell'accordo per la cessazione delle ostilità. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni.

"Caccia, presumibilmente russi, hanno intensificato i raid dalla mezzanotte contro le postazioni dei ribelli nelle zone settentrionali della provincia di Lattakia, nella provincia nordoccidentale di Idlib, nelle aree occidentali e settentrionali di Aleppo e alla periferia settentrionale di Hama", ha detto all'agenzia di stampa Dpa il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahman.

 Secondo Abdel Rahman, almeno 35 raid hanno colpito le regioni della Ghouta e di Duma alla periferia di Damasco. Stando all'Osservatorio operazioni sono state effettuate anche nella zona di Tal al-Hara, nella provincia meridionale di Daraa, e qui il bilancio provvisorio è di almeno un morto.

La Russia: bombardiamo i terroristi
L'azione "decisiva" in Siria contro lo stato islamico (Isis) e contro le altre sigle terroristiche continua. Così Vladimir Putin parlando all'incontro annuale con i vertici dell'Fsb. "I raid della Russia in Siria sono arrivati appena in tempo, i servizi hanno fermato le attività di gruppi che erano pronti ad attaccare la Russia", ha aggiunto. 

"Naturalmente l'aviazione militare russa continua a lavorare in Siria", sostiene le forze di Damasco ed ha come obiettivo le organizzazioni terroristiche", aveva già detto in mattinata il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il portavoce ha aggiunto che le informazioni date dall'Osservatorio siriano per i Diritti umani, che ha registrato intensi attacchi russi sulle roccaforti ribelli, "non si basa su alcun dato".