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MONDO

Summit a Roma

Conferenza sulla Libia a Roma. Gentiloni: convergenza senza precedenti su intesa Onu

Il punto di partenza è l'intesa raggiunta venerdì a Tunisi tra Tobruk e Tripoli, alla presenza dell’inviato dell’Onu Martin Kobler, che prevede la firma sul nuovo governo il prossimo 16 dicembre

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"Si è registrata una convergenza senza precedenti, un sostegno unanime sull'intesa raggiunta tra le parti libiche" per il governo unitario in Libia che dovrà essere firmata la prossima settimana. Lo ha detto il ministro Paolo Gentiloni in conferenza stampa al termine della conferenza di Roma sulla Libia.

La conferenza internazionale
Stamane a Roma si è tenuta la conferenza internazionale sulla Libia, organizzata da Italia, Usa e Onu. A tre giorni dal 16 dicembre, data in cui i due parlamenti libici dovrebbero firmare l'accordo per un governo di unità nazionale mediato dall'Onu, rappresentanti del dialogo libico si sono incontrati alla Farnesina, insieme a quelli dei Paesi che da più di un anno sostengono lo sforzo delle Nazioni Unite e dall'inviato speciale Martin Kobler, subentrato a Bernardino Leon.

Il segretario di stato americano, John Kerry è arrivato a Roma intorno alle 9 di questa mattina per partecipare alla Conferenza. Un vertice promosso da Italia, Stati Uniti e Onu per "mettere intorno ad un tavolo potenze regionali con interessi contrapposti" sulla scia del modello che ha portato importanti risultati a Vienna per il dossier sirian, ha spiegato il ministro degli Esteri Gentiloni.

Oltre a Kobler, al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e al segretario di Stato Usa John Kerry, erano presenti i rappresentanti degli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu (Russia, Gran Bretagna, Cina e Francia), l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, la Germania e la Spagna.

Diversi i rappresentanti di Paesi arabi e africani: Arabia Saudita, Egitto, Algeria,
Giordania, Tunisia, Turchia, Emirati Arabi, oltre all'Unione africana e alla Lega Araba. 

Il punto di partenza era l'intesa raggiunta venerdì a Tunisi tra Tobruk e Tripoli, alla presenza dell’inviato dell’Onu Martin Kobler, che prevede la firma sul nuovo governo il prossimo 16 dicembre. A Roma, oltre all’americano John Kerry, anche il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov. 

La delegazione di Tobruk è composta da Emhmed Shueib, vicepresidente e capo delegazione dei negoziatori e i parlamentari Salah Hamma e Suliman Snekeir. A rappresentare Tripoli invece Salah Makhzom, secondo vicepresidente del Parlamento (Gnc) e capo delegazione dei negoziatori, e il parlamentare Abdulbasit Ighzit.

Stabilizzare la Libia è fondamentale per fermare l'avanzata dell'Isis. In Siria e Iraq continuano i raid della coalizione, anche se fonti francesi ammettono le difficoltà di colpire Raqqa, roccaforte dei jihadisti.  Da lì vengono pianificati gli attentati che colpiscono al cuore l’Europa. Ma prendere la roccaforte del sedicente Stato Islamico, riportano fonti ben informate al quotidiano francese  'Le Mond'  in edicola oggi, è davvero complicato. "I jihadisti anticipano i raid e sono in grado di nascondersi dietro a scudi umani" spiegano. Colpire gli obiettivi è dunque estremamente difficile e si corre il rischio di danni collaterali.

I raid della coalizione in Siria e Iraq. Dopo i tre raid di ritorsione condotti dalla Francia dopo gli attentati di Parigi, il 15, 16 e 17 ed uno il 23, le operazioni si sono allontanate da Raqqa. Nelle due settimane seguenti la maggior parte dei raid ha colpito obiettivi in Iraq. Anche gli Usa non hanno cambiato strategia. A parte la distruzione degli impianti petroliferi in Siria Orientale, le manovre statunitensi si concentrano dal 2014 principalmente sull’Iraq. Dal 28 novembre al 4 dicembre 2015, lo stato maggiore americano ha annunciato 95 blitz in Iraq e 54 in Siria di cui 4 a Raqqa. L’8 dicembre 11 in Siria – uno solo a Raqqa. Il 10 dicembre 21 in Iraq e 4 in Siria.