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ITALIA

Trentaquattresimo anniversario

Strage di Bologna, Poletti: "Il governo italiano non dimentica"

Il ministro del Lavoro ha partecipato alle commemorazione nell'anniversario dell'attentato in rappresentanza del governo e ha parlato della legge 206 sui risarcimenti. Paolo Bolognesi, presidente dell'associzione dei parenti delle vittime, ha ribadito la necessità di fare luce sulla strage

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Bologna
Sono passati 34 anni da quel 2 agosto del 1980, quando una bomba sconquassò la stazione di Bologna, segnando indelebilemente la vita di molti cittadini e la storia d'Italia. Il Senato ha osservato un minuto di silenzio per ricordare il tragico attentato, mentre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricordato la necessità di rispondere all'anelito di verità che accomuna i familiari e l'intero Paese". Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha partecipato alla commemorazione nell'anniversario della strage in rappresentanza del governo, e ha ricordato che per quella strage "non si ha ancora una risposta definitiva e completa".

Il risarcimento alle vittime
Poletti ha dichiarato: "Il governo italiano non dimentica né questa né nessun'altra strage o atto di terrorismo compiuto in questo Paese" e poi ha ricordato che "l'obiettivo è quello di dare piena attuazione alla legge 206 per il risarcimento alle vittime delle stragi. Un obiettivo da raggiungere al più presto possibile in maniera equa e piena". Parlando ai familiari delle vittime, Poletti ha aggiunto:"Ogni risarcimento  non può cancellare lo strazio e il dolore, ma può dare il senso che lo Stato è vicino a chi ha sofferto. Il lavoro sta andando avanti, abbiamo inserito alcune norme che risolvono una parte significativa dei problemi, ci sono ancora alcuni nodi irrisolti. Ma questo metodo ha dato buoni frutti". 

"I delitti di strage non si prescrivono"
Il ministro ha ricordato le parole contenute nella lapide in ricordo della strage, facendo riferimento anche alla recente richiesta di archiviazione sulla cosiddetta 'pista palestinese' a opera della Procura di Bologna. "Un punto fermo - ha detto ancora il ministro - in una vicenda che ha ancora tanti punti oscuri. I delitti di strage non si prescrivono - ha aggiunto il ministro nel suo intervento - per avere un quadro esatto del nostro passato".

La desecrazione degli atti
Poletti ha ricordato anche la desecretazione decisa nell'aprile scorso dal premier Matteo Renzi sugli atti relativi a tutte le stragi considerata "un dovere nei confronti dei cittadini"; poi ha poi auspicato un'approvazione rapida del reato di depistaggio che, dopo il via in Commissione, passa ora al vaglio della Camera. "Non è accettabile - ha concluso il ministro - che ci sia un tradimento del giuramento del popolo e delle istituzioni del nostro Paese". 

Bolognesi: "Si è rimessa in moto la macchina per la legge 206"
Anche Paolo Bolognesi, presidente dell'associzione dei parenti delle vittime, ha sottolineato la questione dei risarcimenti: "Dopo dieci anni di immobilismo, si è rimessa in moto la macchina che dovrebbe far funzionare completamente la legge 206. L'anno scorso abbiamo ascoltato il ministro Delrio che in quest'aula prese una serie di impegni precisi: non tutto è stato fatto, però molta parte sì", ha rilevato Bolognesi. Questo, ha aggiunto, "è un buon avvio e mi auguro che gli impegni presi allora si mantengano e che al più presto i punti irrisolti vengano risolti". 
Bolognesi ha anche ribadito la necessità di fare luce sulla strage: "Bisognerà cominciare a mettere mano all'interno degli apparati dello Stato, perché chi ha coperto fino ad ora queste trame venga allontanato e si faccia in modo che ci sia una pulizia notevole da questo punto di vista". Soprattutto, sottolinea il presidente dell'associazione delle vittime, si deve "evitare che sia un'operazione importante ma fatta a metà". Quella voluta dal premier, ha spiegato, è una scelta che porta con sé "la speranza per andare oltre quello a cui sono arrivate le sentenze fino a oggi".

Il commento del presidente della Camera
All'appello per far luce sulla strage, si è aggiunta anche Laura Boldrini, presidente della Camera. Sul suo profilo Facebook ha scritto: c'è l'impegno per  "la massima trasparenza" perché siano "compiuti quei passi decisivi che ancora ci separano dalla verità sui mandanti e gli ispiratori delle stragi". Boldrini ha poi ricordato: L'anno scorso ero con Paolo Bolognesi e tanti altri, nella piazza della stazione di Bologna, per la cerimonia di commemorazione delle vittime della terribile esplosione che nel 1980 spezzò la vita di 85 persone e ne ferì altre 200. Non era facile per me, appena eletta alla presidenza della Camera, rappresentare quelle istituzioni che non sempre erano state in grado di rispondere alla richieste di verità e giustizia [...] Quel giorno ho ribadito il mio impegno alla massima trasparenza. Fin dall'inizio della legislatura, la Camera ha deciso di togliere il segreto da molti documenti a cui hanno lavorato le Commissioni di inchiesta presiedute da deputati. Mi auguro che, anche attraverso questo contributo, possano essere compiuti quei passi decisivi che ancora ci separano dalla verità  sui mandanti e gli ispiratori delle stragi".