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MONDO

La strage al mercatino di Natale

Strasburgo, è finita la fuga di Cherif Chekatt: ucciso in uno scontro a fuoco con le forze speciali

Aveva con sé un coltello e una pistola, ha sparato contro la polizia. E' stata una passante a dare l'allarme dopo averlo riconosciuto per strada. L'Isis rivendica: Chekatt era un nostro soldato. Lotta intanto tra la vita e la morte il 28 enne Antonio Megalizzi: decisive le prossime 48 ore

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La caccia all'uomo è durata tre giorni. Poi, a qualche centinaia di metri dal luogo in cui fece perdere le sue tracce dopo aver fatto strage al mercato di Natale, Cherif Chekatt è stato localizzato e 'neutralizzato'. La fuga del terrorista è finita a rue Lazaret, dove i passanti, dietro le transenne, applaudono questa sera - a più riprese e lungamente - i poliziotti impegnati nel blitz decisivo.

Secondo alcune fonti della polizia, il blitz che ha messo fine alla fuga del killer è scattato in serata, ma quando il terrorista si è visto perduto ha fatto fuoco per primo contro un'auto della polizia. La reazione della BST, la Brigata specializzata sul terreno, è stata immediata e la folle fuga di Cherif Chekatt, 29 anni, si è conclusa.

Tre giorni dopo la strage al mercato di Natale di Strasburgo, come una belva ferita, Chekatt era ancora a Neudorf, il luogo in cui si era fatto accompagnare dal taxi e aveva fatto poi perdere le sue tracce. Era il "suo" quartiere, la zona che conosceva palmo a palmo, e dove - dicono alcune fonti ai media francesi presenti sul posto - potrebbe aver goduto di appoggi in queste ore. C'è anche l'ipotesi che l'avviso di ricerca di testimoni lanciato ieri dalla polizia abbia portato i suoi frutti 24 ore più tardi: già nel pomeriggio la "pista tedesca" era tramontata e diversi blitz era stati lanciati nella città. Tutto era infatti concentrato da ore su Strasburgo e, in particolare, nella zona di Neudorf, dove probabilmente Chekatt ha cercato di farsi curare la ferita al braccio provocata dai proiettili del fucile d'assalto in dotazione alla polizia che aveva reagito al suo attacco al mercato.

Segnalato da una passante
Ci sarebbe una donna, una passante, all'origine dell'operazione che ha portato alla localizzazione e poi all'eliminazione del terrorista. E' quanto afferma la tv BFM, citando fonti della polizia sul luogo. La donna, secondo la ricostruzione, si sarebbe trovata di fronte Chekatt sulla rue Lazaret, si sarebbe resa conto della somiglianza con il ritratto diffuso dall'avviso di ricerca testimoni e avrebbe telefonato al 17, il numero della polizia.

Castaner: "Individuato per strada"
"Un equipaggio della BST, Brigata specializzata sul terreno, ha avvistato un individuo davanti al numero 74 della rue Lazaret che corrispondeva alla segnalazione. L'hanno fermato, lui si è voltato aprendo il fuoco contro i poliziotti, che hanno risposto, neutralizzandolo": questa la ricostruzione del blitz resa dal ministro dell'Interno, Christophe Castaner. Che ha aggiunto di essere, "questa sera, fiero delle forze dell'ordine".

L'Isis rivendica: Chekatt era nostro "soldato"
L'Isis ha rivendicato l'attentato ai mercatini di Natale, sostenendo che Cherif Chekatt era un "soldato" dello Stato islamico. Lo riferisce Site citando Amaq, l'organo di propaganda dell'Isis. La rivendicazione è arrivata dopo l'uccisione del killer.

Tajani: "Non bisogna abbassare la guardia, il pericolo non è finito"
Così il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, intervistato da RaiNews24, commentando l'uccisione di Cherif Chekatt, il killer dell'attacco avvenuto a Strasburgo martedi' sera. Il presidente francese Emmanuel Macron, ha spiegato Tajani, "all'inizio del Consiglio Europeo ci aveva informati che si era a poche ore dalla cattura".

Tuttavia, prosegue il presidente dell'Aula di Strasburgo, l'Ue deve rafforzare gli strumenti a disposizione per lottare contro il terrorismo, e per questo lavora il Parlamento Europeo che ieri ha approvato una risoluzione in cui si sottolinea l'importanza di stilare una lista degli Imam che predicano la violenza, il monitoraggio dei flussi finanziari che sostengono l'attivita' terroristica, maggiori poteri alla procura europea, controlli per ostacolare l'attivita' dei terroristi su Internet. "La battaglia deve andare avanti", perche' "non e' finita", ha concluso il presidente dell'Europarlamento.

In casa di Chekatt l'inno alla jihad
Uno scritto che inneggia alla jihad è stato trovato nell'appartamento di Chekatt, nel corso della perquisizione avvenuta martedì mattina, qualche ora prima dell'attacco, quando gli agenti erano andati in casa sua in rue Tite-Live per arrestarlo nell'ambito di un'indagine che non ha a che fare con l'attentato. Lo riporta il giornale online Dernieres Nouvelles d'Alsace (Dna).

Cinque persone fermate
Una quinta persona legata a Chekatt era stata fermata oggi pomeriggio, ma non fa parte della sua famiglia. Si tratta di un uomo di 39 anni ed è un amico molto vicino a Chekatt. Avrebbe ospitato il killer a casa sua, a Lingolsheim, a sud-ovest di Strasburgo, la notte prima dell'attentato. La polizia fece irruzione, alle prime ore del mattino, a casa di Chekatt, non trovandolo ma sequestrando armi e munizioni. L'uomo fermato e Chekatt, a quanto si apprende, sarebbero stati per un periodo anche detenuti contemporaneamente nello stesso carcere.

Ieri, erano stati fermati padre, madre e due fratelli di Chekatt, mentre oggi è stata condotta una perquisizione dell'abitazione di una delle sorelle nella capitale francese.

"Ferita tutta l'umanità"
Strasburgo, nel pomeriggio, ha reso omaggio nella cattedrale strapiena di fedeli e cittadini e turisti alle vittime dell'attentato. Un momento intenso, durante il quale il vescovo Luc Ravel ha sottolineato che la violenza terrorista "ha colpito tutti, ha colpito la nostra capitale di Natale, Strasburgo", aggiungendo però che "a essere ferita è stata anche l'Alsazia, la Francia, l'Europa e tutta l'umanità".

Castaner: i mercatini di Natale riapriranno venerdì
Il ministro dell'Interno, Cristophe Castaner, ha annunciato la riapertura venerdì dei mercatini di Natale a Strasburgo. L'intenzione, ha spiegato durante una conferenza stampa, è quella di non "cedere alla paura e all'oscurantismo". Sarà messo in campo un "dispositivo di sicurezza adattato", ha assicurato, specificando che "i punti di accesso saranno ridotti".

"Vendetta per i fratelli in Siria"
Chérif Chekatt avrebbe detto di aver "ucciso per vendicare i fratelli morti" in Siria: è quanto scrive il quotidiano Le Parisien, citando una testimonianza del conducente del taxi su cui il terrorista è fuggito dopo la mattanza in centro. Sempre secondo il giornale, Chekatt ha lasciato libero il tassista solo dopo che questi si è professato "musulmano praticante" e rispettoso della "preghiera". 

Prefettura: 3 deceduti e una persona in morte cerebrale 
La prefettura di Strasburgo ha ufficializzato il terzo decesso negli attacchi a Strasburgo e ha annunciato che una quarta persona è in stato di morte cerebrale. "Il bilancio, ancora provvisorio, è ora stabilito a 3 morti, 5 feriti gravi e 8 feriti lievi", fa sapere la prefettura in una nota.  La stampa locale ha intanto reso nota l'identità della vittima francese: si chiamava Pascal Verdenne e aveva 61 anni. L'uomo si trovava davanti al ristorante Le Stub.

Megalizzi: 48 ore per valutare l'intervento operatorio
"Va malissimo, ci sta lasciando, non ce la facciamo più perché la situazione è ulteriormente precipitata", ha raccontato il padre della fidanzata di Megalizzi, Danilo Moresco, parlando ai microfoni di Radio 1. Radio Europhonica scrive che "il collega italiano è in ospedale in grande difficoltà". E il premier Giuseppe Conte su Twitter si è detto "profondamente addolorato per le condizioni di salute critiche" del connazionale, esprimendo la sua vicinanza ai familiari. 

"Le condizioni di Antonio sono stazionarie  in linea di massima, anche se sembra ci sia stato un leggerissimo miglioramento. Troppo poco perché possiamo dirci sollevati, ma, insomma, dà speranza anche solo il fatto che non peggiori" ha detto Danilo Moresco, il padre di Luana, la fidanzata di Antonio.

I medici si sono presi 48 ore per valutare le condizioni del giovane. "Le prossime 48 ore saranno decisive per valutare se è possibile intervenire chirurgicamente" ha concluso Moresco.

La storia di Kamal, ucciso con il figlio per mano
Teneva uno dei figli per mano quando l'attentatore gli ha sparato alla testa. Così è morto Kamal, un profugo afghano di una quarantina d'anni fra le vittime dell'attentato di Strasburgo. "Un uomo gli ha battuto la mano da dietro sulla spalla, dicendogli: Hei signore!. Lui si è voltato e ha preso una pallottola in testa. E' caduto a terra mentre teneva ancora per mano il figlio, è inumano", ha raccontato il cugino Sebastien a Radio Monte Carlo.

Profugo afghano arrivato in Francia 15 anni fa, Kamal lavorava in un garage di Strasburgo. Martedì sera aveva chiesto di uscire in anticipo  per portare la moglie e i tre figli a fare una passeggiata al mercato di Natale. Quando è stato ucciso era insieme a loro. "E' scappato da un paese in guerra per sfuggire alle pallottole, ma una pallottola lo ha raggiunto anche qui dove cercava pace e tranquillità", si sfoga il cugino, che assieme a familiari e amici ha vegliato in ospedale Kamal, ormai in stato di morte cerebrale. A far infuriare i suoi cari è anche l'idea che il terrorista possa inneggiare all'Islam. "Non so proprio cosa rivendichi, soprattutto che non dica di essere musulmano o che pratichi l'Islam, per noi non è questo", sottolinea il cugino. 

L'attacco
Nel cuore di Strasburgo, sede dell'Europarlamento che ieri ha osservato un minuto di silenzio, l'assalitore ha usato sia un'arma da fuoco che un coltello. L'ospedale CHU di Strasburgo ha fatto sapere infatti che "molti pazienti hanno riportato ferite d'arma bianca". Cherif Chekatt è poi fuggito verso il quartiere di Neudorf prendendo in ostaggio il conducente di un taxi, in seguito liberato. Ha affrontato per due volte le forze di sicurezza francesi, entrambe le volte con scambi di colpi, durante i quali è rimasto ferito. Gli inquirenti non escludono che possa essere fuggito in Germania: Strasburgo si trova a pochi chilometri dal confine. Le indagini sono state affidate alla procura antiterrorismo, con sede a Parigi, ma il ministero dell'Interno ha precisato che il movente terroristico non risulta al momento accertato. Finora nessuna rivendicazione: si sa soltanto che i sostenitori dell'Isis hanno celebrato in rete l'attacco.

Il killer
Nato a Strasburgo il 24 febbraio del 1989, di origini maghrebine, Chekatt viene definito dalla polizia un "individuo pericoloso", tanto che le autorità invitano i cittadini a non agire da soli. Alto 1,80 metri e "di corporatura normale", il giovane era stato schedato con la lettera S in Francia per la sua radicalizzazione islamista. Secondo il sito Dna, Dernieres Nouvelles d'Alsace, si sarebbe radicalizzato in carcere nel 2015. Ha un passato da delinquente comune, principalmente per furti e aggressioni, con diverse condanne alle spalle sia in Francia, sia in Germania e in Svizzera. In Germania, secondo l'agenzia AFP, era stato condannato nel 2016 a due anni e tre mesi per furti con scasso: dopo avere scontato poco più di un anno era stato espulso in Francia nel 2017. Stando al Tagesspiegel, aveva svaligiato uno studio dentistico a Magonza nel 2012, rubando in particolare dei soldi cash e dei denti d'oro; quattro anni dopo derubò invece una farmacia a Engen, vicino al lago di Costanza.