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Superlega, Agnelli:progetto non può andare avanti. Dopo rinuncia dei sei club inglesi

A poco più di 48 ore dall'annuncio della sua nascita la Superlega si sfalda. Nella notte la marcia indietro dei 6 club inglesi e dell'Inter. Poi anche dell'Atletico Madrid ed il Milan.  Il titolo bianconero crolla in Borsa.  L'Ue: 'Vince il buon senso, no al calcio per pochi'.

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A poco più di 48 ore dall'annuncio della sua nascita la Superlega si sfalda: e dopo la rinuncia delle sei squadre inglesi e, a notte fonda, dell'Inter ('Non siamo più interessati al progetto') e in tarda mattinata dell'Atletico Madrid, arrivano le parole di Andrea Agnelli.

Il vicepresidente della SuperLega e patron della Juventus Andrea Agnelli, parlando a Reuters, ammette che dopo il ritiro dei club inglesi dal progetto la situazione si è complicata. "Per essere franco e onesto, sembra evidente che non si possa andare avanti" ha detto Agnelli. Poi il comunicato ufficiale.

Juve, ora ridotte possibilità realizzarla  
"Pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali", La Juventus ritiene che il progetto Superlega "presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito". Lo precisa il club, commentando in una nota l'intenzione di alcuni club di abbandonare il progetto. "La Juventus rimane impegnata -aggiunge la nota - nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la Società e per l'intero movimento calcistico".



Amplia il calo la Juventus in Piazza Affari dopo le parole del presidente Agnelli. Il titolo arriva a perdere il 12,35% a 0,76 euro. 

Protesta dei tifosi della Juventus: "La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata", si legge su uno striscione del Viking, gruppo ultrà bianconero, comparso sui cancelli dell'Allianz Stadium di Torino nella notte. "Noi siamo la Juventus Fc. No alla Superlega...Vergognati!", si legge ancora sullo striscione, che in queste ore sta facendo il giro dei social e che sembra riferito al presidente del club Andrea Agnelli.

Fallisce quindi il progetto di secessione di dodici blasonati club calcistici che volevano creare una Super League alla quale accedere di diritto e senza qualificazioni. Le sei società di Premier League hanno fatto un passo indietro, sulla scia delle critiche arrivate dai tifosi, dagli stessi calciatori e dal mondo politico, con il premier Boris Johnson a guidare il fronte dei contrari. Una inversione a u inattesa e arrivata in blocco: il primo a defilarsi è stato il Manchester City, che ha "formalmente avviato le procedure per il ritiro", posizione seguita a ruota da Tottenham, Chelsea, Liverpool e Manchester United, che ha annunciato anche le dimissioni (da fine 2021) di Ed Woodward, uno dei principali promotori del progetto. C'è poi chi è arrivato a chiedere scusa, come l'Arsenal. "Abbiamo commesso un errore e ce ne scusiamo", l'ammissione dei Gunners in un tweet.

Anche l'Inter mette in dubbio il progetto
"Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall'Inter". Lo apprende l' ANSA da fonti neroazzurre alla fine della riunione d'urgenza dei 12 club fondatori del progetto.

Passo indietro Milan, sensibili a voce tifos
"La voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all'opinione di chi ama questo meraviglioso sport": lo scrive il Milan in un comunicato in cui fa un passo indietro nella sua partecipazione alla Superlega. Il Milan spiega di aver "accettato l'invito con genuina intenzione" per creare migliore competizione possibile e "tutelare gli interessi del club".  "Il cambiamento non è facile - si legge nella nota -ma l'evoluzione è necessaria per progredire". 



Via anche l'Atletico Madrid: "Simeone e giocatori soddisfatti"
Anche l'Atletico Madrid si chiama ufficialmente fuori dalla Superlega: "Il Consiglio d'amministrazione dell'Atletico Madrid, riunitosi questo mercoledì mattina, ha deciso di comunicare alla Superlega e al resto dei club fondatori la propria decisione di non ufficializzare definitivamente la propria adesione al progetto. L'Atletico Madrid, ha deciso lunedì scorso di aderire a questo progetto in risposta a circostanze che oggi non esistono più. Per il club è essenziale l'armonia tra tutti i gruppi che compongono la famiglia biancorossa, soprattutto i nostri tifosi. La rosa della prima squadra e il suo allenatore hanno mostrato la loro soddisfazione per la decisione del club, consapevoli che i meriti sportivi devono prevalere su ogni altro criterio".

Ceferin, Uefa: ora ricostruire unità e avanti insieme
 "Ho detto ieri che è ammirevole ammettere un errore e questi club hanno commesso un grande errore. La cosa più importante adesso è ricostruire l'unità che c'era prima e andare avanti insieme". Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, è pronto a riaccogliere i club che nelle ultime ore hanno deciso di sfilarsi dal progetto Superlega. Progetto andato di fatto in frantumi dopo appena due giorni, con sei delle 12 società fondatrici - le inglesi Manchester City, Manchester United, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Tottenham - a fare marcia indietro. "Ma adesso sono tornate nel gruppo e so che hanno tanto da offrire non solo alle nostre competizioni ma all'intero calcio europeo", ha aggiunto Ceferin in una nota.

Con una raffica di tweet a breve distanza l'uno dall'altro, Manchester United, Liverpool, Arsenal e Tottenham hanno annunciato l'abbandono del progetto. Aveva cominciato a scricchiolare poco più di 24 ore dopo la nascita per il dietrofront del Manchester City che ha ceduto alla furia dei tifosi.
 
Il patron del Liverpool si scusa con i tifosi
"Voglio scusarmi con tutti i tifosi e i sostenitori del Liverpool Football Club per i disagi causati nelle ultime 24 ore". Anche il patron americano dei Reds, JohnW. Henry, si copre il capo di cenere per la fallimentare operazione Superlega. In un messaggio video, Henry ammette che l'iniziativa non era destinata ad avere "il sostegno dei tifosi". "In queste 48 ore vi abbiamo ascoltati, vi ho ascoltati", prosegue, estendendo le scuse all'allenatore Jürgen Klopp (pubblicamente contrario alla Superlega), a Billy Hogan,ai calciatori della squadra. Ma soprattutto ai tifosi che -ammette - sono stati "quelli trattati più ingiustamente".

Il premier Tory britannico Boris Johnson rivendica di fronte alla Camera dei Comuni di aver sostenuto la battaglia contro la Superlega per proteggere "i tifosi del nostro sport più amato", non senza polemizzare contro il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, accusato di essere rimasto "a bordo campo" seppur contrario al progetto. Nel tradizionale Question Time del mercoledì, Johnson rinnova inoltre il suo apprezzamento per la decisione dei 6 club inglesi inizialmente coinvolti di abbandonare questa iniziativa (sotto la pressione dei fan, del governo e di vari addetti ai lavori) condannandola in sostanza al fallimento.

"Ieri ho detto che è ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore". In una nota ufficiale, il presidente della Uefa Ceferin commenta la notizia delle squadre ritiratesi dal progetto della Superlega: "Ma adesso sono tornati in gruppo e so che hanno tanto da offrire, non solo alle nostre competizioni, ma all'intero calcio europeo. La cosa importante adesso è andare avanti insieme e ricostruire l'unità di cui godeva prima questo sport",

Ue, vince il buon senso, no al calcio per pochi 
"Una vittoria del buon senso. Il calcio europeo non è per pochi privilegiati". Lo scrive suTwitter il vice presidente della Commissione Ue Margaritis Schinas