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MONDO

Un mese alla Casa Bianca

Trump e l'attentato in Svezia: "L'ho visto sulla Fox". E caccia funzionario che lo aveva criticato

Secondo il Guardian, è possibile che Trump abbia confuso la Svezia (Sweden in inglese) con Sehwan in Pakistan, dove oltre 85 persone sono state uccise in un attentato suicida in una moschea sufi proprio venerdì. Sbigottiti e increduli, gli svedesi hanno però reagito con ironia

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Un mese vissuto pericolosamente. Sono passati solo 30 giorni da quando Donald Trump ha giurato come Presidente degli Stati Uniti ma sembra passata un'era geologica, che relega Barack Obama nel trapassato remoto.

Un mese punteggiato di scelte repentine, qualche retromarcia e molte battaglie combattute con improvvisazioni mai viste a un tale livello di responsabilità.

L'affaire svedese
L'ultimo incidente è grottesco.  Il presidente sabato di fronte alla folla in un hangar della Florida ha deplorato un mai avvenuto attentato in Svezia. E ora  scarica il barile sulla rete amica Fox News di Rupert Murdoch Sul suo profilo twitter Trump scrive: "La mia dichiarazione su quanto avvenuto in Svezia si riferiva ad una storia che era stata trasmessa da Fox News sugli immigranti e la Svezia", si e' limitato a cinguettare il presidente senza fornire ulteriori elementi per far comprendere a quale storia si riferisse.  



















Era sabato pomeriggio, in Florida, quando Trump durante il suo comizio nell'hangar dell'aeroporto internazionale di Orlando-Melbourne, ha parlato del fenomeno migratorio in Europa e ha attaccato i giudici che hanno bloccato il suo ordine esecutivo contro l'ingresso di musulmani. Parlando dei migranti e collegandoli agli attentati terroristici che hanno sconvolto l'Europa (Bruxelles, Parigi, Nizza), si e' lanciato in un elenco di Paesi che hanno problemi perche' accolgono migranti e rifugiati; e inspiegabilmente ha aggiunto anche la Svezia, citando qualcosa che sarebbe accaduto venerdi' sera.     "Quando guardate a quel che sta accadendo in Germania, quando guardate a quel che accadeva l'altra notte in Svezia....     Svezia! Ci credereste? Hanno accolto in gran numero (i rifugiati), stanno avendo problemi come non avrebbero mai creduto fosse possibile".

Il Guardian: "Era forse il Pakistan?"
Secondo il Guardian, è possibile che Trump abbia confuso la Svezia (Sweden in inglese) con Sehwan in Pakistan, dove oltre 85 persone sono state uccise in un attentato suicida in una moschea sufi proprio venerdì. Sbigottiti e increduli, gli svedesi hanno però reagito con ironia. ​

Bildt: "Che cosa ha fumato?" L'ambasciata svedese a Washington chiede chiarimenti 
L'ex primo ministro, Carl Bildt, l'ha buttata sul ridere su Twitter: "Svezia? Attentato terroristico? Cosa ha fumato? Le domande abbondano".  Per l'occasione, sono stati anche lanciati diversi hashtag: da #lastnightinSweden a #JeSuisIkea, fino a #PrayForAbba. 

Dopo l'episodio, tuttavia, l'ambasciata svedese a Washington ha chiesto chiarimenti al dipartimento di Stato americano. "Abbiamo rivolto delle domande, stiamo cercando di fare chiarezza", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri svedese, Catarina Axelsson.

Il funzionario critica Trump? Cacciato
Intanto l'amministrazione ha cacciato Craig Deare, nominato di recente al consiglio per la sicurezza nazionale come responsabile per gli affari nell'emisfero occidentale. Una decisione seguita alle critiche di daere al presidente Donald Trump durante un evento privato.    La Casa Bianca difende la decisione di cacciarlo, spiegando che sarebbe strano tenere un funzionario che non sostiene gli obiettivi del proprio capo.

"Non ritengo che una persona che svolge l'incarico di portare avanti l'agenda del presidente possa essere contraria all'agenda del presidente", afferma Sarah Huckabee Sanders, portavoce della Casa bianca.    Deare, ex ufficiale dell'esercito per l'intelligence, ha criticato Trump e altri dell'amministrazione nel corso di un tavola rotonda a porte chiuse.   

#IAmAMuslimToo: in migliaia in piazza a New York contro Trump e il bando per i musulmani
"I Am A Muslim Too", sono anche io musulmano. Con questo slogan migliaia di persone sono scese in strada a New York City e in altre città degli Stati Uniti. Una protesta contro il bando del Presidente Trump che discrimina i musulmani e che l'Amministrazione intende riproporre con modifiche dopo la bocciatura della corte federale 




Nyp, gruppo "obamiano" diffonde manuale resistenza a Trump
"Un gruppo di attivisti fondato da Barack Obama sta addestrando decine di migliaia di agitatori per protestare contro le politiche del presidente Donald Trump per colpire quei congressisti repubblicani che le sostengono". E' quanto sostiene il tabloid conservatore New York Post, di proprieta' di Rupert Murdoch, amico di Trump, secondo il quale il gruppo "Organizing for Action" (Ofa) "sta distribuendo un manuale di addestramento per attivisti anti-Trump che consiglia come costringere i congressisti repubblicani a fare marcia indietro al sostegno sulla revoca della Obamacare (la riforma sanitaria voluta dall'ex presidente, ndr), al giro di vite sull'immigrazioni da nazioni islamiche ad alto rischio e alla costruzione del muro" lungo il confine con il Messico.  

Secondo il Nyp, Ofa "ha chiesto agli attivisti di mobilitarsi contro i repubblicani da ora al 26 febbraio quando 'i deputati torneranno nei loro colleggi elettorali' ". L'obiettivo della campagna 'obamiana' (l'unico riferimento a Ofa presente sull'account twitter dell'ex presidente @BarackObama e' un ritweet del 26 novembre scorso) sarebbe quello di "spingere i deputati eletti anche nei collegi repubblicani piu' sicuri ad interrogarsi sulla conseguenze di sostenere il programma di Trump".  "Ofa - prosegue il tabloid di Murdoch - guidato da ex membri dello staff di Obama, ha pianificato di organizzare 400 manifestazioni in 42 Stati quest'anno per attaccare Trump ed i repubblicani contro la revoca della Obamacare". L'Ofa, prosegue il Post, potrebbe contare su "250 uffici in tutta la nazione e oltre 32.000 organizzatori contri altri 25.000 in fase di addestramento", numeri che sembrano quelli di un'esercito anti-Trump.