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MONDO

Ancora crisi

Ucraina, Putin annuncia il ritiro delle truppe russe. Nato: non ci sono segni di ritiro

Ricevendo al Cremlino il presidente di turno dell'Osce, Didier Burkhalter, Putin lo ha invitato "ad analizzare insieme la situazione e a cercare vie d’uscita dalla crisi in Ucraina". La Russia "ha ritirato le sue truppe dalla frontiera ucraine", ha poi assicurato Putin. Parole smentite dalla Nato

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Vladimir Putin
La Russia torna a chiedere di porre fine immediatamente nel sud-est dell'Ucraina a tutte le operazioni militari da parte dell'esercito di Kiev, operazioni che non fanno altro che aggravare la scissione del Paese: lo ha detto il leader del Cremlino Vladimir Putin, citato da Itar-Tass. "La Russia è interessata alla risoluzione al più presto della crisi in Ucraina tenendo conto dell'interesse di tutti i cittadini", ha dichiarato il presidente russo, rivolgendosi al collega svizzero, capo dell'Osce Didier Burkhalter, prima di avviare colloqui a porte chiuse sull'Ucraina, a Mosca. Il Cremlino ha anche comunicato di avere ritirato le truppe dalle frontiere con l'Ucraina ma la Nato non vede segni di ritiro delle truppe russe dal confine ucraino. 

Putin chiede di rinviare il referendum di maggio
Putin ha anche chiesto ai separatisti ucraini filorussi di Donetsk di rinviare il referendum sull'indipendenza, indetto per domenica 11 maggio. Martedì il segretario di Stato americano, John Kerry, aveva definito la consultazione una "farsa". 

Sulle elezioni presidenziali
Le elezioni presidenziali in Ucraina rappresentano "un passo nella giusta direzione ma non possono risolvere nulla se tutti i cittadini non capiranno come saranno garantiti i loro diritti dopo le elezioni", ha affermato il presidente russo.

Il ministro Lavrov: "Sì a un nuovo vertice ma con presenza dei separatisti"
Intanto, il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha aperto alla proposta del ministro tedesco Frank-Walter Steinmeier - incontrato a Vienna a margine del Consiglio d'Europa - per una seconda conferenza di Ginevra ma con un certo scetticismo. Un nuovo accordo che ammonisce: "Senza la partecipazione dell'opposizione al regime di Kiev probabilmente non aggiungerà nulla". Sarà come "girare intorno". Nello stesso tempo, secondo Lavrov, "ci sono ancora delle chance di attuare gli obiettivi" della prima conferenza di Ginevra e "il primo passo per la de-escalation deve essere l'annullamento dell'ordine di usare l'esercito contro il popolo".

La replica di Kiev: "Sì a nuovi negoziati ma senza filorussi" 
"Non c'è alcuna necessità di includere i filorussi" nei colloqui internazionali per risolvere la crisi in Ucraina, perché "in qualità di governo ucraino rappresentiamo tutte le regioni dell'Ucraina". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Kiev, Andriy Deshchytsia.

L'attenzione è sulle elezioni presidenziali
L'attenzione è concentrata sulle elezioni presidenziali del 25 maggio. Ieri da Vienna Burkhalter ha lanciato un appello "Abbiamo bisogno di una tregua". Appello accolto dal ministro degli esteri di Kiev, Andriy Deshchytsia che ha chiesto l'aiuto della comunità internazionale per monitorarle con osservatori internazionali e "fare il possibile per eliminare le minacce e le provocazioni esterne sostenute dalla Russia". Anche l'occidente accusa Mosca di boicottaggio delle elezioni e arriva la risposta del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov "'Ucraina non è l'Afghanistan", e ha definito "abbastanza insolito tenere le presidenziali mentre l'esercito è usato contro la popolazione". Ed accusa i Paesi europei che sostengono le autorità di Kiev di aver ignorato "l'avvento del fascismo in Ucraina", e ha sollecitato indagini approfondite sul massacro del 2 maggio scorso a Odessa.

Offensiva governativa a Mariupol
L'esercito ucraino ha ripreso il controllo del Municipio di Mariupol, città costiera nella regione di Donetsk. Lo riferisce l'emittente televisiva "5 Kanal", secondo cui i combattimenti erano ripresi nella tarda serata di ieri, quando miliziani filo-russi erano tornati a impadronirsi dell'edificio, già occupato il 13 aprile scorso e strappato loro dalle truppe di Kiev dopo undici giorni. La Guardia Nazionale, racconta l'emittente, ha fatto irruzione all'interno del complesso e costretto i separatisti ad abbandonarlo. 

A Kiev prima tranche di aiuti
La banca centrale ucraina ha annunciato di aver ricevuto dal Fondo monetario internazionale una prima tranche di aiuti internazionali da 3,19 miliardi di dollari. Si tratta della prima rata di un pacchetto complessivo da 17 miliardi di dollari approvato dal Fmi. I soldi dovranno essere usati per rimborsare il debito di Kiev con Gazprom per le forniture di gas.