MONDO
La notizia da una tv russa
Ucraina, separatisti filorussi lasciano Sloviansk
Il presidente Petro Poroshenko ha ordinato ai militari di issare la bandiera ucraina. I miliziani sarebbero diretti verso la città di Kramatorsk
I separatisti filorussi in Ucraina hanno abbandonato la loro roccaforte orientale di Sloviansk e sarebbero diretti verso la città di Kramatorsk, in seguito a un'offensiva da parte dei militari. Da Kiev il presidente Petro Poroshenko ha ordinato ai militari di issare la bandiera ucraina sopra l'edificio del consiglio comunale. Anche il ministro dell'Interno, Arsen Avakov, ha confermato sul suo profilo Facebook che un gran numero di ribelli ha lasciato Sloviansk. Le milizie separatiste stanno lasciando anche Gorlovka, una località di 260mila abitanti a una cinquantina di chilometri a sudest di Sloviansk.
In fuga anche il comandante militare della autoproclamata repubblica popolare di Donetsk (Dpr), Igor Strelkov, accusato dal governo ucraino e dall'Unione europea di essere un ufficiale dell'intelligence militare russa. Almeno 250 civili sono stati uccisi in Ucraina orientale dal mese di aprile, secondo i rapporti del ministero della Difesa ucraino, 800 sarebbero i ribelli uccisi.
''Dapprima c'è stato un fuoco concentrato, dopo di che tank e unità di fanteria sono entrate a Sloviansk, sono cominciati combattimenti nelle strade e la milizia ha deciso di ritirarsi'', ha riferito il primo canala della tv russa, citando il quartier generale dei ribelli. ''Nonostante il fuoco intenso, il convoglio dei miliziani ha sfondato verso Kramatorsk, e alcuni veicoli sono stati distrutti lungo la strada'', ha aggiunto l'emittente. Il primo canale riferisce inoltre che nella vicina regione di Lugansk ''i miliziani per ora stanno tenendo le loro posizioni, contrastando gli attacchi delle forze armate''.
La conquista di Sloviansk è il maggior successo militare conseguito da Kiev dalla ripresa, dopo la tregua interrotta lunedì scorso, della cosiddetta ''operazione anti terrorista'' contro gli insorti filorussi. Un successo che arriva nel mezzo dei colloqui del gruppo di contatto sulla crisi ucraina che il presidente Poroshenko aveva proposto di riunire oggi, senza ricevere apparentemente alcuna risposta.
In fuga anche il comandante militare della autoproclamata repubblica popolare di Donetsk (Dpr), Igor Strelkov, accusato dal governo ucraino e dall'Unione europea di essere un ufficiale dell'intelligence militare russa. Almeno 250 civili sono stati uccisi in Ucraina orientale dal mese di aprile, secondo i rapporti del ministero della Difesa ucraino, 800 sarebbero i ribelli uccisi.
''Dapprima c'è stato un fuoco concentrato, dopo di che tank e unità di fanteria sono entrate a Sloviansk, sono cominciati combattimenti nelle strade e la milizia ha deciso di ritirarsi'', ha riferito il primo canala della tv russa, citando il quartier generale dei ribelli. ''Nonostante il fuoco intenso, il convoglio dei miliziani ha sfondato verso Kramatorsk, e alcuni veicoli sono stati distrutti lungo la strada'', ha aggiunto l'emittente. Il primo canale riferisce inoltre che nella vicina regione di Lugansk ''i miliziani per ora stanno tenendo le loro posizioni, contrastando gli attacchi delle forze armate''.
La conquista di Sloviansk è il maggior successo militare conseguito da Kiev dalla ripresa, dopo la tregua interrotta lunedì scorso, della cosiddetta ''operazione anti terrorista'' contro gli insorti filorussi. Un successo che arriva nel mezzo dei colloqui del gruppo di contatto sulla crisi ucraina che il presidente Poroshenko aveva proposto di riunire oggi, senza ricevere apparentemente alcuna risposta.